Nuova giunta a Calolzio, la Lega: “L’accordicchio e Mainetti paga”

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Il capogruppo Lega Nord Marco Ghezzi
Il capogruppo Lega Nord Marco Ghezzi
Il capogruppo Lega Nord Marco Ghezzi

CALOLZIO – “Alla fine l’accordicchio” è arrivato. A pagare uno solo, l’assessore Mainetti. Dunque, era lui a rallentare l’attività dell’Amministrazione, era lui il responsabile dei ritardi, degli errori, delle brutte figure. Era lui a mettere il bastone tra le ruote e a non far realizzare il programma. Ecco perché si recava in Municipio tutte le mattine (per la verità uno dei pochi così assiduo): per disfare il lavoro degli altri”.

Questo il commento del capogruppo della Lega Nord calolziese, Marco Ghezzi sulla nuova giunta varata dal sindaco Valsecchi che estromette l’assessore Mainetti, sostituito da Paolo Cola (vedi articolo).

“Eliminato il sabotatore, ora sarà tutto diverso. C’è voluto un mese, ma alla fine la macchina comunale riparte (ma, ci chiediamo, è mai partita?). Ora il sindaco annuncerà, come farebbe il nostro Presidente del Consiglio: “e adesso acceleriamo”. Per andare dove? In tre anni è stato fatto ben poco e allora in quest’ultimo scorcio di legislatura, praticamente con la stessa squadra (ancora più divisa e rancorosa), dove si pensa di arrivare? Intanto, onore al merito, l’Amministrazione del PD di Calolziocorte ha battuto un record (da inserire nel guinness dei primati), ha creato l’assessore per un weekend. Figura ancora sconosciuta. Tutto regolare, deleghe firmate e pubblicate sul sito del Comune. Poi il nuovo assessore al cemento (come cita il volantino delle Sinistre) è stato licenziato in poco più di 48 ore, senza neanche il periodo di prova”.

“Perché?  –  si chiede Ghezzi – Un’Amministrazione seria dovrebbe dare delle spiegazioni serie su una questione così importante. Non lo farà. Perché non sono seri? D’altro canto, l’assessore Luca Valsecchi, inizialmente ritenuto non in grado di sopportare i nuovi ritmi promessi dal sindaco, non è più considerato inadeguato a svolgere la sua funzione e può continuare a mantenere le deleghe (dopo che gli erano state tolte poche ore prima). E lui, dopo un simile trattamento, accetta di essere reincaricato. Tutti ora dovranno convivere nella stessa famiglia, dopo mesi di litigi, coltellate, pesanti critiche pubbliche (come da interviste sui giornali) e private (ben più cattive e non riportabili per buona educazione), a cui si è aggiunta anche la minaccia di qualcuno di passare all’opposizione. Dovranno governare insieme, facendo finta di niente, come dei “separati in Giunta”. Ci vorrà stomaco e determinazione. Mentre il sindaco, con consapevole leggerezza, rischia il ridicolo con le solite dichiarazioni alla stampa, che cozzano apertamente con la realtà. Sembra tutto uno scherzo, ma non lo è”.