Nuova Lecco-Bergamo: trovato l’accordo, ma mancano 10 milioni

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LECCO – Cattive notizie per la Lecco-Bergamo, la Provincia ratifica l’accordo con la Ics Spa, società responsabile dei lavori, ma all’appello mancano ancora più di 10 milioni di euro, il presidente Flavio Polano afferma di “aver fatto tutto ciò che era nelle loro possibilità” e aggiunge: “ora auspico che i lavori possano procedere senza altri intoppi, altrimenti saremo costretti a prendere la decisione drastica di chiudere il contratto per la realizzazione di questa opera”.

Flavio Polano
Flavio Polano

Il sovraccarico di costi era già stato comunicato dalla Provincia in una conferenza stampa ai primi di aprile: la galleria che collega Chiuso a Calolzio costerà 18 milioni di euro in più del previsto perché le terre di scavo non potranno essere smaltite nella cava Mossini di Galbiate, ma dovranno essere trasportate alla cava Rio Gambaione di Cassago, da qui l’aumento delle spese da parte della Ics Spa e la relativa richiesta di maggiore compenso economico.

Inizialmente la Provincia si era opposta alla richiesta della società incaricata di svolgere i lavori, ma la commissione d’esame interpellata non aveva accolto le rimostranze dell’ente provinciale e dal contenzioso ora le due controparti sono riuscite ad arrivare all’accordo votato lunedì sera al consiglio di Villa Locatelli. Come spiega il consigliere Rocco Cardamone “la Provincia riconosce la maggiorazione di costo dovuta allo smaltimento delle terre di scavo, ma è riuscita a contenere l’aumento del costo totale dell’opera operando dei tagli sugli impianti tecnologici per un totale di 4.5 milioni di euro, sulle spese tecniche per 500 mila euro e con un taglio di 1.5 milioni di euro sui fondi per gli imprevisti”.

Grazie a questi provvedimenti la Provincia è riuscita a contenere di circa 8 milioni di euro l’aumento totale dei costi, ma ora restano da reperire altri 10 milioni di euro senza i quali i lavori non potranno essere terminati.

L’accordo tra la Provincia e la società Ics Spa è stato votato all’unanimità dai presenti, ma i consiglieri di minoranza Stefano Simonetti ed Elena Zambetti hanno deciso di non partecipare alla votazione e hanno lasciato l’aula al momento del voto.