Nuovi contributi ai Comuni nel Decreto Crescita. On. Ferrari: “Dalle parole ai fatti”

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Roberto Paolo Ferrari

In tutto 500 milioni di euro che saranno assegnati sulla base della popolazione residente

Contributi spendibili per opere di efficientamento energetico e sviluppo sostenibile

ROMA / LECCO – Nuove risorse per i piccoli comuni: il Decreto Crescita assegna nuovi fondi alle amministrazioni comunali per opere di efficientamento energetico e di sviluppo territoriale sostenibile.

I contributi, per un totale di 500 milioni di euro, sono stati assegnati sulla base della popolazione residente: da 50mila euro per i Comuni fino a 5mila abitanti a 250mila euro per quelli con oltre 250mila abitanti.

“Dalle parole ai fatti – commenta l’on. della Lega Roberto Paolo Ferrari, di Oggiono – Dopo i fondi ai Comuni già stanziati nell’ultima legge di Bilancio, la prima di questo Governo, arriva un’ulteriore dimostrazione di attenzione concreta verso i territori per consentire davvero ai nostri enti locali, attraverso gli investimenti, di innescare la crescita”.

Nel dettaglio, spiega il parlamentare, è questa la ripartizione: 50mila euro per i Comuni con popolazione inferiore o uguale a 5mila abitanti; 70mila euro per i Comuni tra i 5.001 e i 10mila abitanti; 90mila per quelli tra i 10.001 e i 20mila abitanti; 130mila euro per quelli tra i 20.001 e i 50mila abitanti; 170mila euro per quelli tra i 50.001 e i 100mila abitanti; 210mila euro per quelli tra i 100.001 e i 250mila abitanti; infine, 250mila euro per i Comuni con oltre 250mila abitanti.

“Tra le opere di efficientamento energetico – spiega Ferrari – sono compresi gli interventi di illuminazione pubblica, risparmio energetico degli edifici pubblici, installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili; per opere di sviluppo territoriale sostenibile si intendono anche gli interventi per la mobilità sostenibile, l’adeguamento e la messa in sicurezza di scuole ed edifici pubblici e l’abbattimento delle barriere architettoniche. Le opere realizzate con questi contributi devono essere aggiuntive rispetto a quelle già programmate nel bilancio di previsione 2019 e non devono essere già state finanziate da altri fondi pubblici o privati. I lavori dovranno essere avviati entro il 31 ottobre 2019, pena la revoca del finanziamento. Con successivi provvedimenti del Mise verranno disciplinati le disposizioni operative e le modalità di controllo per l’attuazione della misura”.