Nuovo ponte sull’Adda, sì della Provincia: “Ma sistemiamo Sernovella e incrocio di Robbiate”

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Ponte di Paderno
Il ponte di Paderno

Al tavolo con Regione, Rfi e Comuni, la Provincia di Lecco ha portato le richieste sulla viabilità locale

Micheli: “Non è una sfida tra Lecco e Bergamo: se il nuovo ponte sull’Adda non sarà facilmente raggiungibile, allora perderebbe funzionalità”

 

PADERNO – “Nessuno vuole mettere i bastoni tra le ruote alla realizzazione di un’opera che serve al territorio. Ma bisogna capire che se questa non è facilmente raggiungibile, perde di funzionalità”. Pone la questione su un piano di logica e concretezza Mattia Micheli, consigliere provinciale con delega alla Viabilità all’indomani dell’incontro, in video conferenza, con Rfi, Regione, le Province di Lecco e Bergamo e i Comuni di Calusco e Paderno (che ha allargato l’invito a Robbiate e Verderio) per presentare i risultati dello studio sui volumi di traffico nella zona del San Michele (QUI L’ARTICOLO).

Un faccia a faccia tecnico, chiuso con l’aggiornamento al 6 settembre, che ha però allargato ancora di più le distanze tra chi, come Calusco, vorrebbe premere sul pedale dell’acceleratore per realizzare, il prima possibile, i sostituti al San Michele (Rfi ha ribadito che serviranno due nuovi ponti, non volendo replicare un’infrastruttura a doppio piano – uno viario e l’altro ferroviario come l’attuale), sfruttando la tangenzialina quasi ultimata in via Rivieresca, (restando quindi a poche centinaia di metri dall’attuale ponte) e chi, come Paderno e i Comuni vicini, manifesta preoccupazione sia per l’ingente mole di traffico che si andrebbe a riversare sui centri urbani e sulle strade di paesi vicini sia per l’impatto paesaggistico che i due nuovi ponti a sud del San Michele avrebbero sulla vallata dell’Adda tanto cara a Leonardo da Vinci.

In blu l’ipotesi di tracciato del nuovo ponte viario sull’Adda a sud del San Michele. Nel mezzo anche il tracciato della linea ferroviaria

Visioni opposte su cui pende, come un macigno, l’ultimatum ribadito da Rfi, che ha abbreviato a 10 anni il tempo di vita residuale del ponte in ferro e acciaio costruito a fine Ottocento, oggetto di un importante lavoro di riqualificazione in fase di ultimazione.

“Penso che il nuovo ponte viario sull’Adda debba restare in Provincia di Lecco perché altrimenti si toglierebbe un collegamento importante tra queste due sponde dell’Adda – continua Micheli, ricordando anche l’ordine del giorno approvato venerdì scorso da Villa Locatelli -. Dai dati sul traffico, elaborati dalla società incaricata da Rfi, si evince anche come il flusso maggiore sia verso la nostra Provincia e non viceversa: eliminare questo collegamento o spostarlo vorrebbe dire impoverire il nostro territorio”.

Per Micheli però la partita non è già chiusa: “A chi, con una battuta, ha semplificato l’esito dell’incontro di martedì con un 1 a 0 per Calusco (il riferimento è all’assessore, nonché consigliere provinciale bergamasco Massimo Cocchi, ndr), ribatto che non vorrei facesse la fine dell’Inghilterra che poi ha perso la finale degli Europei ai rigori”.

Passaggio a livello Sernovella
Il passaggio a livello della Sernovella

Il tempo stringe, insomma, ma la fretta è una cattiva consigliera. “Sul tavolo, martedì, come Provincia abbiamo posto la questione di quelli che sono alcuni dei nodi irrisolti della viabilità del Meratese. Mi riferisco all’incrocio semaforico di Robbiate al Terzuolo e al passaggio a livello della Sernovella. Non si può parlare di un nuovo ponte viario tra Calusco e Paderno senza pensare a risolvere queste questioni, altrimenti lo stesso viadotto perde di funzionalità”.

Pur non entrando nei dettagli delle proposte e delle relative competenze, anche finanziarie, Villa Locatelli caldeggerebbe la realizzazione di una rotatoria a fagiolo all’incrocio di Robbiate e la realizzazione di un sovrappasso per eliminare il problema del passaggio a livello della Sernovella, agevolando quindi il transito verso Verderio. Paese che verrebbe pesantemente coinvolto dalla viabilità connessa al nuovo ponte sull’Adda, tanto che, tra le ipotesi, c’è anche quella di una tangenzialina per lasciare libero il centro dal traffico, soprattutto pesante.

L’incrocio semaforico di Robbiate

A differenza del San Michele, gravato da limitazioni di peso per il transito dei mezzi (così come il ponte di Brivio, tanto che non esistono attualmente da Olginate a Trezzo ponti percorribili per i mezzi pesanti), il nuovo ponte sull’Adda sarebbe di categoria A e quindi aperto anche ai camion e ai tir.

Ed è anche per questo che Paderno e i sindaci del Meratese avevano chiesto, anche nella lettera inviata a Regione e Rfi, di soppesare bene la scelta di dove posizionare il tracciato . “Dobbiamo ragionare con buon senso e pensare ad alleviare i disagi e non ad aumentarli – conclude Micheli – . Per questo nel nostro discorso abbiamo compreso anche il ponte di Brivio, pensando che, nel ragionamento tra i collegamenti tra Lecco e Bergamo, vada incluso anche questo ponte, pensando a investimenti ad hoc. Non abbiamo capito perchè nel Ptcp della provincia di Bergamo non vi sia più l’ipotesi di un nuovo collegamento in questa zona”.