Elezioni in provincia, il sindaco Lanfranchi guida la lista di sinistra

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Il sindaco Paolo Lanfrachi

“Democrazia e Partecipazione” svela i nomi dei candidati al Consiglio Provinciale

Critiche a Pd e centrodestra per l’accordo bi-partisan sul presidente

LECCO – Il sindaco di Dolzago, Paolo Lanfranchi, l’assessore Maria Grazia Caglio di Osnago, il consigliere Alberto Anghileri di Lecco, il consigliere Selena Crippa di Dolzago, il consigliere Federico Amaretti di Valmadrera, il consigliere Sabrina Ferrante di Cassago e Diego Colosimo, consigliere comunale di Calolzio: questi i nomi che compongono la lista di Democrazia e Partecipazione per le elezioni al Consiglio Provinciale.

Le operazioni di voto si svolgeranno domenica 31 marzo dalle 8.00 a Villa Locatelli, sede della Provincia di Lecco. Si tratta di elezioni di secondo livello, ,ovvero possono votare ed essere eletti solo i Sindaci e i Consiglieri in carica dei Comuni ricompresi nel territorio della Provincia.

Un modalità elettiva che non è mai piaciuta alla sinistra lecchese che converge nella lista Democrazia e Partecipazione. “Riteniamo che l’elezione dei suoi rappresentanti debba avvenire attraverso un metodo effettivamente democratico ossia il voto di tutti i cittadini maggiorenni della nostra provincia”.

Province senza risorse, enti da ri-valorizzare

Altra questione è la condizione delle Province: “Abbiamo più volte denunciato la situazione di intollerabile sofferenza in cui si trovano ad operare le province del nostro Paese, senza risorse a disposizione e senza la possibilità di rispondere alle esigenze dei territori e dei cittadini. Crediamo che questo ente vada rifinanziato in modo da poterlo rendere veramente operativo rispetto a materie di fondamentale importanza e di sua competenza quali la protezione civile e le strade, i trasporti e il turismo, la cultura e l’ambiente, i rifiuti e l’edilizia scolastica delle scuole superiori. È evidente che aver azzoppato le province senza redistribuirne le competenze non ha migliorato la vita dei nostri cittadini”.

Infine la critica all’intesa che a Lecoc ha portato all’elezione del presidente Usuelli: “Politicamente come Democrazia è Partecipazione non abbiamo condiviso l’accordo tra Lega, centrodestra e centrosinistra che ha permesso l’elezione – peraltro con meno del 50% dei voti degli aventi diritto – dell’attuale presidente della provincia. La formula utilizzata, pochi decidono e gli altri hanno solo il compito di andare a votare per ratificare una decisione già presa, non ci appartiene. Tuttavia siamo dell’avviso che il consiglio provinciale rimane un luogo dove esiste la possibilità di sviluppare un’azione politica a difesa e valorizzazione dei beni comuni ed in contrasto ad opere costose e inutili”.