Galbiate, il PD attacca il sindaco: “Non siamo partiti col piede giusto”

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Primo seduta e già scintille tra maggioranza e opposizione.

Il PD: “Scelta infelice togliere la parola al nostro consigliere”

GALBIATE – Si è tenuto sabato mattina il consiglio comunale di insediamento della nuova amministrazione di Galbiate, guidata dal sindaco Piergiovanni Montanelli. Una ripartenza per il sindaco che aveva dovuto dimettersi a causa della sfiducia subita dopo i contrasti interni alla maggioranza.

Ed ora, con il PD all’opposizione, questo secondo mandato non sembra iniziare in clima sereno.

“Tale prima seduta non sembra essere partita con il piede giusto – secondo il racconto dei democratici, per voce del loro coordinatore cittadino, Giuseppe Visconti – Già la scelta di riservare 12 dei 20 posti disponibili per il pubblico a persone invitate e selezionate dal gruppo di maggioranza è una decisione quantomeno infelice. Altrettanto infelice è la decisione di togliere la parola al consigliere Attilio Tentori del gruppo di opposizione Galbiate Riparte, nel momento in cui ha toccato un nervo scoperto per la maggioranza: la fondatezza delle affermazioni diffuse alla vigilia delle elezioni sugli esiti di un incontro, peraltro intempestivo e irrituale, organizzato dall’allora Commissario Prefettizio tra i candidati sindaci”.

“Non si comprende perché – dicono dal PD – il sindaco, dopo il suo giuramento, abbia potuto fare il suo discorso in tutto tranquillità e la stessa cosa non la possono fare i consiglieri di opposizione, sol perchè introducono questioni a lui sgradite. Infelice è l’uscita del Sindaco Montanelli di definire “show” l’intervento di un consigliere di opposizione o di pretendere di indirizzarne gli interventi”.

“Il Consiglio comunale è e rimane lo spazio privilegiato per il dibattito politico tra le forze elette ed è quindi più che lecito che, nella seduta di insediamento, i consiglieri esprimano considerazioni di carattere politico, perchè anche da queste scaturiscono indicazioni sulla futura azione amministrativa. Infine – conclude – non è certo il segretario comunale il soggetto legittimato ad invitare i consiglieri a non polemizzare, a non fare campagna elettorale, o ad attenersi all’ordine del giorno, come inelegante è stato il suo invito ad andare a leggersi i regolamenti del Consiglio comunale, che ognuno ben conosce. La speranza è che dopo questa falsa partenza il Consiglio Comunale possa in futuro lavorare con più serenità e rispetto reciproco, e dove ognuno non travalichi i limiti dei propri ruoli”.