Il sindaco De Capitani alle società immobiliari: “Pescate non è terra di conquista”

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Il sindaco di Pescate, Dante De Capitani

Tre edifici sul lago potrebbero diventare case vacanze di lusso

“Non è il turismo che mi interessa perché non porta ricchezza ai miei cittadini”

PESCATE – “Pescate non è terra di conquista, non siamo qui a lavorare per le società immobiliari che acquistano edifici per farci case vacanza” come al solito il sindaco di Pescate Dante De Capitani non usa mezzi termini. Nel mirino del sindaco, questa volta, tre edifici situati in zona lago e acquistati da immobiliari che, a quanto pare, avrebbero intenzione di realizzare case vacanza di lusso “sfruttando le nostre splendide bellezze naturali e i nostri spettacolari parchi sul lago per fare business”.

In paese ci sono già due alberghi di prestigio, con piscina, e case vacanza di pescatesi residenti che affittano i locali che non utilizzano: “Se dovesse servire siamo pronti a prevedere la possibilità di un terzo albergo, perché il turismo lo vogliamo incentivare, e in questi anni è cresciuto molto, però dove essere un turismo di qualità. Quindi chi prende le nostre case per trasformarle in un dormitorio ha sbagliato paese, perché non siamo qui ad alzare il livello dei servizi ambientali per far guadagnare le immobiliari”.

Vuoi fare turismo a Pescate? Bene, sei il benvenuto: “Costruisci un albergo, fai lavorare le persone, generi ricchezza per il paese, ma non utilizzi  il mercato delle abitazioni e delle residenze – continua -. La verità è che le poche case in vendita a Pescate, specialmente quelle sul lago che abbiamo reso balneabile (ma anche quelle nelle vicinanze),  hanno prezzi molto elevati per l’alta qualità della vita e dei servizi che ci sono, e quindi sono preda in primis di società immobiliari che possono permettersi di acquistarle per poi affittarle a 200 euro a notte.  Ogni casa destinata a questo utilizzo, però, è una casa senza bambini che vanno a scuola e giocano all’oratorio, senza l’essenza di comunità, senza partecipazione alla vita del paese, senza pescatesi. E questo non mi sta bene”.

Questo non è il turismo che interessa a Pescate: “Non porta ricchezza a noi, ai cittadini di Pescate, ma  solo a società immobiliari di Lecco, Como o Milano e allora che vadano a comperare case nelle città dove sono. E siccome i processi di trasformazione del paese noi li vogliamo governare e non subire, vedremo di mettere qualche paletto a questi utilizzi, perché chi guadagna migliaia di euro al mese sfruttando le qualità del nostro paese è giusto che dia a Pescate e ai suoi cittadini la giusta ricompensa”.