Pescate contro il sacco rosso: “Per non pagare scaricano i rifiuti da noi”

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Il sindaco Dante De Capitani
Il sindaco di Pescate Dante De Capitani

Il sindaco Dante De Capitani denuncia la situazione nel suo paese

“Non pagheremo a Silea un centesimo in più per smaltire rifiuti che non ci appartengono”

PESCATE – “La raccolta indifferenziata col sacco rosso già in vigore in alcuni comuni del circondario, come Lecco ad esempio, sta provocando un aumento di rifiuti nel nostro paese dovuto a chi, per non pagare i sacchi rossi aggiuntivi, scarica i rifiuti nei nostri cestini”.

Il sindaco di Pescate Dante De Capitani lancia l’allarme per una situazione che si è aggravata nelle ultime settimane: “I nostri stradini mi dicono che ultimamente la situazione è peggiorata e nei cestini trovano non rifiuti singoli come dovrebbe essere, ma sacchi e borse che non sono sicuramente dei cittadini di Pescate perché noi i sacchi rossi non li abbiamo autorizzati”.

Il sindaco lamenta il fatto che i rifiuti vengono lasciati non solo sulle strade di grande passaggio, ma anche nelle vie interne del paese: “Proprio recentemente infatti le nostre telecamere hanno individuato un’utilitaria in via Promessi Sposi da cui è scesa una signora non residente in paese che, dopo aver aperto il baule, ha scaricato in un cestino del parco Pescalina un sacco di rifiuti”.

De Capitani punta il dito contro il sacco rosso: “Credo che l’introduzione del sacco rosso attuato recentemente in alcuni paesi della Provincia, dove si pagano i sacchi aggiuntivi ma si arriverà a pagare i rifiuti a peso, faccia solo danni all’ambiente perché alcuni incivili per non pagare il dovuto scaricano i rifiuti dove capita. Queste cose vanno bene in Svizzera o in Germania mica da noi dove la gente trova sempre il modo di aggirare le disposizioni. Per forza nei comuni dove si applica questo tipo di raccolta i rifiuti conferiti nell’indifferenziato diminuiscono in maniera significativa. La verità è che per pagare meno la Tari si diminuiscono i rifiuti conferiti col sacco rosso, non perché si differenzia meglio. Poi aumentano i rifiuti nei boschi, nei laghi e nei cestini dei comuni vicini”.

Il sindaco, quindi, difende le scelte di Pescate: “I comuni virtuosi come il nostro, che per tenere il paese pulito hanno cestini dei rifiuti ogni trenta metri, devono pagare le conseguenze di questi comportamenti, ma con noi hanno sbagliato bersaglio. Non pagheremo a Silea un centesimo in più per smaltire rifiuti che non ci appartengono, ma pagheremo relativamente alla media dei rifiuti conferiti negli anni passati quando il sacco rosso non era in funzione. La differenza la metterà Silea per conto di quei comuni che il sacco rosso l’han voluto, nonostante si sapesse che sarebbe finita così”.