Paderno, ponte pronto alla riapertura ciclopedonale, ma mancano le navette

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PADERNO D’ADDA – Il ponte San Michele è ormai pronto alla riapertura ciclopedonale, prevista per domani, ma mancano le navette. A denunciare la situazione i portavoce del comitato Ponte San Michele, da subito in prima linea per fare in modo di ridurre i disagi per le tante persone e le imprese danneggiate dalla chiusura, a partire dal 14 settembre scorso, dell’importante viadotto.

“Niente navette di collegamento tra ponte e stazioni a partire dalla riapertura parziale del ponte, se non a partire da chissà quando. Nessuna predisposizione di parcheggi nelle aree limitrofe allo stesso o di aree di posteggio bici vigilate. Se queste non sono prese in giro non vediamo cosa altro potrebbero essere, dopo mesi in cui abbiamo specificatamente chiesto che si arrivasse all’apertura ciclo–pedonale del 29 marzo con i dovuti accorgimenti in risposta alle nuove esigenze che si sarebbero necessariamente venute a creare dato il cambiamento che avrebbe interessato molte famiglie”. Sembra infatti che navette e aree di sosta verranno attivate dalla metà di aprile. La questione verrà affrontata domani, venerdì, durante l’assemblea pubblica che avrà luogo a Cascina Maria dopo il taglio del nastro del ponte, in programma per le 11.30.

Governo e Regione si accusano a vicenda

La vicenda ha già scatenato però il mondo politico con Governo e Regione pronte a imputare l’uno all’altro la responsabilità per la mancata attivazione del servizio fin da domani. Dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti hanno infatti fatto sapere: “In merito allo stanziamento di 1,5 milioni di euro per l’istituzione di un servizio di trasporto pubblico locale alternativo, in grado di alleviare i disagi derivanti dalla chiusura ad auto e treno del ponte sull’Adda San Michele tra Calusco e Paderno, si attende che la Regione Lombardia trasmetta la documentazione propedeutica alla stipula della convenzione, come richiesto con nota formale del 18 febbraio scorso da parte di questo Ministero. Non appena sarà acquisita tale documentazione, verrà redatta la convenzione e si potrà quindi procedere in tempi celeri alla registrazione presso la Corte dei Conti e all’erogazione dei fondi” fanno sapere dal Ministero”.

La replica dell’assessore Terzi

Immediata la replica dell’assessore regionale alla Viabilità Claudia Terzi: “Come Regione non abbiamo aspettato le tempistiche ministeriali per organizzare i servizi sostitutivi, attivi già nell’immediatezza dell’improvvisa chiusura del ponte San Michele nel settembre 2018. Anche per quanto riguarda le navette tra il ponte e le stazioni ferroviarie, Regione ha dato disponibilità ad anticipare i fondi. Per allestire questo servizio occorre comunque rispettare le leggi nazionali sugli affidamenti che, come noto, non brillano per semplicità e praticità”.

Non solo navette, ma un servizio più ampio

“E le Agenzie del Tpl, inoltre, hanno fatto presente che occorreva del tempo per organizzare le navette secondo le modalità concordate con i sindaci. Non si tratterà infatti di fare semplicemente la spola tra il ponte e le stazioni, ma di mettere a disposizione del territorio un’offerta più articolata con diverse fermate nei due paesi rivieraschi. Le navette in questione saranno comunque attivate il prima possibile, alcuni giorni dopo la riapertura del San Michele al transito ciclopedonale”.

Straniero: “No allo scaricabarile”

Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere regionale del Pd Raffaele Straniero: “Se è vero che la Regione è in ritardo nel fornire la documentazione, come dice il Ministero, spieghi il perché, ma niente rimpalli di responsabilità. La situazione è complessa e difficoltosa per molte persone, per le imprese, per i servizi, e il gioco dello scaricabarile non è serio. La navetta è una soluzione parziale ma è molto meglio di nulla e va fatta partire senza ulteriori ritardi.”