Prodi al Quirinale?
i politici lecchesi si dividono…

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LECCO – Si è conclusa con un nulla di fatto la seconda giornata di votazioni, che oggi hanno visto spingere da parte del Partito Democratico la nomina di Romano Prodi al Quirinale, in competizione con il candidato espresso dai Cinque Stelle, Stefano Rodotà, e tra le ire dell’opposizione che ha gridato al “tradimento”.

Dopo Marini, i democratici ci hanno quindi riprovato con il professore, anche se ancora non si è trovata la quadra, né dentro né fuori il partito. Si andrà alla quinta votazione. Ma cosa ne pensano i politici lecchesi della possibile elezione di Prodi a Presidente della Repubblica? Abbiamo indagato tra i vari schieramenti…

Rocco Cardamone (PD): “Prodi è una soluzione di compromesso coerente con la storia del Partito Democratico, anche spererei in Rodotà, punto di sintesi con l’elettorato grillino. Il Pd dovrebbe fare da baricentro di questa fase evolutiva democratica con un’apertura verso una componente politica ancora acerba ma che veste un sentimento molto diffuso in Italia. Se questo non può avvenire, con Prodi sarebbe un bel modo di accontentarsi”.

Mauro Piazza (PDL): “Non vedo dove sia questo straordinario elemento di novità che Prodi rappresenterebbe: un fondatore dell’Ulivo, più volte presente in Parlamento e in istituzioni anche di carattere di internazionale; c’è bisogno di persone con carattere e che dicano le cose come stanno, Prodi mi sembra invece il campione del bofonchio e del trasformismo politico”.

Giacomo Gilardi (Giovani PD): “E’ sicuramente una figura che può rappresentare un ottimo presidente della Repubblica; rimane però un forte rammarico: abbiamo sempre spinto per il cambiamento e per il rinnovamento e Rodotà avrebbe tutte le caratteristiche in quel senso”.

Daniele Nava (PDL) : “E’ la persona peggiore che possa ricoprire questo ruolo; una figura di parte in maniera smodata, che rappresenta il peggio del vecchio e che con le sue scelte scellerate ha prima svenduto, da presidente dell’IRI, i beni dello Stato agli amici e poi, da presidente del Consiglio, ha distrutto il Paese con decisioni assurde su Euro ed Europa”.

Antonio Anzivino (M5S): “Prodi è la continuità di un certo tipo di politica, non possiamo definire la sua possibile elezione soddisfacente, nonostante abbia ottenuto un certo numero di voti nelle nostre Quirinarie”

Giulio De Capitani (Lega Nord): “Su Prodi posso solo dire che è il peggio del peggio. Boiardo di Stato, succube delle lobbies economiche, responsabile delle svendite sospette di patrimoni pubblici e del disastro euro. Eppure non sgradito a Grillo. Incredibile e vergognoso. Non sarà mai il mio presidente”.

Pasquini (PDL): “Ringrazio Massimo D’Alema…”