Provincia in squilibrio di 10,4 mln. “Approvare il bilancio? Una chimera”

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Flavio Polano insieme al vicepresidente Giuseppe Scaccabarozzi
Giuseppe Scaccabarozzi, consigliere provinciale

LECCO – “Le Province non possono operare, non per imperizia degli amministratori o per cattiva volontà, ma per mancanza di risorse. Tra tagli e restituzioni che sono obbligate a versare allo Stato, si trovano in una situazione di squilibrio. La Provincia di Lecco ha uno squilibrio nel 2017 di 10,4 milioni di euro, tenendo conto appena delle spese ordinarie per la manutenzione di scuole e strade ormai ridotte al minimo per assicurare interventi urgenti”.

E’ l’ennesimo grido di sofferenza che giunge da Villa Locatelli attraverso le parole del vicepresidente Giuseppe Scaccabarozzi, delegato al Bilancio dell’ente provinciale, nel corso della presentazione del rendiconto economico 2016 della Provincia.

Un ente che ha visto dimezzare in sette anni i propri dipendenti, oggi 119 contro i 297 del 2010, che ha conosciuto tagli alla spesa di oltre 25,7 milioni di euro dal 2009, l’annullamento dei trasferimenti erariali da Roma e che ha dovuto versare nelle casse dello Stato 19,2 milioni relativi all’imposta Rca e Ipt.

Un ente che ha dovuto fare a meno anche della compartecipazione con la Regione all’imposta sul bollo (5,6 milioni di euro) sostituita con trasferimenti specifici dal Pirellone più alti rispetto al passato (8,2 milioni contro i 3,09 milioni del 2015) per le funzioni delegate ritornate alle Province.  “Ogni giorno si sono affrontate emergenze che hanno costretto ad inventare passo dopo passo il modo di mantenere in vita i servizi essenziali”.

Dallo Stato sono giunti contributi straordinari per 3,4 milioni di euro divisi tra spese per edilizia scolastica, rimborsi per il mancato gettito d’imposta, spese di personale e copertura degli squilibri.

Sempre da Roma sono giunti contributi per investimenti, 900 mila euro di fondi ex Anas per la manutenzione delle strade, mentre dalla Regione risorse per investimenti negli istituti scolastici (22 mila euro), attrezzature per la Protezione Civile (16,2 mila euro) per finanziare i contributi per aziende del trasporto pubblico locale (304 mila euro) e per l’acquisto di strumentazioni utili alle attività di prevenzione anticendio (8 mila euro).

Le entrate derivanti da canoni pubblicitari, proventi da concessioni viabilistiche, rimborsi per servizi della stazione unica appaltante, sanzioni per illeciti in materia di rifiuti e al codice della strada ammontano complessivamente nel 2016 a 5,4 milioni di euro.

Mutui non ne sono stati accesi nel 2016, anzi dal 2011 la Provincia di Lecco non si indebita, quest’anno dovrebbe estinguere anticipatamente un mutuo da 399 mila euro, ma sul 2018 peseranno i 13,5 milioni di finanziamento richiesti per la variante alla Lecco Bergamo.

L’avanzo complessivo per il 2016 ammonta a 14,8 milioni di euro, ma di questi solo 1,6 milioni sono ‘liberi’ e altri 2,2 milioni possono essere usati solo per finanziare investimenti.

“Si spera come già accaduto nel 2015 e nel 2016 che la normativa consenta di utilizzare, per l’approvazione del bilancio 2017, che dovrà avvenire entro il 30 giugno, sia l’avanzo libero che quello vincolato per garantire il pareggio di bilancio ma che oggi, in totale assenza di norme, conterebbe su misure ancora insufficienti. Questo appuntamento, così, risulta una chimera” spiega Scaccabarozzi ricordando l’esposto cautelativo alla Procura presentato da Villa Locatelli per la mancanza di un finanziamento adeguato all’ente provinciale per consentire di svolgere le sue funzioni.

“La stessa Sose, deputata dal governo della rilevazione dei costi standard, ha riconosciuto per la Provincia di Lecco la mancanza di 6,6 milioni di euro per i servizi fondamentali e 651 milioni a livello nazionale. Purtroppo il decreto del governo risulta insufficiente lo stanziamento che dovrebbe essere del 15% rispetto a questo squilibrio, ossia 110 milioni contro i 651 milioni”.