Redaelli rompe il silenzio: “Dal sindaco chiusura totale, sono deluso”

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Roberto Redaelli, consigliere comunale di Pescate
Roberto Redaelli

 

PESCATE – “La risposta che il Comune di Pescate ha dato al Gruppo Sportivo che aveva richiesto la concessione di un’ora per fare allenare i bambini mi ha veramente deluso. C’è stata una chiusura totale alla discussione, zero collaborazione. Non si fa così”.

Roberto Redaelli, oramai ex capogruppo di Pescate per la Libertà, rompe il silenzio ed esprime il suo punto di vista sulla vicenda che ha portato al definitivo strappo con il sindaco De Capitani, che proprio due giorni fa ha annunciato l’espulsione del consigliere dal gruppo di maggioranza.

Inizialmente ‘schivo’, Redaelli preferisce non commentare: “Piuttosto che mie dichiarazioni lascerei parlare lo scritto del presidente del Gsp (Gruppo Sportivo Pescatese, ndr). Qualcuno – dichiara – a posteriori, cerca di raccontarla in modo un po’ diverso perchè forse ha capito che stava effettivamente sbagliando”. Poi però ci ripensa, e parla.

La vicenda riguarda la concessione di un’ora nella palestra comunale ai bimbi del Gsp, richiesta avanzata dal gruppo sportivo e non accettata per via della sovrapposizione con un corso di ginnastica dolce per anziani organizzato dal Comune. Proprio questo rifiuto è l’oggetto dell’interrogazione dai toni accesi che il capogruppo ha indirizzato al sindaco e alla Giunta: “9 pagine di accuse pesanti e infondate – aveva detto De Capitani – da parte di un consigliere che dovrebbe rappresentarmi e sostenermi e non darmi contro”.

Da parte sua Redaelli non indietreggia: “La tristezza e il disappunto che mi hanno spinto a scrivere quell’interrogazione sono dovuti alla totale chiusura al dialogo per risolvere il problema. Sia io che il presidente Negri abbiamo chiesto che venisse convocata l’apposita commissione consiliare per discutere del caso, ma niente. Il Comune ha semplicemente risposto no alla richiesta della società sportiva, con toni tutt’altro che collaborativi” ha detto.

Il sindaco Dante De Capitani

Riguardo alle accuse mosse nei confronti del sindaco e dell’assessore allo Sport Redaelli ha replicato: “Ho detto che tale chiusura e le decisioni prese senza un minimo di dialogo per me non era un atteggiamento democratico. Il sindaco si è offeso perchè ho toccato il tema bambini…mette per le strade i cartelloni “Pescate paese dei bambini felici” e poi li butta fuori dalla palestra senza volerne parlare, questi bambini non erano proprio felici di non poter fare sport. Penso che si sia offeso soprattutto per questo“.

Mi dispiace – ha aggiunto – ma qualcuno doveva fare capire alla Giunta che stava sbagliando, visto che non volevano neanche parlare dell’argomento e avevano liquidato la cosa con una lettera tutt’altro che socievole al Gsp. L’interrogazione poteva essere ritirare e il problema risolto parlandone in commissione, come richiesto da più parti e non solo da me. Ma il sindaco ha dovuto imporsi, mettendomi di fronte al bivio: o dai le dimissioni o ritiri l’interrogazione. In questo modo mi ha fatto capire che ciò non era giusto e ho risposto di conseguenza, non mi sarei dimesso e non avrei ritirato l’interrogazione a meno che non avessimo provato a trovare una soluzione. Il risultato? Mi hanno espulso. Fatto che rimarca una totale chiusura del Comune all’argomento”.

Redaelli si lascia ad uno breve sfogo: “Una volta in 6 anni e mezzo di mandato potrò dire che una cosa è sbagliata? La risposta è stata no. Mi ha dato molto fastidio che il sindaco abbia mandato il comunicato relativo alla mia espulsione a nome di tutta la maggioranza quando ho scoperto che sia l’assessore Valsecchi che altri due consiglieri non ne sapevano nulla. Per me – ha concluso – democrazia sarebbe stata convocare l’apposita commissione e parlare della vicenda per trovare una soluzione”.

Fuori dalla maggioranza Redaelli resta ora consigliere comunale ma sul futuro non si esprime, non ancora: “Se resterò in consiglio? Si vedrà”.