Rissa sfiorata in Consiglio per la Targa Rsi che verrà tolta

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LECCO – Ore 21 circa, il consigliere di maggioranza Luigi Marchio (Pd) (nella foto) reagendo agli insulti del pubblico diretti al consigliere Venturini (Idv), si alza dal proprio posto, si toglie la giacca e si lancia con fare minaccioso verso il presunto provocatore appostato tra il pubblico presente in sala, evidentemente determinato a vendicare le offese con le mani, ma a evitare il peggio è stata la mano provvidenziale del compagno di banco Salvatore Rizzolino (Pd) che lo “branca” per la cintola e successivamente è il pubblico a dividere i due contendenti. Un episodio alquanto discutibile che lascia a dir poco basiti quello al quale si è potuto assistere lunedì sera, nel Consiglio Comunale “speciale” con un unico punto all’ordine del giorno: la discussione della mozione presentata da Alessandro Magni (Sel), Ezio Venturini (Idv) e  Salvatore Rizzolino (Pd) sulla rimozione della targa di via Pascoli.

Presenti in aula oltre ai consiglieri, le solite “tifoserie” pro e contro la targa. Il dibattito inzia con Venturini (Idv) che attacca il Pdl, gruppo che insieme al Movimento d’Azione per la Rinascita è assente dall’aula per protesta: “Rifiutare un confronto pubblico è un affronto al dibattito nel comune di Lecco e al consiglio comunale”. Intervengono anche Cinzia Bettega (Lega Nord): “ Questo consiglio comunale non avrebbe dovuto aver luogo. E l’idea di Venturini di presentare una mozione è a dir poco pessima. L’aver riaperto divisioni storiche, ha evidenziato il cinismo di chi tira fuori argomenti unicamente per il proprio tornaconto politico”. Magni (FdS e Sel) dichiara: “Quella targa è stata appesa senza alcun dibattito democratico in consiglio comunale. In questa sede, ribadiamo il principio che è il consiglio comunale a dover dibattere se la targa debba stare lì o no. Anche perchè alcuni personaggini dell’establishment locale, usano quei morti per altri fini”.

Rizzolino aggiunge: “Gli eroi del nostro regime democratico non possono essere altri che i partigiani. Senza di loro non saremmo qui a parlare in questo consiglio a un sindaco e a una Giunta, ma a un commissario prefettizio. E sarà così finchè ci sarà un brandello di democrazia. Siamo consapevoli che la città ha anche altri problemi che non siano la rimozione di una targa. Ma una città vive anche di simboli”.

Chiudono gli interventi Giovanni Colombo (Lega Nord): “Dov’è il sindaco in queste serate? Con questi discorsi inutili stiamo solo creando divisioni tra i giovani, che non gli servono. Secondo me veramente abbiamo dato una delle pagine più tristi del consiglio comunale di Lecco”. Quindi Stefano Parolari (Lega Nord) dichiara: “Quella targa non serviva tanto a dimenticare o ricordare, ma a far capire che si era fatto un progresso, che eravamo cresciut,i che non riducevamo più la storia a una questione di ultrà.”

Il sindaco Virginio Brivio , presente, non ha mai preso la parola

Finito il dibabattito, la Lega abbandona l’aula. La mozione passa con i voti della maggioranza, e l’astensione del consigliere Ernesto Palermo (Indipendente). La targa verrà tolta.