Si torna al voto, ma con il taglio dei parlamentari cosa cambia per Lecco?

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Nuove elezioni ma per un numero di parlamentari ridotto

L’incognita degli eletti. Lecco dovrà vedersela con gli altri territori

LECCO – Caduto il governo, si volta pagina ed è già tempo di elezioni: la data è stata fissata dal Quirinale e il 25 settembre gli italiani torneranno dunque alle urne per esprimere il proprio voto. Ci si attende un’estate caldissima dal punto di vista politico, con una campagna elettorale breve ma sicuramente intensa anche nel lecchese dove ora i partiti si preparano alla scelta dei propri candidati.

L’entusiasmo di taluni per il rinnovato appuntamento con il voto potrebbe però essere freddato dal rischio di veder ridurre di molto la rappresentatività del territorio lecchese al Parlamento.

Gli stessi politici locali s’interrogano sulla questione, qualcuno lo aveva anche sottolineato al momento del referendum per il taglio dei parlamentari del settembre 2020 (ampiamente sostenuto anche dai lecchesi con il 67% dei “sì”, leggi qui) che la riduzione dei parlamentari avrebbe comportato inevitabilmente ad una rappresentatività minore della nostra provincia.

In Italia, il numero dei parlamentari, dopo la revisione costituzionale del 1963, era determinato dalla Costituzione in numero fisso. La proposta di legge approvata con il referendum due anni fa ha previsto la diminuzione da 630 a 400 dei deputati e da 315 a 200 dei senatori elettivi.

Lecco è parte della circoscrizione Lombardia 2 insieme alle province di Como, Sondrio e Varese. I seggi per i deputati per questa circoscrizione sono stati ridotti da 22 a 14 e suddivisi in 5 collegi uninominali (dove ogni coalizione candida un solo candidato, vince il candidato che riceve più voti) e 9 plurinominali (dove ogni partito propone il suo ‘listino’ di candidati che sono eletti proporzionalmente ai voti ricevuti).

Nelle precedenti elezioni, la provincia di Lecco era riuscita ad eleggere tre suoi rappresentanti ovvero l’on. Roberto Paolo Ferrari della Lega e i senatori Paolo Arrigoni e Antonella Faggi, sempre del Carroccio. Era stato eletto anche il parlamentare lecchese Gian Mario Fragomeli del Pd, ex sindaco di Bulciago, ma perché inserito tra i candidati della circoscrizione ‘brianzola’ mentre è stato eletto nel collegio di Lecco, pur comasco, l’onorevole Alessio Butti di Fratelli d’Italia.

Quanti parlamentari per Lecco?

Il prossimo ‘giro’ elettorale dovrà vedere inevitabilmente i partiti lecchesi impegnati nel far valere le ragioni della provincia ‘manzoniana’ su quelle dei territori vicini per conquistare candidature.

Facilmente sarà ‘lecchese’ il seggio uninominale per la Camera che la provincia di Lecco condivide con la parte ovest della provincia di Bergamo, mentre per quanto riguarda il collegio plurinominale i candidati lecchesi dovranno vedersela con quelli delle province di Como, Bergamo, Sondrio per l’attribuzione dei cinque seggi previsti.

 

Più difficile l’elezione nel seggio uninominale del Senato per il quale provincia di Lecco è compresa nel collegio di Como insieme anche alla provincia di Sondrio, dipenderà da quale candidato delle tre province vorranno proporre le coalizioni, mentre saranno sei i seggi che saranno attribuiti, in maniera proporzionale ai voti, nel collegio plurinominale che Lecco condivide con le province di Varese, Como, Sondrio e Monza.


Diverse anche le intenzioni di voto?

Rispetto al 2018, poi, qualcosa è sicuramente cambiato nelle percentuali di gradimento dei partiti, con l’avanzata di Fratelli d’Italia che nel 2018 si era fermato al 4% e che oggi è dato oltre il 20% a livello nazionale e che potrebbe dunque aumentare i suoi eletti sul territorio, al contrario la Lega, con un consenso nazionale stimato attualmente intorno al 16%, difficilmente riuscirà ad eguagliare lo straordinario risultato delle precedenti elezioni. Discesa possibile per il M5S che nel lecchese aveva ottenuto il 18% le scorse politiche.

Secondo i sondaggi resterebbe sopra il 20% a livello nazionale anche il PD che a Lecco, pur non riuscendo nell’elezione di un suo rappresentante, si era confermato ancora una volta il primo partito in città.

Il toto candidature è già iniziato, anche perché i tempi di presentazione delle liste sono limitati ad un mese circa. I ‘papabili’ che resteranno esclusi da questo giro non temano: all’orizzonte, nel 2023, ci sono le elezioni per il nuovo consiglio in Regione.