Sopprimere i piccoli Comuni? Appello favorevole, Consonni no

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Viviana Musumeci
Viviana Musumeci
Viviana Musumeci

LECCO – “La proposta di legge che mira a sopprimere quei comuni con meno di 5000 abitanti è una buona notizia. Una legge che finalmente aiuta il nostro Paese a uscire da una crisi che dura da anni”.

Questo il pensiero di Appello per Lecco sulla proposta di legge per abolire i piccoli comuni.  Al contrario della Lega e diversi amministratori del territorio, la lista civica si esprime a favore di questa possibilità:

“Da sempre il vero problema dei piccoli Comuni non è legato all’esborso monetario per pagare sindaci, assessori e consiglieri. Va da sè che questi sono aspetti di poca rilevanza rispetto, invece, ai veri problemi che solitamente hanno a che fare con le mancate opportunità di fornire servizi in modo coordinato per la propria popolazione, che risiede nel territorio del piccolo comune, ma che spesso lavora, si sposta, fruisce servizi da molti altri comuni. Piccoli e grandi – spiega la portavoce, Viviana Musumeci –  Parliamo dei veti incrociati alle opere stradali, i PGT non coordinati, gli aspetti di coordinamento reale per i servizi resi alla popolazione. Questo sono i veri problemi che derivano da un numero eccessivo di Amministrazioni. Le amministrazioni frammentate e numerose generano problemi di rallentamento, di eccessiva burocratizzazione. Lo snellimento e la semplificazione sono un valore aggiunto. Perdere qualche amministrazione di piccolo comune non significa perdere gli strumenti della democrazia rappresentativa . Significa soltanto favorire gli interessi di molti”.

Appello per Lecco da molto tempo sta cercando di alimentare una seria riflessione operativa su questo tema: “Concretamente proponiamo che Lecco si proponga come modello sperimentale di accorpamento e nella valutazione dei reali benefici per i Cittadini, con il coinvolgimento delle comunità i cui interessi devono essere prioritari e garantiti”.

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Come detto, la Lega Nord si è invece espressa in modo completamente diverso da Appello per Lecco e a ribadire il concetto è il sindaco di Ballabio, Alessandra Consonni:

“È una follia, ma non uno scherzo – afferma Consonni -: 20 parlamentari del Pd, tra cui il lecchese Fragomeli, hanno presentato una proposta di legge per eliminare di forza i comuni inferiori ai 5mila abitanti. I fautori di questa scellerata iniziativa non si rendono conto neanche dello sconquasso istituzionale che creerebbero: nel lecchese, su 88 comuni ne verrebbero colpiti ben 72, visto che sono solo in 16 al di sopra della quota minima di popolazione concessa dai piddini”.

“Un comune come Ballabio – prosegue -, coi suoi 4.100 abitanti collocato al 25° posto nella novantina di Comuni della provincia di Lecco, non avrebbe possibilità di scampo. Per il Pd, sotto quota 5mila ci si deve accorpare e snaturare. Un provvedimento imposto dallo Stato centrale col tipico autoritarismo da paese di socialismo reale: 24 mesi di tempo per adeguarsi dall’entrata in vigore della legge, poi sanzioni draconiane per i “ritardatari”, a partire dalla chiusura dei rubinetti dei trasferimenti erariali”.
“Il Pd – conclude Consonni – sta usando tutti gli strumenti a sua disposizione per cancellare l’identità della nostra gente. Adesso c’è chi lavora per obbligare antichi e blasonati comuni come il nostro a formare una nuova fantasiosa entità con altre località. Ma finchè ci sarà questa amministrazione, Ballabio non accetterà il colpo di spugna alla sua storia e alla sua tradizione. Chiediamo alla Regione Lombardia di respingere senza se e senza ma questo progetto di snaturamento delle comunità e garantire agli amministratori locali di poter lavorare con fiducia nel futuro mantenendo salde le nostre radici”.