TASI. Il Governo rinvia ma a Lecco si pagherà il 16 giugno

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consiglio comunale

LECCO – La TASI a Lecco si pagherà il prossimo 16 giugno: nella serata in cui il Governo ha deciso per il rinvio della prima rata a settembre per quei Comuni che non hanno ancora deliberato sulla nuova tassa che colpisce anche le prime abitazioni, il Consiglio Comunale di Lecco ha approvato regolamento e aliquote.

Una beffa secondo l’opposizione che, poco prima che le agenzie di stampa battessero le notizie da Roma, chiedeva il rinvio della questione in attesa della decisione del Ministero dell’Economia.

Giuseppe Fusi
Giuseppe Fusi (NCD)

“Se approfittassimo della proroga potremmo cogliere le osservazioni che sono emerse nel dibattito e migliorare il provvedimento” ha chiesto Giuseppe Fusi (NCD) seguito dal collega di partito, Antonio Pasquini: “Dare ai cittadini la possibilità di pagare a settembre non mi sembra nulla di impossibile. Non ci spieghiamo questa fretta. Dovremmo fare tesoro di quanto accaduto lo scorso anno con la Tares”. “Noi la responsabilità con i cittadini ce la prendiamo oggi” ha replicato dal PD, Stefano Angelibusi .

L’approvazione è arrivata intorno a mezzanotte, al termine di una lunga seduta a Palazzo Bovara, con la bocciatura degli emendamenti presentati dai consiglieri Zamperini (FDI) e Magni (FDS), e senza alcuna novità sostanziale rispetto a quanto già deciso nelle scorse settimane.

L’aliquota scelta è quella del 3,2 per mille ma con diverse detrazioni: quella di 50 euro per ogni figlio minore di 18 anni, di 100 euro per le abitazioni popolari (A4), di 80 euro per le abitazioni di tipo economico (A3) e di 60 euro per le abitazioni di tipo civile (A2). Esentate le abitazioni di tipo ultrapopolare (A5) e quelle di tipo rurale (A6). Le scadenze saranno il 16 giugno e il 16 dicembre, così come si prospetta per l’IMU anche se, come già sottolineato nei giorni scorsi dall’assessore Elisa Corti, non vi sarà doppia tassazione sullo stesso immobile.

elisa corti
Elisa Corti

“E’ il primo anno di applicazione e sarà in qualche modo una sperimentazione ma si è tentato di costruire un equilibrio tra gettito e detrazioni – ha spiegato l’assessore – Si è alzata l’aliquota ma nessuno pagherà il 3,2 per mille perché tutti potranno applicare le detrazioni. Gli unici immobili sui quali l’aliquota è piena sono quelle di proprietà di imprese costruttrici e non vendute”.

Quest’ultimo punto ha però incontrato le forti critiche delle Lega, per voce del proprio commissario provinciale, Giulio De Capitani: “Far pagare una tassa sui servizi ai cittadini per degli edifici sfitti è un paradosso – ha denunciato il consigliere leghista – Sulla TASI non diamo tutte le colpe al Governo , visto che il Comune avrebbe la facoltà di azzerarla”.

Lo scontro con l’opposizione è anche quello sulle detrazioni, con la consigliera Angela Fortino (NCD) che ha chiesto ribassi per le famiglie con figli disoccupati, studenti o portatori di handicap, così come la diversificazione dell’aliquota tra centro e rioni; richiesta analoga a quella avanzata da Giacomo Zamperini.

“Non siamo contrari agli emendamenti per pigrizia – ha sottolineato l’assessore Corti – ma per l’obiettiva difficoltà di applicazione, molte scelte andrebbero a saturare l’impianto dell’imposta”.

Giulio De Capitani (Lega Nord)
Giulio De Capitani (Lega Nord)

Dalla maggioranza, Casto Pattarini e Giorgio Buizza (PD), hanno insistito sull’importanza delle detrazioni già presenti nel provvedimento: “Permetteranno di recuperare progressività, non sarebbe stato possibile farlo se non alzando l’aliquota”.

Dal Comune, infatti, è stato stimato che l’innalzamento dell’aliquota dal 2,5 al 3,2 per mille comporterà un maggior gettito di 1,4 milioni di euro destinato alle detrazioni sulle prime case. Il gettito complessivo ammonterà a 5,05 milioni di euro e andrà a coprire il 66,4% dei costi nei settori della giustizia, viabilità, ordine pubblico, soccorso civile e tutela ambientale.

“Il prelievo non è cambiato e i cittadini non saranno penalizzati ma è vero – ha concluso l’assessore – questa è una patrimoniale”.