Tribunale. Valsecchi: “Un mostro voluto per ambizioni politiche”

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Appello per Lecco (16)

LECCO – “Questo è un simbolo del degrado, non dell’amministrazione Brivio ma degli ultimi 20 anni. Quando dico che l’ambizione fa brutti scherzi dico che queste cose sono state volute per soddisfare velleità di carattere politico, perché si potevano fare scelte più lungimiranti”.

Non fa sconti al centrodestra Corrado Valsecchi, portavoce di Appello per Lecco, che mercoledì pomeriggio ha guidato candidati e simpatizzanti dell’associazione al sit-in di fronte al cantiere del tribunale a Piazza Affari.

Corrado Valsecchi - Appello per Lecco
Corrado Valsecchi – Appello per Lecco

Il fondatore della lista civica, in corsa per le prossime elezioni, risponde così agli avversari sull’opera incompiuta e rimasta tale in questi anni, attaccando le passate amministrazioni comunali. “La colpa è di Brivio? Io non ci sto, perché è 20 anni che la situazione è questa e i problemi legali sono proseguiti fino ad oggi. Sul piano delle responsabilità non sopporto le balle che sono state raccontate in questi giorni. A noi si può rinfacciare il problema della pulizia dell’area, ma l’attuale amministrazione non centra nulla con il cantiere che è invece responsabilità precisa delle precedenti amministrazioni. Noi abbiamo solo cercato di sbloccarlo”.

“Questo è un mostro – prosegue Valsecchi – e lo vedremo quando sarà finito. Se ci fosse stato Appello per Lecco 20 anni fa non avremmo mai voluto quest’opera. Avremmo risistemato il palazzo del Cereghini e avremmo rimesso a nuovo Piazza degli Affari, non tutto questo”.

Valsecchi ha ricordato anche il suo intervento nei confronti dell’impresa Carsana, invitandola a non presentare ricorso per l’esclusione dalla gara d’appalto. “Mi sono sentito mortificato – ha spiegato il portavoce di Appello per Lecco – ma se fosse stato presentato il ricorso da Carsana avremmo dovuto attendere altri 5 anni prima che il cantiere potesse ripartire”.

Appello per Lecco (12)

A rincarare la dose contro le amministrazioni che hanno guidato la città prima di Brivio è anche l’assessore Ivano Donato: “Dallo Stato abbiamo avuto due milioni di risorse in meno nell’ultimo anno e questo ci ha costretto a tagliare 356 mila euro sul sociale, ovvero progetti e borse lavoro. Allo stesso tempo paghiamo 2 milioni di euro per interessi passivi su investimenti che abbiamo ereditato dal passato. Due milioni di euro per costruire il nulla”.

Il pomeriggio di Appello per Lecco era iniziato dalla passerella sul lungolago che, secondo l’associazione, è un altro simbolo dello sperpero di soldi dei passati governi cittadini: “500 milioni delle vecchie lire per un’opera che oggi è diventata la toilette dei piccioni. Se ci sono soldi vanno utilizzati bene, non per mire politiche, perché se si indebita la comunità poi qualcuno deve pagare – ha tuonato Valsecchi – Questa piattaforma, Piazza Affari, Viale Turati, il Cinema Lariano è quanto ci è stato lasciato in eredità”.

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