Val S. Martino in bilico fra Lecco e Bergamo: istruzioni per l’uso

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il logo del comitato "Val San Martino con Bergamo"
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il logo del comitato “Val San Martino con Bergamo”

CALOLZIESE – L’abolizione delle Province  e la definizione di nuovi confini, quelli delle Aree Vaste, non è solo una questione di burocrazia, uffici e amministrazione per i sei comuni della Valle San Martino, per i quali essere annessi all’area di Bergamo o restare con Lecco che andrà a formare l’area vasta con  Como-Monza,  è  diventata una questione di appartenenza, cultura, vicinanza di tradizioni e somiglianza dei territori.

Proprio perché la decisione, da un lato, non passasse in sordina e, dall’altro, perché  non venisse assoggettata l’opinione dei cittadini, che proprio non sembrano starci ad essere inglobati a Como-Monza, a comodità di gestione, sono nati i comitati pro Bergamo, in ognuno dei paesi declinato nella forma delle esigenze specifiche, ma legati dal filo comune di far sentire la propria voce.

 

La giunta del consiglio comunale di Torre de Busi e i componenti del nuovo comitato
La giunta del consiglio comunale di Torre de Busi e i componenti del nuovo comitato

 

Destinato a dare il “la”, e ad aggiudicarsi il ruolo di apri fila, all’inizio del maggio scorso nasceva il comitato “Tutela Torre de Busi” e nello stesso consiglio comunale in cui si prendeva atto della sua costituzione veniva rigettato il documento contenente la proposta della Provincia di costituzione dell’area vasta Como-Monza-Lecco.

Ad evidenziare quanto sia sentita la questione è stato l’immediato appoggio dell’intera amministrazione comunale, in primis, ma anche dei cittadini, ai quattro soci fondatori, Sara Beloli, Umberto Spreafico, Mara Campobasso e Valentina Carenini, impegnati fin da subito in una raccolta firme, che ad oggi ha raggiunto quota 867, superando nettamente la metà più uno degli aventi diritto al voto e le prospettive iniziali.

 

Il comitato tutela del territorio. Da sinistra: Umberto Spreafico, Carenini Ventina e Sara Beloli, manca nella foto Mara Campobasso
Il comitato tutela del territorio. Da sinistra: Umberto Spreafico, Carenini Ventina e Sara Beloli, manca nella foto Mara Campobasso

 

“Il prossimo passo per noi sarà quello di depositare la raccolta firme in comune” così Sara Beloli, presidentessa del comitato; infatti, poi toccherà al consiglio comunale prenderne atto e decidere le procedure da avviare.

“Nel frattempo stiamo collaborando con il comitato “Val San Martino con Bergamo”- che riunisce gli altri 5 comuni- dato che l’obiettivo è il medesimo, l’unica differenza è che a Torre non verrà indetto il referendum, come invece si farà a Calolzio” continua Sara Beloli. I cittadini erano già stati chiamati a esprimersi nel 1991, in cui, nonostante il 72% dei voti spingesse a rimanere con Bergamo si decise ugualmente per l’annessione a Lecco.

“Il consiglio comunale di Torre, sia maggioranza che minoranza, è stato fin da subito favorevole alle nostra proposte votando ad unanimità, questa cosa è molto importante perché significa dare importanza ai cittadini, sentire prima la loro voce”.

Per il sindaco Eleonora Ninkovic le motivazioni del perché battersi per Bergamo sono chiare, dal fatto di farne parte originariamente, alle quattro società pubbliche partecipate, alla cultura, le tradizioni “anche dal punto di vista religioso noi festeggiamo, come Bergamo, Santa Lucia… Pensiamo anche alla morfologia delle nostre valli, alle dimensioni demografiche dei comuni che a Monza non possono avere presente, e se la riforma serve a ridurre strutture e costi non vorremmo mai trovarci a girare per gli uffici da Como a Monza”; il rischio sarebbe quello di entrare a far parte di un complesso troppo grande del quale la Valle San Martino costituirebbe solo una periferia andando incontro a degrado e disagi.

 

Alcuni dei rappresentanti del comitato a Monte Marenzo
Alcuni dei rappresentanti del comitato a Monte Marenzo

 

Non ci stiamo, visto che nessuno sta portando avanti una campagna informativa a riguardo della province, abbiamo deciso di pensarci noi– così Johann Michael Valsecchi, di Erve , portavoce del comitato Val San Martino con Bergamo, che riunisce una ventina di rappresentanti dai comuni della Valle, escludendo Torre de Busi- ci siamo messi subito al lavoro con una raccolta firme, già dal giorno della presentazione ufficiale- del 4 giugno scorso- chiederemo alle amministrazioni comunali, almeno dei comuni più piccoli di non indire un referendum, che sarebbe uno spreco di soldi pubblici, ma di usare la raccolta firme”.

Cesare Valsecchi_ Calolzio_sindaco
Cesare Valsecchi, sindaco di Calolzio

Favorevole al comitato e al lavoro che sta portando avanti, Cesare Valsecchi, il primo cittadino di Calolziocorte, ha però, proposto la consultazione attraverso referendum; “bisogna attendere le disposizioni sulle Aree Vaste, in questo momento manca la materia su cui discutere, l’obbiettivo è di salvaguardare i servizi sul territorio, il referendum a Calolzio credo sia necessario, è difficile riuscire a raggiungere il quorum delle firme, semplicemente perché abbiamo molti abitanti- si dovrebbe, infatti, arrivare a quota 6000 firme- che è difficile raggiungere porta a porta o con dei banchetti”.

 

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Luca Pigazzini, sindaco di Carenno

Di opinione opposta il sindaco di Carenno, Luca Pigazzini, duramente attaccato per l’approvazione, in consiglio comunale, dell’ordine del giorno dalla Provincia:

“Aspetto di vedere la raccolta firme, la mia posizione personale è che prima bisogna capire cosa c’è sul tavolo, questa è una fase di transizione- argomenta, riferendosi al ruolo delle Province che sta andando sempre più scemando nel corso degli anni- con il referendum costituzionale si apriranno due scenari, ma per ora non c’è niente di concreto su cui ragionare, solo ipotesi. In consiglio comunale non abbiamo votato per l’annessione a Monza-Como, ma abbiamo appoggiato la direttiva che la Provincia di Lecco resti con carattere di unitarietà, che si considerino i perimetri Monza-Como-Lecco e poi si concordino con i comuni delle aree omogenee per l’organizzazione dei sevizi. Mi interessano cose concrete e i servizi per i cittadini, è vera la vicinanza culturale che c’è con Bergamo, ma dobbiamo ricordarci come era la situazione 30 anni fa e come è cambiata grazie alla provincia di Lecco”.

Per ora, quindi, pareri discordi in uno scenario che racchiude solo ipotesi dai contorni sfumati in attesa di essere più nitide dopo il referendum costituzionale, nel frattempo continuano gli incontri informativi, i prossimi sono previsti per il 7 luglio a Carenno e il 15 all’oratorio di Foppenico, e la raccolta firme dei comitati, che ha raggiunto quota 410 su 630 elettori a Erve , 400 su 1170 a Carenno, 800 a Monte Marenzo , 867 su 1659 a Torre de Busi.