Valle S. Martino. Aree Vaste, incontro pubblico per capire con chi stare

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Matteo Rossi, Eleonora Ninkovic e alcuni rappresentanti dei Comitati a favore dell'Area Vasta di Bergamo per la Valle
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I sindaci dei sei comuni della Valle e i presidenti delle Province di Lecco e Bergamo, Polano e Rossi

 

CARENNO- Fra un gioco di continua aggiunta e sottrazione di pesi dai due piatti della bilancia si è svolta la serata di giovedì, organizzata dall’amministrazione comunale di Carenno, presso il cineteatro;  il tema centrale quello delle futura riorganizzazione provinciale in Aree Vaste e la spaccatura d’opinione dei sei comuni che compongono la Valle San Martino, con chi tende verso Monza-Como e chi verso Bergamo. Matteo Rossi e Flavio Polano, rispettivamente presidenti delle province di Bergamo e Lecco, hanno voluto essere presenti per rispondere alle domande dei cittadini.

Da un lato, quello che sposta l’equilibrio a favore dell’ Area Vasta di Bergamo, la vicinanza e l’appartenenza ad un territorio più vicino alla Valle per storia e morfologia, dall’altro il razionale ragionamento a proposito dei servizi, e alla loro qualità, erogati al cittadino, punteggiato dalla paura del dover riformulare un sistema che si regge in piedi da 20 anni con la nascita della provincia di Lecco. Punto d’incontro e idea condivisa è quella di fare fronte comune, mantenere l’unità per far valere le proprie posizioni ai piani alti della Regione.

Matteo Rossi, presidente della Provincia di Bergamo
Matteo Rossi, presidente della Provincia di Bergamo

 

“Oltre al giusto sforzo di razionalizzare, i sentimenti delle persone vanno messi al centro della questione, c’è anche lo spirito di appartenenza, noi presidenti di provincia rappresentiamo le istituzioni, i popoli, eroghiamo servizi ma l’appartenenza è importante”, questo l’incipit dell’intervento di Matteo Rossi, presidente della Provincia di Bergamo, influenzato, a suo dire, anche dalle linee guida del PD. “La mia posizione personale- ha continuato- è che bisogna essere laici, condivido la riduzione del numero delle province, ma non concordo con il mantenimento delle aree così come sono ora, è naturale che il territorio di Lecco ragioni per Monza o per Bergamo, questi territori sarebbero di periferia in entrambi i casi, bisogna ragionare e valutare le situazioni che si andranno a creare”.

Flavio Polano, presidente della Provincia di Lecco
Flavio Polano, presidente della Provincia di Lecco

 

Visione all’estremo opposto quella del presidente della Provincia di Lecco, Flavio Polano; “sentimenti, appartenenza e comunità sono importanti, ma bisogna sapere che il territorio vive di servizi, che siamo in una situazione di difficoltà, il tema del garantire servizi dobbiamo tenerlo presente, abbiamo avuto il pregio di costruire dei buoni servizi come Provincia di Lecco e stiamo cercando di mantenerne alta la qualità nonostante i tagli”.

Rispetto a quali saranno i nuovi confini e come verrà rimodellato il territorio dovrà esprimersi  il consiglio regionale, che presenterà una prima bozza, proprio il prossimo 13 luglio,  “in questa fase sarà difficile che si facciano modifiche territoriali negli accorpamenti” ha continuato Polano ipotizzando un primo momento di somma di zone e solo successivamente la possibilità che porzioni di territorio si spostino verso un altro ente. “In questi ragionamenti devono però essere date informazioni corrette della realtà, a raccogliere firme siamo capaci tutti, il problema è spiegare i rischi che comportano dei passaggi, spesso il sentimento e le identità tendono a soverchiare un concetto di razionalità”, ha concluso il presidente della Provincia di Lecco.

aree vaste_ sindaci Valle San Martino

Nessuna inversione di rotta per quanto riguarda i sindaci, fissi sulle proprie convinzioni, Luca Pigazzini di Carenno, Carlo Greppi di Vercurago, Paola Colombo di Monte Marenzo, da un lato, mentre al di là della faglia Eleonora Ninkovic primo cittadino di Torre de Busi, Cesare Valsecchi di Calolziocorte e Gian Carlo Valsecchi di Erve. Ragionamento pragmatico per i servizi versus cultura e identità.

Matteo Rossi, Eleonora Ninkovic e alcuni rappresentanti dei Comitati a favore dell'Area Vasta di Bergamo per la Valle
Matteo Rossi, Eleonora Ninkovic e alcuni rappresentanti dei Comitati a favore dell’Area Vasta di Bergamo per la Valle

 

Al centro del dibattito le questioni, molto più pratiche e quotidiane, sollevate dai cittadini della Valle, molti di loro impegnati nelle petizioni proposte dai comitati, che rivendicano il diritto di essere ascoltati; “perché non possiamo tornare alla vecchia provincia? Cosa ci può dare in più Monza? Io cambio paese me ne vado a Cisano!”, “non capisco l’arroganza di alcuni sindaci, il loro comportamento di chiusura produrrà qualcosa di più forte, più voi resistete più i cittadini si incazzano!” questi alcuni degli interventi.

Eleonora Ninkovic, sindaco di Torre de Busi
Eleonora Ninkovic, sindaco di Torre de Busi

Determinata Eleonora Ninkovic, sindaco di Torre de Busi; “siamo stati i primi a organizzare un’assemblea pubblica per informare, a Torre i cittadini sono consapevoli della petizione che stanno firmando, e non si tratta solo di scegliere in base al cuore e tradizioni, ma di tornare da dove siamo stati strappati e non volevamo andarcene- riferendosi esplicitamente al referendum popolare datato 1991, che nel comune montano aveva visto la vittoria schiacciante del “no” a proposito dell’annessione alla nascitura Provincia di Lecco – il comune che amministro dimostra che un servizio può essere acquistato da qualsiasi ente, infatti la maggior parte degli accordi e dei servizi noi li abbiamo siglati con comuni della Provincia di Bergamo… Non è mia intenzione accettare i diktat imposti dall’alto senza condividerli con i miei cittadini”, conclude preannunciando che per fine mese, visto il quorum largamente superato, il consiglio comunale si esprimerà sulla petizione presentata dal comitato Tutela Torre de Busi; “la Regione dovrà rendersi responsabile verso i suoi cittadini di ascolto e promesse fatte che non sono mantenute”.

“Bisogna chiedersi dove sarà il baricentro delle nuove Aree Vaste, spero che non si crei una divisione netta fra voi, mirate bene l’obbiettivo, vediamo cosa succederà il 13 – quando la Regione proporrà una prima bozza della ridefinizione della geografia degli enti territoriali –  e poi dopo il referendum. Il tema per i comuni stare uniti!”. Questo l’auspicio di Matteo Rossi, affinché si concluda il tiro alla fune che vede schierati i sindaci dei sei comuni della Valle, che rischia di far passare in sordina, ai tavoli regionali, le necessità del territorio e le opinioni di chi lo vive.