Simboli religiosi vietati, ‘sospesi’ diversi loghi elettorali

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Campanili e croci mettono nei guai diverse liste nel lecchese

Avranno 48 ore di tempo per modificare i loghi

LECCO – Una norma in vigore da tempo, eppure ha colto alla sprovvista anche alcuni tra i più esperti amministratori pubblici del lecchese: i simboli religiosi non sono ammessi nei loghi delle liste elettorali.

Lo dice articolo 30 del Testo unico delle Leggi per la Composizione e l’elezione degli Organi delle Amministrazioni Comunali in vigore dal 1960.

Nell’errore sono caduti diversi candidati sindaci, tra questi anche un politico navigato come Antonio Rusconi, ex sindaco e senatore, in lizza per le elezioni a Valmadrera. Il logo di Progetto Valmadrera contiene l’immagine ‘vietata’ di un campanile, quello del centro Fatebenefratelli, che dovrà essere eliminato.

Lo stesso è accaduto, tra gli altri, alla lista Erve Ideale del candidato Barzaghi, a Carenno Ideale e Vercurago Ideale e alla lista Uniti per il Cambiamento a Dolzago.

Le liste avranno tempo 48 ore di tempo per rimediare e presentare un nuovo logo.