Ballabio. Dimissioni di massa? Il sindaco risponde e attacca Consonni e Tropenscovino

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Giovanni Bussola
Il sindaco di Ballabio Giovanni Bussola

“Alessandra Consonni otterrebbe così quello che voleva fin dal Settembre 2020”

BALLABIO – Dopo le dichiarazioni del capogruppo di minoranza Manuel Tropenscovino in merito alla valutazione di una possibile scelta dimissionaria per l’intero gruppo di minoranza della civica “Ballabio Futura”, ecco la pronta risposta del sindaco di Ballabio Giovanni Bussola.

Risposta che prende in considerazione l’eventuale scenario delle “dimissioni di massa” le quali comprenderebbero anche quelle dei tre “dissidenti” fuoriusciti dalla maggioranza: Alessandra Consonni, Luca Pirovano e Marco Pedrazzini. Se ciò si dovesse avverare, determinerebbe l’immediata caduta del sindaco, ancor prima dell’arrivo del Commissario a seguito della mancata approvazione del bilancio di previsione 2022/2024.

Considerazioni, quelle del sindaco di Ballabio, che sembrano aprire un vero e proprio vaso di Pandora: “Alessandra Consonni otterrebbe così quello che voleva fin dal Settembre 2020 quando, non vedendosi nominata Vicesindaco, tentò di formare un gruppo di minoranza assieme a Matteo Lombardini. Tale progetto, che allora fallì grazie alla coerenza del consigliere Lombardini, troverebbe quindi oggi il suo compimento”.

Di chiarazioni forti quelle del sindaco che puntanto il dito sempre contro l’ex assessore Consonni prosegue: “Ma il vantaggio per la cittadinanza dove sta? Consonni dichiara che le proroghe di Roma siano state concesse per far trovare un’intesa sul bilancio del Comune di Ballabio… ma i motivi per cui il Ministro ha disposto le proroghe al bilancio sono meramente tecnici e non riguardano certo Ballabio. Da lei sono stati ricevuti sempre e solo diktat a mezzo stampa, senza nessuna reale disponibilità al confronto perché il suo obiettivo sembrava e tutt’ora sembra uno soltanto: far cadere il Sindaco Bussola”.

Bussola rimanda poi al mittente l’accusa di incoerenza: “Consonni e Tropenscovino parlano di coerenza e rispetto, proprio loro che non hanno votato, con quelli che sono apparsi davvero come meri pretesti, un bilancio di previsione sano, virtuoso e che non prevedeva nessun aumento per i cittadini. Ma allora, ci si domanda: perché non hanno fin da subito presentato una mozione di sfiducia a Maggio? Quello sì che sarebbe stato un segnale di quella coerenza e rispetto che tanto invocano, senza mascherarsi dietro scuse davvero poco credibili ed evitando alla Giunta e soprattutto ai dipendenti comunali i mesi di difficoltà cui sono costretti, lavorando per dodicesimi”.

Quindi il sindaco conclude: “Si perché, sebbene Consonni non ne faccia più parte, la Giunta (r)esiste eccome e prosegue – pur nei limiti delle attribuzioni di legge – nei propri compiti pervenendo addirittura a buoni risultati, nonostante l’assurda situazione in cui si trova: il progetto pre-scolastico Ponti – che partirà a Settembre – ed il doposcuola, realizzati a costo zero per le casse comunali, ne sono un esempio concreto. Nei mesi scorsi sono stato criticato per aver richiesto alla minoranza, responsabilmente, un aiuto per costruire, Consonni invece lo sta chiedendo per distruggere. La differenza – io credo – sta tutta qui”.