Nuova sede Combi Arialdo, in 4 dalla maggioranza chiedono un’assemblea pubblica

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Trai quattro consiglieri che hanno chiesto un'assemblea pubblica anche l'ex sindaco, oggi assessore, Alessandra Consonni

Perplessità sul protocollo d’intesa per la nuova sede della ditta

Consonni, Longhi, Pedrazzini e Pirovano chiedono chiarimenti

BALLABIO – A poche ore dalla decisione del sindaco Giovanni Bruno Bussola di revocare il ruolo di capogruppo al consigliere Marco Pedrazzini, quattro consiglieri di maggioranza, tra cui due assessori, hanno espresso attraverso una nota stampa perplessita in merito alla firma del protocollo d’intesa tra il Comune di Ballabio, la Provincia di Lecco e l’azienda Combi Arialdo, finalizzato alla costruzione di una nuova fabbrica nell’area di pascolo che costeggia un lungo tratto della via per Morterone a Ballabio.

Di seguito il comunicato a firma di Alessandra Consonni, assessore; Caterina Longhi, assessore; Marco Pedrazzini, consigliere comunale; Luca Pirovano, consigliere, già assessore.

“I sottoscritti assessori e consiglieri comunali del gruppo di maggioranza Nuovo Slancio per Ballabio esprimono perplessità su contenuti e modalità dell’accordo. La decisione di stipulare tale intesa viene motivata con la necessità di evitare la delocalizzazione dell’azienda e di accrescere il livello occupazionale. Lo spauracchio della delocalizzazione, tuttavia, non trova riscontro: da contatti intercorsi con esponenti sindacali in attività alla Combi Arialdo risulta che tale eventualità non sia mai stata neppure adombrata ai rappresentanti dei lavoratori i quali, dunque, non nutrono alcuna preoccupazione al riguardo. Circa l’incremento dei posti di lavoro, prospettato in 40 nuove unità come da Protocollo d’intesa, dallo stesso documento tale incremento appare slegato dalla realizzazione della nuova fabbrica o comunque non viene garantito da tale circostanza: l’azienda, infatti, valuterebbe assunzioni solo ‘se le commesse e il fatturato lo renderanno possibile’. Ulteriori perplessità sorgono, poi, dai contenuti del Protocollo d’intesa. In primis la mancanza di riferimenti alle cifre dell’operazione, dunque non risulta illustrata la congruità dell’importo di 400.000 euro che la Combi Arialdo corrisponderà al Comune ‘sotto forma di opere pubbliche’. Perplessità permangono anche su altri aspetti, quali la facoltà che l’azienda usi l’istituto dello scomputo oneri per le attività concordate con il Comune, e che abbia ogni potestà di scelta sul destino della sede precedente, la quale potrà essere ristrutturata, ‘a insindacabile facoltà della società’. Infine, si rileva la mancanza di adeguata informazione nei confronti dei rappresentanti istituzionali a cui era previsto di far riferimento dalla delibera approvata dal Consiglio comunale di Ballabio nel mese di ottobre, cioè i capigruppo consiliari e tutti i membri della giunta, coinvolgimento che, d’altro canto, è mancato agli stessi cittadini più direttamente coinvolti dagli ipotizzati cambiamenti. Per queste ragioni, come assessori e consiglieri, pur ribadendo piena lealtà verso il programma, la scelta elettorale e lo spirito del Nuovo Slancio per Ballabio, anzi proprio per questo, ci sentiamo in dovere di esprimere le nostre perplessità e chiedere un momento di riflessione e chiarezza su questo progetto con un’assemblea pubblica che coinvolga anche i cittadini“.