Architettura Sostenibile. Costruire… 3. Ristrutturare l’esistente

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RUBRICA – Alla base delle scelte tecniche ed economiche di un intervento c’è sempre la realtà dei fatti! Soprattutto nella nostra “verde Brianza” si fatica a trovare un terreno libero da edificare sia per l’attuale alta densità edilizia sia per le sempre più restrittive regole imposte dagli strumenti urbanistici in materia di consumo di suolo. Per chi vuole quindi una casa bella ed efficiente la soluzione spesso ricade non su una “più semplice” nuova costruzione ma sulla ristrutturazione di un edificio esistente.

E cosa significa applicare i criteri della sostenibilità in interventi sul patrimonio esistente? Anche in questo caso l’argomento richiede approfondimenti normativi e tecnici che in questa sede cercherò di semplificare e spiegare…

Innanzitutto distinguiamo gli edifici per epoca di costruzione, tipologia architettonica e stato di conservazione. Un conto è avere un rustico in pietra o muratura mista nel cuore di un’area tutelata ed un conto è scegliere di intervenire su un edificio in cemento e laterizio degli anni cinquanta in zona urbana semi centrale oppure ancora scegliere un edificio in centro paese di quelli tipici con facciata su strada, semplice e contiguo con altri analoghi oppure ancora una cascina lombarda dispersa in campagna. Per tutti i casi ci sono soluzioni… Basta affidarsi ad un professionista attento alle tematiche sostenibili ed esperto in ristrutturazioni.

Come procedere? Quali sono i passi preliminari da fare?

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edificio rurale prima dell’inizio lavori (fonte: www.elenaformenti.it)
vista cascina lato sud prima dei lavori fonte: www.elenaformenti.it
Vista cascina lato sud prima dei lavori (fonte: www.elenaformenti.it)

 

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render preliminare del progetto di ristrutturazione ing. Elena Formenti arch. Alessandro Vanotti

 

– verificare lo stato di fatto ovvero indagare l’edificio per valutarne lo stato di conservazione e conoscerne la tipologia costruttiva ed i materiali

– verificare le normative specifiche di zona: vincoli ambientali o storici di tutela, possibilità d’intervento e criteri ammessi

– verificare la compatibilità dell’edificio con i desideri e le possibilità economiche del committente

Ricordiamoci infatti che ristrutturare richiede pazienza, scelte oculate e… una copertura economica non trascurabile. Ma sicuramente la scelta di non consumare suolo inedificato e’ una delle più sostenibili che si possa fare oltre al sapore incomparabile che ci regala un edificio storico in tutto il suo splendore!

Una volta verificato l’esistente occorre procedere alle valutazioni delle modalità d’intervento: adeguamento statico, impiantistico, efficientemente energetico e risanamento acustico devono sposarsi con le nuove scelte architettoniche di come disporre gli spazi interni e ammodernare o abbellire l’estetica dell’edificio.

 

esempio di edificio ristrutturato con nuove soluzioni sostenibili e rispettose delle preesistenza fonte: www.ingecosrl.it
Esempio di edificio ristrutturato con nuove soluzioni sostenibili e rispettose delle preesistenza (fonte: www.ingecosrl.it)

 

Verificare e adeguare tutti i parametri che determinano il comfort abitativo è la priorità ma questo richiede attenzione e rispetto della preesistenza. Tutte le scelte devono essere fatte in funzione non solo del risultato in termini di resa ma anche di compatibilità con quanto preesistente. Ad esempio per isolare non basta scegliere il materiale con determinati valori di trasmittanza, parametro che indica la sua capacità di isolare termicamente, ma occorre verificarne le modalità di posa, la sua resistenza all’umidità e all’attacco dei microrganismi per evitare che l’umidità inevitabilmente presente nelle vecchie murature danneggi l’isolante o addirittura che l’isolante stesso generi fenomeni degradanti nelle murature o muffe all’interno dei locali. La scelta deve essere studiata nei dettagli per evitare, il più possibile, di avere ponti termici ovvero punti di discontinuità dell’isolante che a volte però non sono eliminabili. La volontà di impiegare materiali naturali deve sposarsi con quanto già presente per valutare ad esempio se sia necessario scrostare le vernici e/o gli intonaci prima di applicarne di nuovi e migliori.

 

intervento di risanamento facciata fonte: www.filippocoltro.it
Intervento di risanamento facciata (fonte: www.filippocoltro.it)

 

Tutti i parametri igienico-sanitari devono essere riverificati e potrebbe essere necessario un adeguamento. Negli edifici storici, ad esempio, spesso le finestre sono poche e di piccole dimensioni rendendo pertanto necessario modificarle o aumentarle per soddisfare i parametri minimi richiesti dall’attuale normativa. I sistemi impiantistici presenti sono quasi sempre da sostituire e adeguare con nuove tecnologie per non dover cercare rappezzi che di fatto sono spesso introvabili o costosi e che non rispettano le attuali normative in materia di sicurezza e prestazioni. E spesso vi sono problemi di umidità ed infiltrazioni che richiedono intervento di risanamento e impermeabilizzazione delle murature, fondazioni e coperture.

Argomento importante è anche la valutazione statica dell’esistente. Da pochi mesi una delibera della giunta regionale ha modificato quanto disposto dalla normativa nazionale inserendo molti comuni della nostra zona nell’elenco delle località in classe sismica III per le quali occorre prendere particolari accorgimenti nella costruzione delle strutture di un edificio. Nel caso di edifici esistenti, la questione è delicata in quanto, se gli interventi di ammodernamento sono sostanziali o si cambiano le destinazioni d’uso dell’edificio, occorre adeguare le strutture esistenti alle nuove normative. Questo comporta una serie di interventi più o meno localizzati che richiedono attenzione e  valutazioni preventive corrette. In questo caso più che altrove è importante che il progetto architettonico vada di pari passo con quello strutturale e che tutti i professionisti coinvolti si coordinino passo passo.

 

esempio di rinforzo strutturale di un edificio in cemento armato fonte: www.divisare.com
esempio di rinforzo strutturale di un edificio in cemento armato (fonte: www.divisare.com)

 

Non solo le scelte tecniche e materiche devono essere mirate, ma anche quelle architettoniche. Per rispettare l’esistente devo comprendere i caratteri estetici fondamentali che lo caratterizzano e migliorarli senza stravolgerli se da salvaguardare. Questo, di fatto, comporta una sorta di restrizione nelle scelte di come distribuire i locali o disporre le aperture. Se tutto questo può sembrare difficoltoso e limitante, in realtà vi assicuro che non lo è e che invece è un vincolo stimolante e intrigante. Sta a noi, progettisti e proprietari, dare un volto nuovo a qualcosa di già visto che diventa occasione per migliorare sicuramente anche il contesto urbano. Contribuire a migliorare la propria cittadina è un gesto che ci lega ancora di più al contesto e rende unica la nostra casa. Nei prossimi articoli prenderemo in esame dei casi concreti per valutare come è possibile intervenire e con che risultati.

Ing. Elena Formenti

Architettura + Tecnica

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