Perché un impianto fotovoltaico? Quali tipi di impianti residenziali oggi?

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RUBRICA – «Si dice in giro» che il fotovoltaico non sia più conveniente.
Che intendiamo con convenienza?
Produrre energia elettrica  destinata all’autoconsumo senza acquistarla dal gestore di rete non è forse un risparmio economico?
Usufruire degli incentivi economici che il Conto Energia mette a disposizione non è un buon investimento in termini di redditività?

Date un’occhiata alle tabelle sotto ed immaginate che anche se le simulazioni portassero alla metà degli importi descritti, per la resa economica siamo vicini al 6-7% annuo di redditività dell’investimento.

In Italia la «cultura» energetica» è tutta improntata sulla redditività dell’investimento, riducendo così l’attenzione ad un aspetto certamente importante, ma non unico riguardo alla scelta dell’utilizzo di energie rinnovabili.
Utilizzare  energia da fonti rinnovabili genera risparmio di combustibili fossili – destinati all’esaurimento  –  riduce dalla dipendenza della loro importazione: l’Italia dipende dall’estero per circa l’80% del proprio fabbisogno di energia primaria. E contribuisce all’abbattimento dell’emissioni di gas effetto serra.

Ma per valutare fino in fondo il valore finanziario dell’investimento su un tetto fotovoltaico è utile considerare anche l’impianto integrato, ossia quello incorporato nelle tegole, costa un po’ di più ma i kw che produce vengono remunerati dal conto energia circa il 69% in più rispetto agli impianti con pannello fotovoltaico applicato sopra il tetto.  Dalla primavera scorsa, la normativa del IV conto energia spiega che non basta più rimuovere parte della copertura del tetto e posizionare in questo spazio i moduli per dichiarare un impianto integrato.
Un impianto architettonicamente integrato oggi, è un impianto i cui elementi hanno caratteristiche tecniche tali da poter sostituire nelle loro funzioni la copertura di cui prendono il posto, ossia -citando la Guida redatta dal GSE (Gestore Servizi Energetici)- : “Moduli  non  convenzionali  e/o  componenti speciali sviluppati specificatamente per integrarsi e sostituire elementi architettonici degli edifici”.
A questo genere di impianti vengono riservati – come detto- incentivi decisamente più alti rispetto ad un classico impianto complanare o comunque su tetto.

A onor del vero, la possibilità di installare un impianto di tal genere è soggetta ad una serie di verifiche tecniche preliminari, prevede certamente un investimento iniziale un poco più alto, richiede una posa più attenta ed accurata ed al fine del riconoscimento dell’incentivo sarà necessario dimostrare che – sempre citando la Guida GSE: “Che il modulo  fotovoltaico  non  convenzionale  o  la  superficie  fotovoltaica  (nel  caso  di  componente  speciale)  garantisce,  oltre  la  produzione  di  energia  elettrica,  le  seguenti  funzioni  tipiche  di  un involucro edilizio:
– la tenuta all’acqua e la conseguente impermeabilizzazione della struttura edilizia;
– una tenuta meccanica comparabile con quella dell’elemento edilizio sostituito;
– una resistenza termica tale da non compromettere le prestazioni dell’involucro edilizio“.

Gentili esperti di Gruppo Progettazioni, nel mio condominio dobbiamo rifare il tetto e stiamo valutando il fotovoltaico. Visti la particolare conformazione della copertura e il fatto che ci troviamo in un contesto ambientale e architettonico pregiato, ci è stato proposto a un impianto integrato. Ma in sede di preventivi qualcuno ce l’ha sconsigliato. Chi ha ragione???
Lettera firmata. Galbiate

Risponde Elisabetta Sormani. E’ necessario un sopralluogo iniziale per verificare la tipologia del tetto e la possibilità dell’installazione di un tale impianto, tenendo presente sia gli spessori fisici strettamente necessari che lo spazio minimo di aerazione dei moduli (un modulo surriscaldato produce meno energia).

I moduli non sono quelli standard che ordinariamente vediamo sui tetti, ma dei veri e propri sistemi di montaggio comprendenti pannelli, fasce impermeabilizzanti, staffe specifiche e bande sigillanti.

Il GSE, in fase di riconoscimento dell’incentivo, verificherà la corrispondenza tecnica e funzionale dell’impianto, pertanto potremmo dire che l’accettazione della richiesta non è così ovvia come nel caso di un impianto “su edifico”, ma soggetta appunto a verifica e quindi anche rigettabile se la posa non è stata eseguita a regola d’arte o i materiali utilizzati non assolvono alle caratteristiche richieste.
Questi sopra sono argomenti che forse possono spiegare perché taluni operatori sconsiglino tali impianti: chi ha voglia di “tribulare” quando è più facile installare dei moduli complanari sul tetto? Posso dire al Cliente che gli costeranno meno, che avrà certezza dell’incentivo e che quindi non gli conviene diversamente.

Ma ne siamo certi?
Immaginiamo di quotare e confrontare una soluzione complanare su falda ed una soluzione architettonicamente integrata per una potenza nominale di impianto di 5kW circa e che entri in esercizio nel primo semestre 2012.
In questo semestre l’incentivo per gli impianti su edificio sarà di 0,247 €/kW mentre quello riservato agli impianti architettonicamente integrati sarà di 0,418 €/kW.

I quadri economici sono stati ottenuto con l’ausilio di apposito software di simulazione, considerando un consumo annuo pari alla potenza dell’impianto ed uniformemente distribuito ed ovviamente la producibilità legata ai dati di irraggiamento geografico come da norme UNI.
I prezzi (IVA esclusa), le simulazioni di risparmi, i rientri, gl’incentivi qui riportati vanno intesi come meri valori di massima e servono esclusivamente per una valutazione della grandezza di investimento e variabilità dei costi nelle diverse soluzioni.
Se interessati, saremo lieti di formularvi con modalità personalizzate.


Ricordiamo che l’incentivo GSE ha una durata ventennale e che i risparmi sulle bollette ed i riconoscimenti derivanti dallo SSP (scambio sul posto) – sistema che verrà sostituito dal 2013 con la tariffa omnicomprensiva – saranno legati alla durata del contratto e quindi si tratta di benefici a tempo indeterminato.

Un impianto fotovoltaico è vantaggioso in termini economici, garantisce indipendenza energetica e ci permette di contribuire alla salvaguardia dell’ambiente evitando migliaia di kg di emissioni nocive l’anno.
Ricordiamo che la direttiva europea 2010/31/CE prevede che dal 1° gennaio 2021 tutti i nuovi edifici debbano essere “edifici a energia prossima allo zero”.

Ci fa sorridere, a fronte di tutte questo, come nel nostro ambito locale la soprintendenza abbia più volte dimostrato la propria intenzione di limitare l’installazione di impianti fotovoltaici ponendo prescrizioni tecnicamente a dir poco discutibili e purtroppo anche personali in termini estetici, sconfortando così talora il committente.
Un connubio tra ricerca sostenibile e valore estetico. Questo deve essere il futuro dell’architettura: da una parte l’innovazione tecnologica, dall’altra l’attenzione ai colori e a tutto ciò che emoziona. La bellezza nasce dalla sensibilità verso l’ambiente. Da sola non basta più“.
Architetto Mario Cucinella dall’intervista di Greta La Rocca per House Living and Business del 27 maggio 2010

Le vostre domande e osservazioni potere rivolgercele all’indirizzo email: info@gruppoprogettazione.it, ritroverete le risposte qui in questa rubrica.

Testi e immagini a cura di Gruppo Progettazione, soluzioni energetiche, piazza IV Novembre – 16, 23826 Mandello del Lario, website: www.gruppoprogettazione.it

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