Soldi (e calore) buttati dalla finestra e anche dai muri

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Cos’è quest’efficienza di cui tanto si parla?
Efficienza è consumare meno a parità di comfort, anzi, spesso migliorandolo.
A ognuno di noi è capitato di avere nell’ambiente la temperatura prescelta, ma di percepire comunque freddo. Ebbene, ciò dipende dall’involucro edilizio che mal isolato disperde il calore dandoci la sensazione di freddo nonostante il termostato raggiunga i gradi desiderati.

Cos’è la prestazione energetica di un edificio?
E’ la quantità di energia annua consumata: riguarda riscaldamento invernale, climatizzazione estiva, produzione di acqua calda, ventilazione ed illuminazione.

Buona parte dell’energia impiegata per il riscaldamento negli  edifici residenziali, soprattutto per quelli appartenenti alle classi più basse, viene dispersa attraverso gli involucri edilizi.
Riferendoci ad edifici appartenenti alle classi più base, peraltro e purtroppo la maggioranza degli esistenti, indicativamente possiamo affermare le seguenti percentuali di dispersione del calore:
tetto e/o ultimo solaio -> 20/25%
pareti esterne -> 25-30%
pavimenti -> 15%
infissi -> 15-20%

Anche gli impianti di riscaldamento obsoleti possono peggiorare le prestazioni energetiche. Però con nuove caldaie a condensazione e ancor meglio con le pompe di calore si può risparmiare oltre il 30% del combustibile, a parità di comfort.
Tenuto presente che le spese di riscaldamento rappresentano mediamente quasi il 70% della spesa energetica di un edificio, è ben prevedibile che con interventi professionali e mirati destinati alla riqualificazione, sia possibile raggiungere un importante risparmio annuo.
Perché quindi buttare letteralmente i nostri soldi dalla finestra?

Eravamo ad un incontro dell’Agenzia Casa Clima, i giorni scorsi, e la battuta che ci piace passarvi, fatta osservando alcune termografie di edifici, è stata: ecco sistemi di riscaldamento a cielo aperto!
Nell’immagine che apre questo articolo, l”edificio centrale in blu è l’unico a non disperdere calore, anzi lo trattiene al suo interno, mentre nei due laterali, soprattutto in quello di destra, vengono evidenziati in rosso e giallo i ponti termici e le dispersioni di calore verso l’esterno.
L’investimento per le opere di riqualificazione genera, al di là delle attuali e diversificate forme di incentivazione di cui parleremo nelle prossime occasioni, immediato risparmio economico sulle spese energetiche dell’edificio e rivalutazione globale dell’immobile nell’ordine del 15/20%.
Ai fini della certificazione e quindi della classificazione degli edifici viene preso in considerazione il fabbisogno di energia primaria per il riscaldamento invernale (EPH) calcolato in kWh per mq.
La metà del patrimonio edilizio nazionale è stato costruito nel ventennio 1950-70 e si tratta di edifici dalle prestazioni energetiche molto basse che consumano mediamente per il riscaldamento invernale non meno di 160kWh/m2 contro i 75kWh/m2 degli edifici più recenti. Non sottovalutiamo infatti, che la certificazione energetica, nella quale vengono dichiarati i consumi annui dell’edificio,  oggi obbligatoria in caso di compravendita e/o locazione, influisce sul valore dell’immobile: il mercato tiene conto della classe energetica cui l’edificio appartiene attribuendo maggiore valore agli immobili appartenenti alle classi più «alte».
Proteggiamo quindi il nostro investimento!

Per ora ci fermiamo qui.
Se avrete voglia di leggerci ancora vi anticipiamo che nei prossimi “redazionali” toccheremo tutti gli aspetti pratici della riqualificazione energetica esponendone con esemplificazioni e simulazioni costi e benefici.

Per domande e osservazioni potere interagire con noi scrivendoci all’indirizzo email: info@gruppoprogettazione.it, ritroverete le risposte qui in questa rubrica.

Testi e immagini a cura di Gruppo Progettazione, soluzioni energetiche, piazza IV Novembre 16, 23826 Mandello del Lario, website: www.gruppoprogettazione.it