Spendere di più non sempre è la soluzione migliore per l’edificio

Tempo di lettura: 4 minuti

Un cliente ci contatta: vuole sostituire la vecchia caldaia e pensava ad una pompa di calore abbinata ad un impianto fotovoltaico per la copertura dei consumi.
Grande cosa le pompe di colore, se non fosse che dobbiamo cucinare e volendo anche questo sarebbe ovviabile, potremmo addirittura pensare di annullare il contratto del gas, niente più carburante! Ci si scalda con l’aria esterna o con la temperatura di terra ed acqua tramite le sonde geotermiche.
Già, ma questa è la teoria, la pratica, quella almeno di chi intende essere consulente e non mero venditore, i conti non sempre tornano.
Eseguiamo il sopralluogo, raccogliamo dati tecnici ed esigenze e quindi ci consultiamo all’interno del gruppo: progettista civile, progettista termico e tecnico idraulico: l’intervento non ci pare positivo in termini di costi/benefici. Affinché l’installazione di una pompa di calore sia efficiente sono necessarie alcune condizioni ed ancora una volta la prima è quella del’isolamento dell’involucro, che nel caso specifico era presente ma vecchiotto e quindi inadeguato, e poi tipologia dell’impianto di riscaldamento (ad alta o bassa temperatura), superficie da riscaldarsi, ecc. Insomma, il cliente sarebbe rimasto al freddo.
Abbiamo fatto una controproposta, certamente meno “tecnologica”, ma in grado di garantirgli, a fronte di una spesa iniziale ben più bassa dell’investimento necessario per la pompa di calore, di ottenere un risparmio energetico (e quindi economico) di almeno il 25-30% sui suoi attuali consumi.

Torniamo quindi ad affermare che l’efficientamento è possibile e doveroso, ma sempre deve essere oggetto di attenta e coscienziosa analisi, perché tutte le soluzioni sono buone in sé e per sé, ma il loro reale valore e soprattutto la loro opportunità, devono essere verificate caso per caso.
Noi desideriamo un Cliente soddisfatto, non un Cliente in più.

Per domande e osservazioni potere interagire con noi scrivendoci all’indirizzo email: info@gruppoprogettazione.it, ritroverete le risposte qui in questa rubrica.

In Italia i consumi di energia legati agli edifici sono pari al 36% del consumo energetico nazionale: non siamo in questo i peggiori d’Europa, ma non è virtuosismo, è solo questione di posizione geografica, tant’è che siamo invece i peggiori in termini di emissione di CO2.

La ragione di queste alte emissioni di gas nocivi è conseguenza della scarsa efficienza del patrimonio edilizio italiano dovuto soprattutto all’obsolescenza.

Nel grafico a fianco vediamo la ripartizione del patrimonio edilizio italiano in base all’età degli immobili ed alla vetustà, abbiamo già detto, corrisponde inefficienza e spreco.(fonte Istat ed Agenzia del territorio)

Ricordando ancora una volta che il 70% delle spese energetiche degli edifici è da imputarsi al riscaldamento e che, con interventi mirati, questa percentuale si ridurrebbero in modo sostanziale e con essa anche i costi che annualmente sosteniamo per riscaldarci ed inquinare.

Dall’immagine sotto ci possiamo rendere conto di come gli edifici nuovi in alte classi energetiche dimostrino quanto affermato: i consumi che si contraggono maggiormente sono soprattutto quelli legati al riscaldamento ed è proprio quindi su questo valore che è necessario e conveniente intervenire.

Non è necessario pubblicare immagini catastrofiche per ricordare che l’efficienza energetica è strettamente legata alla questione ambientale. La maggioranza della comunità scientifica afferma con certezza che la causa dell’aumento delle temperature del nostro pianeta è da imputarsi all’emissione di gas serra e sappiamo che da questo dipende l’innalzamento dei livelli dei mari e la modifica dell’estensione dei ghiacciai.

Molti di noi avranno imparato a sciare ai Piani d’Erna, a Valcava o al Cainallo: credo che ricordare questo sia ben più efficace. Ci stiamo giocando con il pianeta la nostra stessa storia.

L’ efficienza energetica ci garantisce comfort e minori spese e allo stesso tempo  abbatte l’inquinamento: coibentando la mia casa necessiterò di minor combustibile per il riscaldamento; se sostituisco la mia vecchia caldaia con una a condensazione (ne parleremo) riciclerò parte dei fumi, risparmiando combustibile ed emissioni; se passo ad un pompa di calore addirittura potrei non avere più bisogno di alcun combustibile; se decido di installare un impianto di energia da fonte rinnovabile termico e/o fotovoltaico avrò a disposizione una quota di energia autoprodotta ed in autoconsumo e non emetterò alcuna sostanza nociva per l’ambiente .
Avrò quindi risparmiato, mi sarò garantito un alto livello di comfort abitativo ed avrò contribuito alla riduzione delle sostanze inquinanti derivanti dai consumi energetici degli edifici residenziali.
Se non vuoi farlo per il pianeta, se sapere di un ghiacciaio argentino ormai quasi scomparso è immagine lontana, fallo per te stesso: goditi il divano di casa senza bisogno del plaid!

Testi e immagini a cura di Gruppo Progettazione, soluzioni energetiche, piazza IV Novembre – 16, 23826 Mandello del Lario, website: www.gruppoprogettazione.it

LEGGI ANCHE
> SOLDI (E CALORE) BUTTATI DALLA FINESTRA E ANCHE DAI MURI
> LO SPRECO CONSERVATO IN GARAGE. SAPERE DOVE E COME ISOLARE UN EDIFICIO
> “DEVO SOSTITUIRE I SERRAMENTI: MEGLIO IL LEGNO, L’ALLUMINIO O IL PVC?