Green News. Emissioni in atmosfera e inquinamento

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RUBRICA –  In queste ultime settimane, a causa delle sfavorevoli condizioni climatiche, si è parlato molto di inquinamento dell’atmosfera. La concentrazione di polveri ha infatti raggiunto livelli preoccupanti in numerosi centri abitati e solamente dopo la perturbazione avvenuta nei primi giorni dell’anno l’aria è ritornata ad essere più salubre.

Risulta evidente quindi il valore di questo elemento che, sebbene invisibile, ci circonda e ininterrottamente respiriamo. Per sottolineare l’ importanza di questo elemento, di seguito si riporta la definizione tratta da Wikipedia:

“L’aria è una miscela di sostanze aeriformi (gas e vapori) che costituisce l’atmosfera terrestre. È un componente essenziale per la vita della maggior parte degli organismi animali e vegetali e in particolare per la vita umana, per cui la sua salvaguardia è fondamentale ed è regolata da apposite norme legislative”.

Senza tralasciare la necessità della mobilità sostenibile e di comportamenti corretti, ad esempio, per il riscaldamento delle nostre case, l’ordinamento italiano affida la tutela dell’aria al testo unico ambientale D.Lgs 152/2006, che nella sua parte V definisce l’inquinamento atmosferico come ogni modificazione dell’aria atmosferica, dovuta all’introduzione nella stessa di una o di più sostanze in quantità e con caratteristiche tali da ledere o da costituire un pericolo per la salute umana o per la qualità dell’ambiente[…]. Per prevenire il deterioramento dell’aria, stabilisce nei suoi articoli i criteri di gestione e controllo degli impianti e delle attività che producono emissioni in atmosfera e fissa i valori di emissione, le prescrizioni, i metodi di campionamento e di analisi delle emissioni stesse.

Cardine di tutto il sistema è costituito dal c. 1 dell’art 269 che sancisce l’obbligo, per tutti gli stabilimenti che producono emissioni, di richiedere una autorizzazione ai sensi di legge. L’autorizzazione è rilasciata con riferimento all’intero stabilimento (in pratica gli insediamenti non possono essere autorizzati parzialmente ma devono essere comprese tutte le emissioni presenti). Tralasciando i tecnicismi riguardanti le varie tipologie di autorizzazione, che potranno essere discussi in separata sede, si può riassumere, semplificando, la ratio di questa norma come di seguito: ogni emissione inquinante deve essere captata e convogliata all’esterno dell’immobile industriale previa dichiarazione agli Enti di controllo, che provvederanno alla relativa autorizzazione prevedendo i limiti di concentrazione a camino e la frequenza dei controlli.

L’attività del consulente ambientale non si limita esclusivamente alla predisposizione della domanda di autorizzazione, ma può essere di ausilio alla dirigenza aziendale per consigliare le soluzioni migliori ed economicamente più favorevoli per il rispetto della normativa. Infatti quando un’attività o un impianto producono emissioni con concentrazioni di inquinanti superiori ai livelli di legge, devono essere installati appositi sistemi di abbattimento scelti in base alla tipologie di inquinamento prodotto. E’ altrettanto importante la valutazione delle materie prime utilizzate nel processo produttivo in base al minor impatto ambientale, attività che richiede una certa dimestichezza nella lettura delle relative schede di sicurezza.

Infine, per evitare confusioni, si specifica che gli impianti termici civili aventi potenza termica nominale inferiore a 3 MW, ovvero la maggior parte delle comuni caldaie di casa, non ricadono nella normativa sopraesposta, ma nel titolo II della parte V del D.Lgs 152/2006, argomento che potrà essere trattato in successivi articoli.

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Dottor Federico Pagani
Mail: fede.pagani.cell@gmail.com
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