Green News. Lago e fioriture algali estive: ecco cosa succede

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alghe 2RUBRICA – Se vi è mai capitato di osservare le acque del lago in estate ed in inverno, avrete sicuramente notato come nel periodo più freddo le acque paiono molto più trasparenti e limpide. Questo fenomeno non è dovuto ad una diversa immissione di inquinanti nel nostro lago, la cui concentrazione è, più o meno, regolare durante tutto l’anno, ma alle condizioni climatiche naturali che in estate rendono possibile la fioritura delle alghe nello strato superficiale del bacino idrico.

Occorre specificare che con il termine alghe, non si intendono solamente gli organismi vegetali visibili ad occhio nudo ed ancorati al fondo, ma anche quelli microscopici che abitano lo strato superficiale del lago e, utilizzando la radiazione solare come fonte di energia, sintetizzano sostanza organica a partire dalle sostanze inorganiche disciolte (fitoplancton).

In estate la presenza in gran numero di questi organismi, mono o pluricellulari, che galleggiano negli strati superficiali, non permette il passaggio della luce solare in profondità e genera l’intorbidamento delle acque. La densità di queste popolazioni algali, e quindi l’intensità del fenomeno appena descritto, dipende soprattutto dalla concentrazione di nutrienti (sostanze inorganiche) presenti nelle acque del bacino: ovviamente più questi organismi hanno cibo e luce solare, più crescono e si riproducono. Azoto e Fosforo, principali elementi che facilitano la proliferazione delle popolazioni algali, sono naturalmente presenti nelle acque, ma le attività umane ne aumentano le concentrazione e ne costituiscono la principale fonte.

Con un’adeguata gestione degli scarichi urbani ed industriali e delle attività agricole svolte nei bacini imbriferi, negli ultimi decenni si sono allontanate le condizioni di eutrofizzazione che qualche decina di anni fa minacciavano seriamente la salute dell’ecosistema lacustre.
Infatti d’estate, a causa della differenza di temperatura, le acque del lago sono naturalmente soggette ad un fenomeno di stratificazione, ovvero la parte più superficiale (epilimnio) viene fortemente scaldata dal sole e quindi aumenta la sua temperatura, mentre la parte inferiore rimane più fredda (ipolimnio).

Le due fasce rimangono nettamente separate da una zona ristretta di transizione chiamata termoclinio. In questa situazione estiva di assenza di mescolamento, anche lo scambio di ossigeno tra le acque superficiali e quelle profonde è quasi nullo. Nel caso di eutrofizzazione, ovvero di significative concentrazioni di nutrienti nelle acque e importante proliferazione algale, grandi quantità di materia organica scendono per gravità dagli strati superficiali verso il fondo. L’attività batterica di decomposizione della materia organica algale morta che ne consegue, impoverisce ancor di più l’ipolimnio (strato profondo) di ossigeno, portando nei casi più gravi di eutrofizzazione anche all’anossia (assenza di ossigeno), condizione incompatibile con la vita dei pesci.

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Dottor Federico Pagani
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