Psicologia e Vita. I valori? Iniziamo a dar valore alle parole…

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RUBRICA – Se c’è un termine di cui troppo spesso si abusa, in qualsiasi ambito, è quello di “valori”. Tutti, ognuno a suo modo, si riconoscono difensori dei “valori”: la famiglia, la dignità dell’uomo, il rispetto per le persone, la libertà, i figli, i diritti dei poveri e degli emarginati, l’uguaglianza, il bene pubblico, e via dicendo. Tutte questioni sacrosante – si badi bene – ma che, spesso, rimangono “nel mondo delle idee” e non diventano nulla di concreto nella vita delle persone, se non una dichiarazione di intenti ed un’esibizione della propria “rettitudine”.

È un rischio che corriamo tutti, sempre: non renderci conto dello scollamento esistente tra ciò che diciamo (a noi stessi e agli altri) e ciò che facciamo, tra i proclami e la vita concreta che conduciamo nel rapporto con gli altri. Uno stacco spesso del tutto inconsapevole e non intenzionale, ma che altrettanto spesso da “agito” diventa “subìto”, ossia, produce incongruenze che possono complicare molto la vita propria e altrui e diventare persino sintomi. Facciamo un esempio concreto per non rimanere, a nostra volta, nel “mondo delle idee”.

Qualche tempo fa ho seguito per oltre un anno un giovane imprenditore al centro di una grave crisi familiare che lo vedeva contrapposto alla moglie, decisa a lasciarlo, e alla figlia tredicenne, che di lui non voleva più saperne. “Ma come!? – si interrogava rabbiosamente nelle nostre sedute – Mia moglie e mia figlia sono la mia vita, faccio tutto per loro e questa è la riconoscenza? La famiglia è il valore in cui credo di più eppure proprio su questo versante sta andando tutto a rotoli”. Era sinceramente e autenticamente convinto di quello che sosteneva e la sua genuinità la si poteva toccare con mano. Era comprensibile, dunque, il disorientamento, la confusione, la rabbia, oltre al dolore, per tutto ciò che stava accadendo.

Entrando poi pian piano nella vita personale e familiare di questo giovane uomo iniziammo lentamente a intravvedere che nella vita concreta che conduceva c’era un evidente stacco rispetto a quello che pensava essere un atteggiamento attento e solerte nei confronti della moglie e della figlia: dedicava moltissimo tempo al lavoro, nel poco tempo libero rimasto non riusciva a costruire interessi, spazi, complicità, né ad approfondire le relazioni familiari. Questa difficoltà ad avere una percezione realistica delle energie effettivamente dedicate alla famiglia rispetto al lavoro era acuita da un modello familiare d’origine in cui tutta la vita gravitava attorno al lavoro. Lui, rispetto a suo padre, era sicuramente più attento ai bisogni familiari, ma questo non era sufficiente a costruire un ambiente di effettiva vicinanza, comprensione reciproca e complicità nella sua nuova famiglia.

Ecco dunque che in questo caso è stato prezioso il lavoro di presa di coscienza, da parte del paziente, relativa al proprio passato per comprendere a fondo il valore che dava ad alcuni comportamenti e alle relative “parole” in rapporto alla storia da cui proveniva.

Questo esercizio sono convinto che produca benefici ad ognuno di noi, anche al di là di evidenti forme di disagio o sintomi. Imparare, a tratti, a fermarci e chiederci se la direzione verso cui stiamo andando è quella che vogliamo e se è effettivamente quella che ci diciamo essere. In questo esercizio è indispensabile incrociare il nostro passato, la nostra storia, i modelli che abbiamo avuto e ci hanno formato, con l’attualità che ci troviamo a vivere.

In questo passaggio penso possano trovare un senso diverso, più profondo e autenticamente autobiografico, anche i “valori” in cui crediamo. Valori che diventino una modalità concreta di relazionarsi agli altri e confrontarsi con la propria storia, in modo da aumentare i gradi di libertà e gli spazi di libero movimento, come li chiamava Kurt Lewin, del proprio vivere con sé stessi e insieme agli altri.

Dott. Enrico Bassani
Psicologo – Psicoterapeuta
Via Leonardo da Vinci 15, Lecco
http://www.bassanipsicologo.it – info@bassanipsicologo.it – tel. 338.5816257

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