La scelta del difensore

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Le persone che si rivolgono all’Avvocato, per separarsi, divorziare o affrontare un procedimento per l’affidamento ed il mantenimento della prole naturale riconosciuta, devono innanzi tutto scegliere il difensore.

Il consiglio è di rivolgersi ad un professionista che si occupi principalmente di trattare questioni di Diritto di Famiglia e che quindi abbia acquisito la competenza giuridica e processuale necessarie, oltre alle fondamentali nozioni di psicologia.

Il difensore scelto, poi, dovrà fornire le principali informazioni giuridiche e normative. Dovrà fare presente al cliente che simili problematiche, una volta sfociate in procedimenti avanti all’Autorità Giudiziaria, necessiteranno di tempo e di impegno, psicologico ed economico, poiché, se il conflitto riguarda l’affidamento della prole, di sovente verrà disposta una Consulenza Tecnica d’Ufficio per la valutazione delle capacità genitoriali delle parti.

Anche la condotta del cliente, pertanto, la sua collaborazione e la capacità di seguire le indicazioni del difensore si riveleranno essenziali per il raggiungimento del risultato che ci si prefigge.

Le informazioni strettamente giuridiche

Sotto il profilo normativo, sarà utile per il cliente sapere che da diversi anni, ormai, si è acceso il focus sul Diritto di Famiglia e conseguenza ne è la Riforma attuata nel 2006, con la nota Legge n. 54, la quale ha introdotto l’Istituto dell’Affidamento Condiviso della prole ad entrambi i genitori, quale regime di affidamento da disporsi “normalmente”, a meno che non vengano dedotte e comprovate ragioni di pregiudizio a carico del minore, tali da dovere essere affidato ad un solo genitore.

Inoltre, che la L. 54/2006 ha posto un dibattito acceso in Giurisprudenza e oggi sono molte le pronunzie della Suprema Corte di Cassazione con le quali sono state stabilite le linee guida nell’interpretazione ed applicazione delle nuove norme, alle quali le Corti di merito, i Tribunali nei quali ci ritroviamo ad operare, dovranno attenersi.

Del dicembre 2012, inoltre, è la parziale Riforma della Filiazione, con la quale il Legislatore ha stabilito la competenza del Tribunale Ordinario anche per i procedimenti di affidamento della prole nata al di fuori del matrimonio, ovvero, i figli naturali riconosciuti dai genitori non coniugati fra loro, per i quali le norme sono le medesime previste dalla L. 54/06 in relazione alla tutela della prole, ma non si applicano ai rapporti giuridici fra i genitori naturali, in quanto manca appunto il rapporto matrimoniale.

Sotto il profilo processuale, sarà inoltre importante per il cliente essere informato su come si articolano i procedimenti di separazione o divorzio, o per l’affidamento della prole naturale.

Tali procedimenti si introducono per mezzo di ricorsi con i quali la parte, tramite il suo difensore, deduce le circostanze peculiari attinenti la problematica che la riguarda, inquadrandola nelle previsioni normative, e chiede all’Autorità Giudiziaria quei provvedimenti idonei ad assicurare la tutela dei diritti coinvolti.

Una volta depositato il ricorso, il Tribunale, nella persona del Presidente, fisserà la data dell’Udienza presidenziale, ordinando al ricorrente di notificare alla controparte il ricorso e il decreto di fissazione di tale udienza, affinché si costituisca nel processo, difendendosi a sua volta tramite il deposito di un atto.

Il procedimento si svolge in due fasi: la prima cosiddetta “cautelare o urgente”, a seguito della quale il Presidente del Tribunale assumerà i provvedimenti “provvisori ed urgenti” per la regolamentazione dei rapporti giuridici fra i coniugi a seguito dell’insorta crisi matrimoniale: in relazione ad un eventuale assegno per il coniuge più “debole”, all’assegnazione della casa coniugale nell’interesse della prole, e agli obblighi di mantenimento per quest’ultima da parte dei genitori.

La seconda fase è quella che si svolge avanti al Giudice Istruttore, avanti al quale il procedimento prosegue per l’eventuale fase istruttoria. E’ eventuale, poiché le parti hanno in qualsiasi momento la facoltà di trovare un accordo, come in effetti accade talvolta quando entrambe non siano del tutto insoddisfatte dei Provvedimenti assunti dal Presidente del Tribunale nel corso della relativa Udienza.

Più spesso, accade che una parte, quella più onerata dagli obblighi di mantenimento, non ritenga equi i provvedimenti, e quindi il procedimento proseguirà, come detto, avanti al Giudice Istruttore nominato dal Presidente.

E’ a questo punto necessario svolgere alcune osservazioni in merito ai Provvedimenti “provvisori ed urgenti” che il Presidente deve assumere a seguito dell’udienza Presidenziale.

Tali Provvedimenti, benché definiti “provvisori ed urgenti”, sono destinati in realtà a condizionare le sorti dell’intero procedimento, poiché sono l’espressione di una prima ed importante valutazione delle rispettive capacità genitoriali e delle rispettive condizioni economico-reddituali e patrimoniali delle parti.

Sono inoltre assunti dallo stesso Presidente del Tribunale adito, il quale determina e detta, all’interno del Tribunale in questione, le linee-guida in tema di Diritto di Famiglia che verranno seguite dai Giudici Istruttori. I quali, come comprensibile, tenderanno a non discostarsene.

Infatti, sebbene le parti abbiano la facoltà di richiedere al Giudice Istruttore la modifica o la revoca dei Provvedimenti – che possono anche essere reclamati avanti alla Corte d’Appello – , fornire la prova di mutamenti nelle circostanze o richiedere una migliore e più equa valutazione degli interessi coinvolti, è compito assai arduo ed aleatorio per la parte.

Come osservato per inciso, i Provvedimenti Presidenziali possono essere anche reclamati avanti alla Corte d’Appello, la quale valuterà l’intera questione sulla base degli atti della causa di primo grado. Nell’esperienza di chi scrive, non accade spesso che il Giudice di Secondo Grado riformi i Provvedimenti Presidenziali.

Dunque, poiché tali Provvedimenti sono, come osservato, destinati a perdurare e a venire eventualmente modificati soltanto con la sentenza che definirà l’intero procedimento molto tempo dopo, nel frattempo, e quindi per anni, essi regolamenteranno i rapporti fra le parti. Ne consegue che, se con essi è stato disposto che il padre versi un alto importo per il contributo al mantenimento della prole, l’obbligato non potrà sottrarsi a tale obbligo, a pena di pignoramenti, azioni esecutive, ordine di pagamento diretto all’avente diritto da parte del datore di lavoro, etc…

Ne risulta che sia l’atto difensivo, redatto dall’avvocato difensore, sia la preparazione della parte a fronteggiare bene l’Udienza Presidenziali, risultano entrambi elementi assai rilevanti.

Qualche cenno informativo riguardo lo svolgimento dell’Udienza Presidenziale non sarà inutile.

Infatti, i Provvedimenti Presidenziali vengono assunti dal Presidente del Tribunale a seguito dell’udienza nella quale le parti devono comparire personalmente; la parte dovrà prepararsi a sostenere tale comparizione, insieme al proprio difensore. In quell’occasione non soltanto sarà liberamente ascoltata dal Presidente del Tribunale, il quale porrà le più svariate domande circa la situazione di fatto e le ragioni della crisi coniugale, o sulle necessità della prole, al fine di comprendere al meglio quali siano le reali situazioni coinvolte; ma, bensì, la parte dovrà confrontarsi al contempo con le provocazioni della controparte, che sarà pure presente con il suo difensore. O dovrà contestare quanto riferito dalla controparte.

Dovendo altresì considerare di avere a disposizione un tempo piuttosto breve, poiché nella generalità dei casi, sono molte le udienze Presidenziali che vengono fissate nella medesima data.

La parte dovrà pertanto essere pronta a rispondere adeguatamente, con calma e precisione, a non divagare; a contestare con altrettanta calma quanto verrà osservato dalla controparte, che sicuramente sarà provocatoria, o comunque fornirà una versione non condivisibile, quando non apertamente falsa e accusatoria.

E’ bene che si sappia che in poco tempo e nelle condizioni di difficoltà sopra descritte, la parte è protagonista di una partita importante, i cui effetti influenzeranno per lungo tempo la sua vita e quella della prole.

Avv. Patrizia Boidi Esperta in diritto di famiglia
Per info contattare segretaria@figlipersempreonlus.org allo 0331 28 13 80

 

 

 

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