Endoscopia Digestiva: ricerca scientifica, coinvolti gli esperti lecchesi

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Il Dott. Fabrizio Parente
Il Dott. Fabrizio Parente
Il Dott. Fabrizio Parente

LECCO – Pubblicati , recentemente , sull’ultimo numero della prestigiosa rivista internazionale Digestive and Liver Disease i risultati di uno studio lombardo a cui hanno partecipato 18 Centri di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva della regione: tra essi anche quello dell’Ospedale di Lecco (il suo direttore , Fabrizio Parente , è tra i coautori dello studio).
“Si tratta – spiega il primario – di un grosso studio prospettico in cui sono state valutate le complicanze a medio termine (sino a 30 giorni successivi alla esecuzione della procedura) di oltre 5000 interventi di polipectomia, eseguiti nel corso di coloscopia , in un periodo di 3 mesi”.

La polipectomia è una procedura utilizzata per asportare i polipi adenomatosi, lesioni molto frequenti nella popolazione adulta, soprattutto dopo i 50 anni d’età, inizialmente benigne, che non causano generalmente disturbi. Se accrescendosi , tuttavia, superano una dimensione di 1 centimetro di diametro, queste lesioni divengono critiche, dando luogo a manifestazioni cliniche di un certo rilievo (sanguinamento macroscopico e visibile oppure microscopico , rilevabile dal test del sangue occulto fecale).

“Il progressivo accrescimento del polipo rischia inevitabilmente – continua Parente – la trasformazione e il passaggio della lesione da precancerosa a tumorale. La polipectomia interviene proprio sul polipo benigno ed è in grado di ridurre l’incidenza e la mortalità per cancro colo-rettale. Tuttavia la procedura , pur essendo decisamente sicura, non è scevra da qualche rischio (attestati dalla letteratura scientifica al 5-7% dei casi)”.

Di qui lo studio pubblicato sulla rivista scientifica. La ricerca ha evidenziato che il tasso complessivo di complicanze è pari al 4.4% ; di esse solo l’1.4% sono risultate complicanze maggiori (sanguinamenti massivi, tali da richiedere l’ospedalizzazione del paziente, o perforazioni intestinali, che hanno richiesto un intervento chirurgico), mentre nel 3.0% dei casi si è trattato di complicanze minori (quali sanguinamenti immediati post-procedura), trattate endoscopicamente.

La maggior parte delle complicanze (circa il 70%) si sono verificate immediatamente dopo la polipectomia (e quindi ancora in corso di esame endoscopico), mentre nel 30% dei casi si è trattato di complicanze tardive ( tutti eventi emorragici) occorse mediamente dopo 6-7 giorni dalla procedura.

Di particolare importanza, poi, il fatto che non si sia registrato alcun caso di mortalità postpolipectomia , anche in conseguenza di complicanze maggiori (ad esempio una perforazione intestinale).

“Lo studio dimostra – chiosa Parente – come la polipectomia in corso di coloscopia sia una procedura endoscopico/chirurgica molto sicura quando effettuata in centri endoscopici con elevata esperienza”.