Il farmacista risponde. L’uso di integratori nell’anzianita’

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dott.Alberto Ghisellini (Agifar)
dott.Alberto Ghisellini (Agifar)

RUBRICA – L’invecchiamento è un lento processo fisiologico e modificabile, in quanto lo stile di vita, condizionato dall’età, il sesso, il peso, l’attività fisica, la condizione psicofisica e il clima, può influire molto sulla longevità. Negli ultimi anni si assiste ad un progressivo invecchiamento della popolazione, legato ad un miglioramento dello stile di vita e ad una maggiore attenzione alla salute, che mira a curare e prevenire patologie considerate non più letali.

Quando invecchia il corpo umano va incontro a una serie di cambiamenti soprattutto corporei. In primo luogo la composizione corporea perde in tessuto muscolare e acqua a discapito di un aumento del tessuto adiposo e quindi del peso. La ridotta attività fisica può favorire alcune malattie come l’osteoporosi. Inoltre si ha riduzione dell’efficienza del sistema immunitario, un peggioramento a livello sensoriale visivo e uditivo e infine cambiamenti a carico dell’apparato gastro-intestinale: ad esempio la perdita della regolarità intestinale, e un’alterazione delle capacità di digestione ed assorbimento degli alimenti. Nello specifico l’invecchiamento comporta una diminuzione dell’attività degli enzimi responsabili della digestione di carboidrati, che quindi rimangono indigeriti causando gonfiore addominale e problemi di svuotamento gastrico. Questi sintomi sono peggiorati dalla concomitante presenza di alcune patologie come difficoltà di deglutizione, la gastrite, la stitichezza e infiammazione cronica intestinale, abbastanza frequenti nell’anziano.  

Quando integrare. L’uso di integratori nell’anziano deve essere fatto con ragionevolezza e sempre su consiglio del medico e del farmacista. Spesso vanno usati quando la persona anziana non ha appetito, la dieta è carente o sono presenti alcune patologie come malattie cardiovascolari e osteoporosi, il cui decorso può essere rallentato o addirittura migliorare utilizzando opportuni integratori.

La ridotta attività fisica costringe ad una riduzione dell’apporto calorico, che tuttavia deve essere bilanciato mediante un adeguato regime alimentare. Come detto con l’età si assiste ad un’alterazione del metabolismo proteico, che tende ad orientarsi ad una diminuzione della velocità di sintesi proteica. Mantenere un adeguato apporto proteico nella dieta è importante per mantenere in salute le cellule, sostenere il sistema immunitario e prevenire la perdita muscolare. Se la dieta non basta a coprire il fabbisogno giornaliero, soprattutto nel caso in cui il soggetto anziano ha difficoltà nella masticazione, con conseguente perdita di peso, denutrizione e debolezza muscolare, se non sono presenti patologie renali si possono assumere integratori proteici, spesso in forma di polvere, da sciogliere in un liquido come l’acqua. Tali prodotti sono anche ricchi di vitamine del gruppo B (B2, B6 e B12), che contribuiscono alla riduzione della stanchezza e della fatica.

Con l’età si assiste ad un incremento dei valori nel sangue di trigliceridi e colesterolo totale. Quando pesce e alimenti artificialmente arricchiti (ad esempio il latte) non sono sufficienti, possono essere utilizzati integratori a base di omega-3, disponibili in perle o capsule, che aiutano a ridurre i livelli di trigliceridi e colesterolo con conseguente riduzione del rischio di infarto miocardico e formazione di placche aterosclerotiche.

anziani-disegnoFrutta e verdura sono essenziali nella dieta dell’anziano. Tuttavia la rallentata motilità intestinale è tale per cui ciò che si introduce con gli alimenti a volte non basta. La stitichezza, o costipazione, è un problema comune nell’anziano, ed è provocata generalmente dal basso tono muscolare, inadeguata assunzione di liquidi ed inattività motoria. Tale problema costringe il soggetto anziano a far uso di potenti farmaci lassativi, spesso dannosi (sconsigliati in caso di patologie intestinali), e la cui efficacia tende a diminuire con l’utilizzo cronico. In tal caso, prima di tutto, se la funzionalità renale non è compromessa come nella dialisi, occorre assumere adeguate quantità di acqua (pari a 1,5 – 2 litri giornalieri), inoltre sono utili integratori a base di fermenti lattici, meglio ancora se arricchiti da una giusta quantità di fibre, che aiutano che creare stimolo e facilità alla defecazione.

Un altro problema legato all’anzianità è la difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno. Spesso si utilizzano farmaci, come le benzodiazepine, che aiutano a risolvere questo inconveniente. In alcuni casi, soprattutto quando il problema non è così ricorrente, si può fare uso di integratori a base di valeriana, biancospino e passiflora, che, seppur non così potenti, possono aiutare ad avere un sonno ristoratore, assumendoli generalmente 30 minuti prima di coricarsi. Esistono anche prodotti a base di melatonina, un ormone prodotto dal nostro corpo (in quantità minore nell’anzianità), che regola il ritmo del sonno, alla dose di 1 milligrammo al giorno.

Nell’anzianità, se la dieta è scarsa, è utile anche assumere integratori a base di sali minerali: ad esempio il Calcio, per il benessere delle ossa, lo Zinco per rinforzare le difese immunitarie, Magnesio e Potassio per far fronte all’eccessiva sudorazione soprattutto in estate. Inoltre le vitamine: la vit.D, che permette un aumento dell’assorbimento del Calcio, preservando quindi le ossa; le vit.B6,B12 e acido folico aiutano a prevenire le malattie cardiovascolari, riducendo, nel caso dell’acido folico, i livelli di omocisteina nel sangue (importante fattore di rischio di infarto); le vit.A,C,E possiedono attività antiossidante e protettiva della funzionalità cellulare.

Un utilizzo corretto degli integratori può migliorare e addirittura allungare la nostra vita, solo se fatto in maniera ragionevole e sempre sotto il consiglio di professionisti esperti e preparati anche sulle eventuali interazioni tra integratori e farmaci assunti. Ad esempio è sconsigliato l’utilizzo di integratori a base di Ginseng nel soggetto che assume farmaci antidepressivi triciclici, in quanto può ostacolare l’effetto di questi ultimi, al contrario il Ginseng può potenziare l’effetto degli anticoagulanti, farmaci spesso usati dal soggetto anziano.

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