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RUBRICA – In una lunga notte d’inverno il Barone di Munchhausen raccontava le proprie avventure agli amici che lo ascoltavano affascinati. Quando menzionò gli scacchi qualcuno gli domandò: “Ci dica barone Lei ha mai perso una partita?”.

Il Barone cominciò la sua storia: “Cari amici, non dimenticherò mai quello che mi capitò una volta, quando ancora giovane frequentavo il Cafè de la Règence a Parigi dove ero famoso sia per la mia capacità scacchistica sia, modestamente, per la mia abilità dialettica. Un giorno mentre seguivo una partita e facevo commenti a voce alta, vidi accanto a me uno spettatore che osservava silenzioso; mi sembrò che stesse ignorando le mie osservazioni e perciò decisi di dargli una lezione. “Signore”, dissi, “Lei deve giocare una partita con me, e non mi dica di no!” aggiunsi vedendolo perplesso e, senza lascargli un attimo di respiro, lo trascinai per un braccio costringendolo a sedere ad un tavolo libero, dove giocai rapidamente la prima mossa:

1) e4 …anche il mio avversario con lo sguardo spaventato cominciò a giocare: …d5 2) e5 d4 3) c3 f6 4) exf6 dxc3 5) fxe7 cxd2+ 6) Axd2 Axe7 7) Cf3 Cc6 8) Cc3 Cf6 9) Ce2 Cd7 10) Cfd4 Cce5; “ora” pensai “catturo la Donna” 11) Ce6 e il mio avversario

sempre silenzioso giocò 11)…Cd3 e con mia grande sorpresa dovetti ammettere lo “Scacco Matto”.

“Una partita non dice nulla!” esclamai stizzito “ Voglio la rivincita!”. Presi i pezzi bianchi e come se fosse ovvio cominciai la seconda partita:

1) e4 d5 2) d3 e6 3) Cf3 Cc6 4) Ag5 Ab4+ 5) Re2 Dd7 6) Cc3 Cf6 7) a3 h6 8) Ah4 Aa5 9) e5 d4 10) Ca4 Ch5 11) Cc5 Cf4 scacco matto!!

Rimasi senza parole e fui di nuovo costretto ad ammettere la sconfitta.
Nel frattempo si erano avvicinati molti spettatori che, naturalmente, volevano vedermi perdere. Strinsi i denti e incominciai la terza partita: 1) e4 d5 2) d4 e5 3) f4 c5 4) c4 f5 da allora questa apertura è nota come il “Gambetto Munchhausen” 5) exf5 dxc4 6) dxc5 exf4 7) Axf4 Axc5 8) Axc4 Axf5 9) Axb8 Axg1 10) Axg8 Axb1 11) Txb1 Txg8 12) Txg1 Txb8 Qui decisi di cambiare le Donne e giocai 13) Dxd8 e con mia grande sorpresa il mio avversario prese il Re e giocò 13)…Rxe1???? “ Lasci gli scherzi” gridai arrabbiato “rimetta il mio Re al suo posto!” “Ma anche Lei ha fatto la stessa cosa”. Rispose lui con aria ingenua. Replicai: “Che frivola scusa , non conosce la differenza fra il Re e la Regina?.”No” Disse freddamente “non so neppure giocare a scacchi , ma Lei non mi ha lasciato neanche il tempo di spiegarglielo, allora che altra scelta avevo se non ripetere le Sue mosse?”. Tutti intorno a noi si misero a ridere sonoramente facendo un gran baccano e la mia fama si trovò appesa ad un filo. “Che cosa straordinaria” dissi ad alta voce “uno che non sa nulla di scacchi batte un giocatore forte ed esperto. Un fatto del genere poteva solo succedere al Barone di Munchhausen!”.

Il Barone di Munchausen è realmente esistito nel 1700 ed era un militare tedesco che prestò servizio nell’esercito russo, quando si ritirò in pensionamento visse nella sua tenuta di Bodenwerder e diventò famoso per le sue mirabolanti e strampalate avventure che raccontava ai suoi ospiti. Tali avventure si ingigantirono con le varie aggiunte popolari e furono poi racchiuse in diversi libri e tradotte in più lingue da vari autori. Su di lui sono state prodotte anche diverse pellicole e molteplici fumetti.

Nando Franceschetti
Delegato Coni Federazione Scacchistica Italiana(FSI) per la provincia di Lecco
Istruttore Federale di scacchi


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