Il nuovo preside: “Sfatiamo la leggenda, il Fiocchi è una scuola di qualità”

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L'istituto Fiocchi di Lecco
Al centro il preside Lanfranconi insieme ad Andrea Rondinelli e al vice preside Giovanni Pavone
Al centro il preside Lanfranconi insieme ad Andrea Rondinelli e al vice preside Giovanni Pavone

 

LECCO – “Il Fiocchi è spesso dipinto come la scuola scelta dai giovani che non hanno voglia di studiare, è una leggenda. I dati ci parlano invece di una scuola con delle grandi potenzialità, capace di sfornare giovani competenti e di garantire il futuro occupazionale dei nostri studenti”.

Si presenta così alla stampa il nuovo preside Claudio Lanfranconi, sfatando ogni diceria sull’istituto di via Belfiore e dimostrando che, al contrario, il Fiocchi è tutt’altro che una scuola per ragazzi senza prospettive. Lo fa partendo dalle ultime statistiche raccolte nel rapporto Eduscopio, resi noti in questi giorni: il 77% dei neodiplomati dell’istituto trovano lavoro in tempi brevi, l’attesa media è di 154 giorni per il primo impiego e ad una distanza mediamente di 11 chilometri dalla loro residenza.

“Trovano lavoro quasi sotto casa – sottolinea il dirigente – questo perché la richiesta di operatori da parte delle aziende del territorio è alta e la nostra scuola lavora in stretta sinergia con il mondo delle imprese, gli studenti partecipano a percorsi di stage e capita spesso che siano le stesse aziende a chiedere lo stesso alunno l’anno successivo. Nei nostri laboratori formiamo tecnici preparati, dotati delle competenze che oggi richiedono le aziende”.

Fiocchi (3)

Non più tre anni + due di percorso scolastico, come in passato, ma quattro indirizzi di studi quinquennali (Grafica e Comunicazione, Chimica e Biotecnologie, Manutenzione e Tecnico Elettrico/Eettronico/Automazione, produzioni industriali meccanico) ed altri triennali di istruzione e formazione (Elettrico, Elettronico Informatico, Meccanico) con un quarto anno facoltativo e l’ipotesi di realizzare prossimamente anche un quinto anno che, spiega il preside, “consentirebbe l’ottenimento di un diploma di maturità e l’accesso all’università anche a chi aveva iniziato un percorso professionale breve e poi decide di proseguire la propria carriera scolastica”.

Il preside Lanfranconi
Il preside Claudio Lanfranconi

 

Da sottolineare come il 50% degli studenti che conclude il quinquennio, fanno sapere dalla scuola, sceglie di iscriversi all’università.

Il progetto più importante che nel prossimo anno vedrà la sua realizzazione al Fiocchi è la realizzazione del Laboratorio Territoriale per l’Occupabilità: grazie ad un finanziamento complessivo di 1,2 milioni di euro, di cui 750 mila da Regione, verrà allestito un macchinario da stampa flessografico, attraverso il quale sarà possibile simulare un reparto produttivo, dalla progettazione alle attività di manutenzione alla produzione. Il progetto coinvolge undici scuole coinvolte, sedici tra aziende, enti pubblici e associazioni (vedi articolo).

“E’ un’iniziativa di apertura verso il territorio – spiega Andrea Rondinelli, referente della didattica dell’istituto – che si rivolge non solo ai nostri studenti ma anche alle altre scuole e alle aziende, per formare alunni e lavoratori. Solo 7 progetti in Lombardia hanno ottenuto il finanziamento”.

Novità potrebbero affacciarsi anche per la scuola serale, oggi destinata solo ai corsi professionali triennali, che in futuro potrebbe estendersi anche agli indirizzi quinquennali, con la possibilità di acquisire il diploma.

In tutto sono circa 880 gli studenti iscritti al Fiocchi, un centinaio i docenti in carica a cui si aggiungono cinquanta circa tra assistenti tecnici, personale amministrativo e collaboratori scolastici.

L'istituto Fiocchi di Lecco
L’istituto Fiocchi di Lecco

“Quello che mi ha colpito assumendo l’incarico – spiega il preside, prima dirigente dell’istituto Lecco 1 di cui è rimasto reggente – è la serietà e il clima di collaborazione che insegnanti e personale hanno saputo instaurare con gli studenti. Certo, ci sono alunni si approcciano con scarso interesse allo studio ma non siamo diversi da tante altre scuole. Molti non sanno neppure che la Fiocchi abbiamo adottato un codice rigido, con la sospensione dell’alunno, per punire comportamenti gravi come il bullismo”.

“Il 30% degli studenti arriva da percorsi scolastici falliti – prosegue Rondinelli – il Fiocchi è a volte una seconda scelta” e invece, come aggiunge il vicepreside Giovanni Pavone, “le aziende guardano alla nostra scuola e chiedono dei nostri diplomati”.