Lettera. “Scuole statali e paritarie a Lecco, facciamo chiarezza”

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asilo belledo  fiocchi

LECCO – La chiusura della scuola materna parrocchiale di Belledo ha aperto il dibattito su scuole pubbliche e paritarie in città. Alla proposta di Rifondazione Comunista di “statalizzare” l’asilo per evitarne la chiusura, segue la lettera di  Giancarlo Panzeri, presidente associazione scuole dell’infanzia paritarie di Lecco:

“Ho letto le notizie apparse sui media sul tema SCUOLE DELL’INFANZIA PARITARIE “facciamo una scuola statale” , “ Il Comune deve tagliare sovvenzioni alle paritarie” e che riprendono anche una lettera inviata al Sindaco di Lecco da esponenti di RIFONDAZIONE COMUNISTA.

Il mio intervento non vuole alimentare sterili polemiche ma solo ristabilire i contorni di una corretta informazione e non lasciare spazio a facili demagogie peraltro già sepolte dalla storia .

Rimango stupito nel leggere che “statalizzando la scuola ” si avrebbe un vantaggio economico per l’Amministrazione Comunale privandola dei costi di docenti e ausiliari, in quanto il CONTRIBUTO a favore delle scuole dell’infanzia paritarie di Lecco a carico del comune, riesce a coprire solo una minima parte , circa il 30%, del costo del personale e dei costi generali delle nostre scuole e nel caso di scuole statali, l’amministrazione comunale deve comunque farsi carico delle spese per la manutenzione dell’immobile, per i pasti, per l’assistenza ai diversamente abili etc., con dei costi anche superiori a quanto erogato alle paritarie!

Trovo altresì curioso come si possa affermare che il problema, si risolva con la creazione di una scuola “statale” che “trasferisce i costi del personale allo Stato…” COME SE LO STATO FOSSE UNA ALTRA ENTITA’, QUALCOSA DI EXTRATERRESTRE….MA NON SIAMO ANCORA NOI LO STATO???… spero si tratti di un refuso tipografico.

Per quanto riguarda poi il contributo Regionale , sì lo riceviamo, ma è UN TRENTESIMO di quanto affermato!

I conti veri dicono che un bambino che frequenta le scuole dell’infanzia paritarie (600.000 bambini circa in tutta Italia, 1.000 a Lecco) , “costa” circa la metà di quello che “costa” nelle scuole statali ed il risparmio per le casse vuote di stato-regioni-comuni è di circa 6.300 euro all’anno a bambino con un risparmio solo nel comune di lecco di circa 95 MILIONI di euro negli ultimi 15 anni e l’importo risparmiato diventa di 57 MILIARDI di euro circa se calcolato su base nazionale. Questo grazie ad una gestione “attenta a costi e sprechi” e grazie al contributo di migliaia di volontari che insieme ad appassionati docenti e ausiliari riescono ad offrire un servizio pubblico spesso d’eccellenza .

Le nostre 16 scuole , sono profondamente radicate nella storia della nostra città e nascono quasi sempre grazie ad illuminati benefattori nel periodo che va da fine ‘800 agli anni ’60 .

La scelta fatta dalle varie amministrazioni comunali nei decenni passati di NON COSTRUIRE nuove scuole comunali o statali ma di “collaborare” con le scuole già esistenti così da poter “offrire insieme” un servizio essenziale per le famiglie di Lecco senza sperpero inutile di danaro pubblico, ha portato a dei RISPARMI ENORMI al Comune di Lecco a beneficio di tutti i cittadini. Ciò premesso, la realtà è questa : i bambini che frequentano le scuole statali pagano una retta media che è un terzo di quella delle scuole paritarie (…la differenza è pagata da tutti i cittadini) ed è evidente che questo diventa quindi un problema di” EQUITA’ E GIUSTIZIA SOCIALE” , prima ancora che un “DIRITTO DI SCELTA EDUCATIVA” !

E solo una ideologia staccata dalla realtà e lontana dalle famiglie potrebbe pensare di risolvere il problema azzerando i contributi alle scuole Paritarie per costruire e gestire NUOVE SCUOLE COMUNALI O STATALI il cui costo ENORME, paradossalmente, ricadrebbe sugli stessi bambini che per tutta la vita si vedrebbero costretti a pagare tasse ed imposte per coprire tale voragine.

Chi chiede il taglio alle sovvenzioni alle scuole dell’infanzia paritarie di Lecco deve sapere che la conseguenza reale, immediata sarebbe :

1) la chiusura delle scuole

2) il licenziamento di circa 150 dipendenti

3) la mancanza a Lecco di un servizio pre scuola dell’obbligo per il 70% dei bambini,

e credo che questo non sia nell’intento di chi periodicamente, lancia queste richieste e spero non vi sia una sola persona a Lecco che voglia questo.

L’alternativa per non chiudere sarebbe l’aumento delle rette mensili che, tenendo conto delle difficoltà economiche in cui versano tante famiglie, ritengo una bestemmia.

Serve un colpo d’ali che ci faccia volare tutti insieme oltre antichi muri senza senso.

Invito con serenità (veramente) gli esponenti di Rifondazione Comunista a visitare e passare qualche ora insieme a me e ai 100 bambini della “mia” scuola “A.CORTI” di Pescarenico. Una terapia antistress che fa bene alla salute. Un avvertimento : in alcuni momenti quando tutti i bambini canteranno a squarciagola o grideranno per la felicità, noi, per sentirci dovremo stare vicini, molto vicini e parlarci nelle orecchie.

PRIMA I BAMBINI”.

Giancarlo Panzeri

Presidente associazione scuole dell’infanzia paritarie di Lecco