Meno nati, le scuole di Lecco si riorganizzano: approvato il piano

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L'assessore Salvatore Rizzolino
L'assessore Salvatore Rizzolino
L’assessore Salvatore Rizzolino

LECCO – Un nuovo dimensionamento scolastico, non più fondato su quattro istituti comprensivi, ma su tre: lo prevede il piano triennale per il diritto allo studio approvato nella serata di martedì in Comune a Lecco dopo un lungo iter dentro e fuori il municipio.

Nel dettagli l’istituto comprensivo Lecco 1 comprenderà le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di I grado del quartiere di S. Stefano, Pescarenico, Maggianico, Chiuso e del centro cittadino; L’istituto comprensivo 2 quelle dei rioni di Castello, San Giovanni, Olate, Bonacina, Rancio e Laorca; infine l’istituto comprensivo 3 con le scuole di Germanedo, Acquate, Belledo e Caleotto. Anche gli istituti di Ballabio e Pescate continuano a restare all’interno dell’assetto scolastico del capoluogo e per nessuna scuola è stata definita la chiusura.

Una revisione del sistema scolastico cittadino dovuto principalmente ad una causa: la sempre più bassa natalità nel capoluogo.
“Si tratta di un fenomeno complesso – spiega l’assessore all’istruzione, Salvatore Rizzolino – di tipo congiunturale, per una crisi economica che non si riesce a superare; di tipo economico, per un mercato del lavoro, della casa e dei servizi che spesso penalizzano le giovani coppie specie sul versante del libero mercato; di tipo culturale, per il diffondersi di una legittima cultura della qualità della vita, perseguita però spesso come risposta alla forte competizione della società attuale”.

 

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Un trend a cui la politica  deve dare risposta e la soluzione attuata dal comune, approvata in consiglio comunale dopo un percorso di condivisione con la città,fornirà la cornice amministrativa entro la quale, col tempo, si assesterà un nuovo sistema dell’istruzione – ha sottolineato l’assessore – una riorganizzazione dei plessi che, in parte sarà l’effetto dell’applicazione della normativa scolastica nazionale, dall’altro asseconderà le scelte dei genitori, definirà una nuova stabilizzazione degli organici, indicherà all’Amministrazione la linea degli investimenti. Il tutto salvaguardando la qualità della didattica, che ci si è premurati di preservare nel massimo grado, definendo un dimensionamento scolastico che, innanzitutto, creasse le condizioni per una didattica pienamente verticalizzata”.

“La didattica – prosegue Rizzolino – è la principale preoccupazione di questo Piano e per la sua qualificazione si mettono in atto tante progettualità, molte completamente nuove, volte a supportare le scuole nello svolgimento del loro compito costituzionale. Il Piano traccia quindi un solco, definisce un linea, propone con chiarezza un orizzonte, ma allo stesso tempo si costituisce come un documento in progress, che ha bisogno dello sforzo di riflessione di tutti, perché quella della scuola è una partita che non possiamo perdere”.