Parini. Cardamone contrattacca: “In un mese e mezzo ridotti i disagi”

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Rocco Cardamone
rocco cardamone
Il consigliere provinciale Rocco Cardamone


LECCO – Trovata la soluzione per gli studenti del Parini, la metà dei quali sarà ospitata da altre quattro scuole vicine (leggi articolo), Cardamone può ora togliersi qualche sassolino dalle scarpe.

Dopo settimane di polemiche, il consigliere provinciale passa ora al contrattacco nei confronti delle critiche giunte dalla politica, “è stata fatta speculazione su chi ha lavorato per risolvere il problema” , e smentisce che nel rapporto consegnato a febbraio dalla consulta studentesca fosse già indicato il pericolo riguardante i controsoffitti delle aule.

“Non sarebbe stato possibile conoscere il problema se non attraverso lo studio sull’edificio che abbiamo potuto eseguire grazie al bando indetto dal ministero – spiega il consigliere – L’analisi è stata mirata su quella scuola e non su altre perché, per il periodo storico di costruzione, poteva celare dei problemi e così è stato. Finora però non si era mai manifestato alcun sintomo al Parini della situazione che è stata poi riscontrata dai tecnici”.

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I tecnici hanno lavorato al Parini a inizio giugno dopo la fine della scuola, per non disturbare l’attività didattica, e il loro drammatico responso (l’80% delle aule non sicure per rischio sfondellamento dei controsoffitti) è arrivato a luglio:

“Non potevamo certo ignorare i rischi potenziali messi in luce dallo studio, andando incontro oltretutto a gravi responsabilità come amministratori E’ stata fatta prevenzione, in un Paese abituato a piangere lacrime di coccodrillo, siamo intervenuti per mettere in sicurezza la scuola. Oggi, ad un mese e mezzo dall’inizio di questa vicenda, esiste ancora una situazione di disservizio, il Parini non potrà accogliere tutti gli studenti, la situazione di disagio è però ben più contenuta di quando si prospettava l’intera evacuazione dell’istituto”.

Riguardo alla possibilità di utilizzare l’ex sede del Politecnico, come già spiegato nei giorni scorsi, Cardamone ha ribadito che avrebbe comportato spese per sistemare aule ed edificio, chiuso da alcuni anni dopo il trasferimento nella nuova sede dell’ateneo. “Abbiamo avuto un approccio pragmatico, concentrando le risorse che avevamo per sistemare l’istituto Parini, escludendo soluzioni temporanee che rischiavano di diventare definitive. Il Politecnico non avrebbe potuto ospitare tutti gli studenti del Parini, sarebbe stata una soluzione parziale”.