A Colico un cucciolo di cervo muore di stenti dopo aver perso la sua mamma

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Bambi, il cucciolo di Carate Urio che è stato salvato. Non è stato lo stesso per il piccolo cervo di Colico

La storia arriva dal Cras “Stella del Nord” di Calolziocorte

“Bastava poco: invece che fare i selfie, la gente avrebbe potuto chiamare le autorità o il Cras”

CALOLZIOCORTE – E’ stato ricoverato al Cras “Stella del Nord” di Calolziocorte con una frattura scomposta alla zampa posteriore il piccolo cerbiatto Bambi, che lo rendeva incapace di seguire la sua mamma. La storia arriva dalla provincia di Como (per la quale la convenzione con il Cras è stata firmata nei giorni scorsi), per la precisione da Carate Urio (CO).

Era in condizioni molto gravi quand’è arrivato al Cras e ha dovuto affrontare una complessa operazione chirurgica, ma grazie all’impegno dei veterinari, il dott. Reiner Schneider e il dott. Gianbattista Fornari, se la caverà e potrà ritornare nel bosco la prossima primavera. Intanto se ne prendono cura i volontari del Cras Stella del Nord: lo allattano con il biberon cinque volte al giorno e lo stanno abituando a mangiare erbetta fresca. Il post operatorio prevede che lui rimanga in un piccolo box per quattro settimane, cosi da non caricare il peso sulla zampa operata; poi potrà trascorrere il tempo nei verdi prati della struttura. Prima però dovrà riprendere le forze e imparare a reggersi di nuovo sulle zampe.

La sfortunata storia del cucciolo di Colico

Purtroppo non tutte le storie hanno un lieto fine come quella di Bambi: ne è prova quella di un cucciolo di cervo, proprio della stessa età del cucciolo “fortunato”, trovato solo nei boschi di Piona (Colico). La sua vicenda inizia quando cade in un fiume e viene recuperato da una persona in barca che lo salva. Viene quindi rimesso nel bosco, forse pensando che se la sarebbe cavata. Un grave errore, visto che questi animali sono delicati e sensibili e hanno bisogno dell’aiuto della mamma o, in alternativa, di persone qualificate. Intanto, oramai le possibilità di ricongiungimento con la cerva erano compromesse.

Il giorno successivo viene avvistato nella zona adiacente all’abbazia di Piona, solo e abbandonato. Inseguiva disperatamente le persone per avere nutrimento e soccorso. Il povero cervo andava incontro ai turisti e leccava i loro pantaloni, tanto era affamato e assetato: le persone, invece che contattare le autorità o il Cras, lo accarezzano (la madre non riconosce più i cuccioli se sente l’odore dell’uomo), lo mettono in braccio ai bambini e fanno addirittura dei selfie con lui, infrangendo la legge che impone di non toccare gli animali selvatici e il comune buonsenso. Dopo tre giorni passati in una condizione di assoluto abbandono viene ritrovato dalla polizia provinciale, steso nell’erba oramai in coma. Subito viene trasferito al Cras Stella del Nord dove viene messo in terapia intensiva: per lui, ormai, è purtroppo troppo tardi, dopo tutto quel tempo passato senza cibo e acqua.

“Questa storia lascia amaro in bocca – commenta l’on. Brambilla -: bastava veramente pochissimo per salvarlo e invece tanta gente ha preferito disinteressarsi e fare i selfie. Si tratta di un atteggiamento terribilmente scorretto cui dobbiamo subito porre un freno tramite una campagna di informazione e sensibilizzazione che stiamo portando avanti tramite il nostro Cras: tutta la fauna selvatica va conosciuta per essere difesa e rispettata. Sono animali tutelati che rappresentano, secondo le leggi nazionali, un patrimonio indisponibile dello Stato ed è vietato toccarli o appropriarsene. In particolare, chiunque veda un cucciolo di cervo o di capriolo solo nel bosco non deve assolutamente avvicinarsi né toccarlo ma, semmai, assicurarsi a debita distanza che la madre non sia nelle vicinanze. Se risulta abbandonato e magari anche ferito deve contattare senza indugi la polizia provinciale e attendere sul posto l’intervento di persone esperte che sappiano come operare al meglio.

In alternativa può sempre chiamare direttamente il nostro Cras “Stella del Nord” al numero 0341/1910881”