Calolzio: “Il covid mi ha portato via il papà e ora rischio il lavoro”

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La storia della commerciante Marianna Cavenago

Un video per chiedere aiuto: “Voglio salvare il mio sogno”

CALOLZIOCORTE – Marianna Cavenago ha una piccola attività a Calolziocorte. Il coronavirus le ha già portato via il papà e ora rischia di perdere il suo lavoro. La giovane, però, ha deciso di girare un video e dar vita a una raccolta fondi sulla piattaforma Gofundme per cercare di non finire in un baratro senza fine.

“Mentre sto aprendo questo fondo mi sto ancora domandando se chiedere aiuto sia giusto… ma il desiderio di salvare il mio sogno è forte. E anche papà aveva questo grande desiderio per me – racconta Marianna -. Papà ha preso il covid-19 e in una settimana ci ha lasciati, senza un ultimo abbraccio, senza un ultimo sorriso, nell’incredulità di tutti. Non posso più contare sui suoi consigli e sul suo aiuto. Mi sento persa e l’unica cosa che mi fa reagire è il mio sogno, il mio negozio di piccoli gioielli e bijoux che ho aperto poco più di un anno fa”.

La commerciante calolziese, titolare di MAR Gioielleria, però deve sostenere spese altissime e gli incassi sono nulli: “Così come per molte attività che si trovano nelle mie stesse condizioni. Perciò mi trovo qui a chiedere aiuto a chi ha già realizzato il suo sogno. A chi si sente felice dei suoi risultati, a chi ha raggiunto un obiettivo con fatica. Vorrei essere felice insieme a te che già ce l’hai fatta. Utilizzerò questa somma per le spese imminenti che mi trovo ad affrontare come affitto, utenze, contributi, forniture con pagamenti in sospeso. Ricevere il tuo aiuto per me significa avere ancora un’occasione per coronare il sogno della vita: un’attività tutta mia”.

Nel video Marianna racconta la difficile perdita del padre, un vero e proprio punto di riferimento nella sua vita, morto a 73 anni a causa del coronavirus. Poi in maniera molto concreta stila su un quadernetto l’elenco delle spese che deve sostenere: “Girare questo video e pubblicarlo è stato difficile. Perché parlo di un dolore intimo e perché chiedere aiuto tante volte è visto come un demerito, come una vergogna e un modo per fare del vittimismo. Dobbiamo sempre mostrarci forti e vincenti senza interventi esterni. Non so quale sarà il vostro giudizio. Non so se ho fatto bene. Ma la decisione così dura di condividere può farvi capire quanto davvero desidero realizzare il mio sogno”.