Calolzio ricorda il professor Albertoni, intitolata la nuova sala civica

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Il sindaco di Calolzio Marco Ghezzi, Valeria Albertoni e Paolo Arrigoni

Stamattina il taglio del nastro alla presenza della sorella Valeria Albertoni

“Qui ci sono una parte delle nostre radici, accolgo questa intitolazione con gioia ed orgoglio”

CALOLZIOCORTE – Taglio del nastro, stamattina a Calolziocorte, per la nuova sala civica di via Stoppani che è stata intitolata al professor Ettore Adalberto Albertoni. Amministratori e associazioni del territorio erano presenti alla cerimonia a cui ha partecipato con emozione anche Valeria, la sorella del professor Albertoni.

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“Abbiamo deciso di ricordare il professor Albertoni non solo perché è stata una figura importante a livello nazionale, ma soprattutto perché è stato molto vicino al nostro territorio per cui ha fatto tanto – ha detto il sindaco Marco Ghezzi -. A livello storico, invece, non si può non ricordare sul tema del federalismo”.

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Il sindaco Marco Ghezzi

Una sala civica bella, funzionale che da oggi è a disposizione della cittadinanza per tutte le iniziative, da qui l’invito dell’amministrazione a utilizzarla e renderla viva, rendendo vivo anche un luogo, quello della stazione, particolarmente delicato per la città di Calolzio.

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L’assessore Tina Balossi

L’assessore Tina Balossi (artefice di questa intitolazione, prima di tante altre giunte dopo un iter abbastanza lungo) ha tracciato il profilo del professor Ettore Adalberto Albertoni. Nato a Sesto San Giovanni il 7 aprile 1936, è morto a Como il 4 luglio 2018. Laureato in Giurisprudenza, è stato professore ordinario di Storia delle dottrine politiche, esercitando inoltre la professione di avvocato civilista e d’impresa. Nei suoi scritti ha più volte affrontato i temi dell’organizzazione autonomistica e federale dello Stato, svolgendo diversi studi su Carlo Cattaneo, tra i padri del federalismo. Alla fine degli anni Ottanta si è avvicinato al movimento della Lega Nord, visto soprattutto la sua vicinanza al tema federalista. Consigliere regionale, ha fatto parte anche del consiglio di amministrazione della Rai.

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Fabio Bonaiti

Un personaggio anche profondamente legato al nostro territorio e al comune di Calolziocorte come ha ricordato Fabio Bonaiti, esperto di storia locale: “Il professor Albertoni non è solo un uomo che, all’epoca, ha accompagnato me e tutti gli amministratori di Calolzio, ma oggi voglio ricordare il suo impegnano nella promozione culturale e, in particolare, per ciò che ha fatto per il recupero del Monastero del Lavello: il suo supporto, le sue idee e i suoi incoraggiamenti sono stati determinanti. Il suo amore e l’attenzione per Calolziocorte ci ha sempre accompagnato e credo che l’intitolazione di questa sala civica sia la scelta migliore e mi auguro possa essere una preziosa testimonianza”.

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Paolo Arrigoni

Alla cerimonia anche l’ex sindaco di Calolzio Paolo Arrigoni che ha avuto modo di lavorare a stretto contatto con Albertoni: “Un plauso per questa intitolazione perché la famiglia Albertoni ha avuto un legame molto forte col territorio calolziese. Era un uomo vulcanico e pieno di passioni, è stato uno dei precursori del percorso autonomista di cui tanto si sta parlando oggi. Era un amico e un maestro che a Calolzio ha dato tanto, ha avuto un ruolo determinante per la riqualificazione del Monastero del Lavello che oggi è un bene importante per tutta la nostra provincia. Sono molto contento di essere qui”.

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“Sono molto commossa. Dalle cose concrete che ha fatto mio fratello emerge l’attaccamento al territorio, Calolzio era nel cuore non solo di Ettore ma di tutta la nostra famiglia – ha detto la sorella Valeria -. Qui ci sono una parte delle nostre radici, Calolzio fa parte del nostro essere e il fatto che abbiate deciso di ricordare mio fratello mi riempie di gioia e di orgoglio. Il fatto che stiamo intitolando una sala civica ha un significato ancora superiore: se è vero che la cultura è il collante della società, questa non può che essere la sede idonea perché venga sviluppata. Proprio ora sto curando tre saggi dedicati a mio fratello e, una volta terminati, non vedo l’ora di venirli a presentare anche qui”.

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Valeria, sorella del professor Albertoni