Consegnati 1.800 euro al Nespolo grazie all’evento “Corri babbo corri”

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Aldo Valsecchi, Simona Bonacina, Cristina Valsecchi, Daniele Lorenzet, Maurizio Todeschini
Aldo Valsecchi, Simona Bonacina, Cristina Valsecchi, Daniele Lorenzet, Maurizio Todeschini

Ancora una volta Calolzio si è dimostrata un territorio generoso

Cristina Valsecchi: “Una struttura fondamentale per tutto il nostro territorio”

CALOLZIOCORTE – 1.800 euro all’hospice “Il nespolo” di Airuno, ancora una volta i cittadini di Calolzio, e non solo, hanno dimostrato la loro sensibilità verso una struttura fondamentale del nostro territorio. L’assegno è stato consegnato nella giornata di oggi, mercoledì, dalle mani dell’assessore agli eventi di Calolziocorte Cristina Valsecchi e della presidente della Pro Loco Simona Bonacina a quelle del presidente dell’associazione Fabio Sassi Onlus Daniele Lorenzet accompagnato dal consigliere Maurizio Todeschini.

La consistente cifra è frutto del ricavato della seconda edizione della manifestazione non competitiva “Corri Babbo Corri”, svolta poco prima di Natale con l’organizzazione dell’amministrazione comunale e della Pro Loco: “Nonostante qualche persona in meno rispetto alla prima edizione siamo riusciti a raggiungere la stessa cifra – ha detto l’assessore Cristina Valsecchi -. Due anni fa avevamo devoluto il ricavato a Telethon, quest’anno abbiamo pensato all’hospice di Airuno, una struttura fondamentale per tutto il nostro territorio. Colgo l’occasione per ringraziare la Pro Loco per le iniziative natalizie organizzate insieme: abbiamo fatto cose belle, con sacrificio ma con tante soddisfazioni”.

“Abbiamo scelto di sostenere una associazione che lavora sul nostro territorio e molto conosciuta anche in Valle San Martino – ha detto la presidente della Pro Loco Bonacina -. Grazie a tutte le persone che hanno partecipato all’evento perché è merito loro se oggi possiamo devolvere questi soldi”.

Il presidente dell’Associazione Fabio Sassi Onlus, nel ringraziare tutti per la generosità, ha ricordato le attività dell’hospice Il nespolo che quest’anno compie 20 anni: “La nostra storia parte dal 1989 come Fabio Sassi con l’assistenza domiciliare, dal 2002 abbiamo affiancato la presenza dell’hospice – ha detto Daniele Lorenzet -. L’hospice non è un posto dove si va a morire, ma a vivere mantenendo la dignità dell’uomo fino all’ultimo. Nel 2021 abbiamo assistito oltre 250 persone e questa è la nostra media. Nonostante la pandemia abbiamo la soddisfazione di essere sempre riusciti a tenere aperto l’hospice ai parenti. Ci siamo attrezzati con un grosso aggravio dei costi ma siamo riusciti a non chiudere”.

“Questo è un contributo molto importante perché 20 anni cominciano a farsi sentire anche sulla struttura dell’hospice – ha continuato Lorenzet -. Nei nostri bilanci prevediamo sempre una ‘perdita’ intorno ai 400.000 euro annui che andiamo a recuperare sul territorio con le donazioni. Questa perdita, ovviamente, non è dovuta a uno spreco di soldi ma al fatto che la convenzione con Regione Lombardia copre solo i 2/3 del nostro bisogno visto che i nostri standard vanno ben oltre a quelli richiesti da regione. Basti pensare che i nostri volontari nell’anno precedente al covid hanno fatto 23.000 ore di servizi e oggi sono impegnate 210 persone. Prima del covid i volontari erano 233, sostanzialmente siamo riusciti a resistere”.

“Vogliamo dare vita ai giorni e non giorni alla vita – ha concluso -. Il sorriso è la cosa più importante: abbiamo aiutato persone a scrivere libri di ricette da lasciare ai nipoti, giochiamo a carte, parliamo oppure passiamo semplicemente qualche ora a tenere una mano. Calolzio e questo territorio hanno dimostrato ancora una volta la loro generosità: il nespolo per voi è importante, ma tutti voi siete importanti per il nespolo”.

La consegna dell’assegno si è conclusa con il ringraziamento del vice sindaco Aldo Valsecchi: “Mi è capitato di venire al Nespolo, alcune volte per amici giovani – ha detto -. Vi ringrazio perché ricordo momenti di felicità, il vostro è uno spazio importante e la premura dei medici e di tutti ti fa sentire a casa. Spesso al Nespolo ho visto gioia. Queste iniziative rendono le persone più sensibili e ciò porta a una crescita”.