Coronavirus. L’appello: “Consentiamo almeno i funerali in forma strettamente privata”

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Il sindaco Eleonora Ninkovic

Il sindaco Eleonora Ninkovic: “Una scelta illogica”

“Bar, ristoranti e negozi aperti, e allora perché non celebrare i funerali?”

TORRE DE’ BUSI – Da Torre de’ Busi, piccolo paese della Val San Martino, arriva l’appello del sindaco Eleonora Ninkovic per chiedere la possibilità di celebrare almeno i funerali in chiesa in forma riservata e con i parenti più stretti. Proprio in paese, infatti, si è verificato un lutto e, se sabato scorso i famigliari del deceduto erano sicuri di poter celebrare il rito, oggi non si può più per via delle norme più stringenti varate dal Governo.

“Mi chiedo che senso abbia non consentire la celebrazione dei funerali in forma strettamente riservata per poi lasciare aperti bar e ristoranti durante il giorno – ha detto il sindaco Ninkovic -. Se la ratio è quella di chiudere tutto per contenere il contagio allora lo si fa tutti e posso anche essere d’accordo, ma se ci sono dei distinguo perché non si ha il coraggio di prendere certe decisioni allora non va bene”.

Il sindaco di Torre de’ Busi entra nel merito del problema: “Di fatto le chiese sono aperte per la preghiera personale mantenendo, giustamente, tutte quelle che sono le disposizioni di sicurezza previste dal decreto così come accade negli esercizi commerciali. Seguendo tutte le norme del caso sono convinta che si debba consentire anche la celebrazione dei funerali, come era fino a sabato scorso. Perciò chiedo che venga tolta questa restrizione che secondo me è illogica”.

Per il sindaco giusto rimandare tutto ciò che è rimandabile compresi matrimoni, battesimi e quant’altro: “La morte, però, non si può rinviare. E per un cristiano il funerale ha un senso profondo e un’importanza fondamentale. Il minimo, nel rispetto delle persone che credono e della dignità umana, è consentire la celebrazione del funerale in forma riservata con i soli parenti stretti”.