Fabbricone: anche uno studente di Calolzio al lavoro per un progetto di restauro

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Il Politecnico pensa alla nuova destinazione dell’ex Sali di Bario

Christian Fontana e il suo team lanciano un sondaggio aperto ai cittadini

CALOLZIOCORTE – Quale sarà il destino del vecchio “Fabbricone”? Gli studenti di ingegneria edile-architettura del Politecnico di Milano, Polo territoriale di Lecco, stanno studiando il futuro dell’ex area produttiva entrata nella storia di Calolziocorte e rimasta nei ricordi di molti lavoratori che dentro il “fabricù” ci hanno trascorso una vita.

Il lavoro sul progetto di restauro dell’ex fabbrica Sali di Bario è stato proposto all’interno del laboratorio del corso di Restauro Architettonico che vede impegnati una novantina di studenti del 4° anno suddivisi in una decina di gruppi che studieranno altrettanti progetti.

C’è anche un giovane studente di Calolzio, Christian Fontana, 23 anni, della frazione Sala, che insieme al suo gruppo sta affrontando il tema proposto dal team docenti: “L’idea mi è subito piaciuta perché mio papà Bruno in quella fabbrica ci ha lavorato e io sono l’unico studente di Calolzio – racconta -. Ci stiamo avviando verso la conclusione della prima fase che prevede il rilievo geometrico, materico e del degrado. A causa della pandemia non siamo potuti andare direttamente sul campo per i rilievi, ma l’architetto Silvano Buffoni, delegato della proprietà, ci ha fornito il rilievo geometrico dell’area e alcune immagini risalenti al 2008″.

Christian Fontana, calolziese, studente di ingegneria, sta lavorando a un progetto per il restauro dell’ex Sali di Bario

Adesso i vari team di lavoro stanno pensando a una nuova destinazione d’uso della fabbrica: “Lo scorso 6 aprile abbiamo fatto una video conferenza a cui hanno partecipato anche il sindaco di Calolzio Marco Ghezzi, il coordinatore dell’Ecomuseo della Val San Martino Fabio Bonaiti, la referente servizio turismo, cultura e comunicazione della Comunità Montana Lario Orientale Valle San Martino Elena Remondini e la responsabile dell’attività culturale dell’archivio Ignazio Gardella Edoarda De Ponti. Gli esperti del territorio hanno spiegato il valore storico del sito e l’importanza che riveste attualmente, prendendo spunto anche dallo studio del dott. Orlandi, sulla storia della fabbrica, che sarà oggetto di una pubblicazione a breve. Ci siamo fatti una idea e tutti si sono detti interessati allo studio dei progetti”.

Da qui l’idea di alcuni gruppi, fra cui quello di Christian Fontana, di aprirsi a tutta la cittadinanza e, attraverso un semplicissimo sondaggio lanciato attraverso i social, cercare di capire cosa pensa la gente e cosa vorrebbe per quell’area. Non si sa ancora quali saranno gli sviluppi concreti dei progetti realizzati dai vari gruppi, ma probabilmente saranno condivisi attraverso una mostra.

I ragazzi sono guidati da Elisabetta Rosina (professoressa responsabile del corso di restauro architettonico) e da Tiziana Bardi e Alessia Silvetti (professoresse responsabili del laboratorio), assieme allo staff di tutor composto da Chiara Bonaiti, Gaia Ravetto, Luisa Valsecchi, Chiara Dell’Orto.

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