Grazie agli studenti di Calolzio un archivio digitale per scoprire le vie della città

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L'istituto Rota di Calolziocorte

Dall’idea di Pamela Maggi il progetto che coinvolge scuole medie Manzoni e Cittadini e istituto Rota

“Crediamo che se i ragazzi apprezzano e conoscono la storia del luogo in cui vivono, allora se ne prenderanno anche cura”

CALOLZIOCORTE – Corso Dante e viale Marconi, parco Allende e via Matteotti… tutti conosciamo i personaggi a cui sono intitolate queste vie di Calolziocorte. Però non tutti i nomi delle strade sono dedicati a persone tanto note, alcuni hanno connotazioni locali, altri fanno riferimento a luoghi del passato di cui oggi, magari, si è persa traccia o ne rimane solo nei ricordi dei più anziani.

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Proprio da questa riflessione è nato il progetto di toponomastica, realizzato dal comune di Calolziocorte dall’idea del consigliere Pamela Maggi, che vede coinvolte le scuole secondarie di primo grado Manzoni e Cittadini e l’istituto superiore Lorenzo Rota di Calolziocorte.

“L’obiettivo del progetto è quello di far avvicinare, studiare e apprezzare il proprio territorio agli studenti delle scuole della città – ha spiegato la professoressa del Rota Chiara Colombo -. E’ un lavoro strettamente connesso all’educazione civica perché crediamo che proprio partendo dalla conoscenza del territorio in cui si vive può nascere una cultura di rispetto del territorio stesso. E’ anche una proposta per far conoscere il territorio a chi viene da fuori”.

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Conclusa la prima fase del progetto, quella di ricerca delle informazioni, i ragazzi del Rota sono pronti a proseguire col secondo step: “I ragazzi delle scuole medie hanno svolto un grandissimo lavoro: il territorio è stato suddiviso in 7/8 lotti su cui si sono concentrati i gruppi di lavoro che hanno portato avanti un’importante opera di ricerca e raccolta delle informazioni (attraverso testi scritti o testimonianze degli abitanti) sull’origine dell’intestazione delle varie vie e dei monumenti della città. Un lavoro supportato da alcune lezioni di toponomastica e onomastica tenute dai professori Dario Dell’Oro e Fabio Bonaiti, due noti storici e studiosi locali”.

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Al termine della prima fase è stata prodotta una schedatura completa dello stradario cittadino e qui la palla passa agli studenti dell’istituto Rota (coordinati dai professori Chiara Colombo e Silvio Romano), l’idea sarebbe quella di coinvolgere i ragazzi di 1^C e 2^C: “Ci è stato chiesto di uniformare tutte queste schede e andare a integrarle con fotografie per implementare il supporto grafico dando un riferimento visivo della persona a cui è dedicata la via o il monumento – continua la professoressa Colombo -. I nostri ragazzi poi uniformeranno tutti i testi partendo dal font e contemporaneamente effettueranno un controllo/integrazione delle informazioni. Il passaggio finale, che sarà supportato dai nostri studenti di informatica, sarà quello di inserire tutte queste schede in un archivio digitale sul sito del comune di Calolzio creando anche un QRCode da apporre, attraverso un adesivo, sui cartelli delle vie per rendere fruibile a tutti questa preziosa mole di informazioni”.

Soddisfatta anche il consigliere Pamela Maggi ideatrice del progetto: “Sono felice dell’entusiasmo e della curiosità che ho riscontrato in tutti gli studenti coinvolti nel progetto – ha detto -. Ringrazio tutti, studenti e scuole, perché la collaborazione è stata ed è incredibile. Un grazie particolare anche ai professori Dell’Oro e Bonaiti. La prima parte del progetto, iniziato lo scorso anno, è stata realizzata in maniera egregia dai ragazzi delle scuole medie, ora siamo pronti con tutta la parte di digitalizzazione che coinvolgerà i ragazzi dell’istituto Rota e che dovrebbe chiudersi con l’anno scolastico”.

Il consigliere Pamela Maggi

“Ho pensato a questo progetto per far conoscere e amare un po’ di più ai ragazzi la propria città e il proprio territorio con la convinzione che, se un cittadino apprezza il luogo in cui vive e ne conosce la storia, allora se ne prende anche cura – ha concluso Maggi -. I ragazzi, durante la prima parte del progetto, hanno avuto anche la possibilità di fare uscite e toccare con mano quello che avevano studiato, oltre a incontrare le persone più anziane che hanno raccontato loro aneddoti sui personaggi e sulla storia di Calolzio. Credo sia un ottimo modo per essere parte in maniera attiva della propria comunità oltre a far conoscere la città a chi viene da fuori”.