Istituto Rota. Lettera di genitori e docenti per riaprire il dialogo: “Salviamo il nostro liceo”

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Attivazione della classe prima del liceo tradizionale

“Se un’ulteriore classe di liceo scientifico sarà concessa, assegnatela alla nostra scuola”

CALOLZIOCORTE – La lettera porta la firma di 40 docenti e circa 1000 genitori dell’Istituto superiore “Lorenzo Rota” di Calolziocorte. La richiesta, inviata a vari rappresentanti del mondo scolastico e politico comunale, provinciale e regionale, è quella per cui stanno combattendo da mesi: l’attivazione della classe prima del liceo tradizionale presso l’istituto calolziese.

“Siamo 40 docenti e circa mille genitori degli studenti dell’Istituto superiore “Lorenzo Rota” di Calolziocorte.

Consapevoli del fatto che quelli che stiamo vivendo sono giorni difficili da affrontare e che, nell’emergenza, i rappresentanti delle istituzioni devono impiegare molte delle loro energie a gestire situazioni di disagio incombente e quotidiano, pensiamo tuttavia che ciò non possa e non debba allontanare lo sguardo da problemi inerenti il futuro dei nostri figli e dei nostri studenti. Per questo ci permettiamo di porre alla Vostra attenzione una grave problematica che riguarda il nostro Istituto, che riteniamo debba essere affrontata nell’immediato.

L’Istituto Superiore ‘Lorenzo Rota’ ha una fisionomia peculiare e complessa, essendo caratterizzato da più indirizzi: professionale, tecnico (CAT e AFM), liceale (Liceo scientifico, Liceo scientifico delle Scienze applicate, Liceo delle Scienze Umane). Tale profilo ha preso forma negli anni per rispondere alle esigenze del territorio della Valle San Martino, dei bacini di utenza limitrofi e non solo.

Il Liceo Scientifico tradizionale è stato istituito a Calolziocorte nel 2006. È nato come sezione staccata del Liceo “Grassi”, per poi divenire autonomo, insieme agli altri indirizzi dell’Istituto, circa dieci anni fa. Ha fatto molta strada ed è ora un elemento identitario dell’Istituto Superiore “Lorenzo Rota”, scuola che costituisce un fondamentale polo culturale ed educativo sul territorio, punto di riferimento per molti alunni e per le loro famiglie.

Il Liceo di Calolziocorte è conosciuto per la serietà educativa, per l’alto livello della sua offerta didattica, per la dedizione e competenza dei suoi docenti, per l’ambiente sereno in cui gli alunni sono accompagnati ad affrontare le “fatiche” dello studio, per le numerose e interessanti opportunità formative offerte agli studenti. Gli esiti delle prove INVALSI e le classifiche di “Eduscopio” dimostrano la validità del Liceo del “Rota”, sempre in linea con i Licei “storici” del lecchese, quando non addirittura con risultati migliori ottenuti dai suoi studenti. Vi si sono formati numerosi giovani che si stanno distinguendo per gli esiti eccellenti dei loro percorsi universitari e postuniversitari.

Nonostante questo, per il prossimo anno scolastico non ci verrà concessa la classe prima, poiché non è stato raggiunto il numero minimo di iscrizioni previsto. La perdita di un indirizzo storico del “Rota” determinerebbe un grave impoverimento dell’offerta formativa e culturale della scuola. Rinunciare alla classe prima quest’anno significherebbe – temiamo – perdere per sempre l’indirizzo: non vogliamo davvero arrenderci di fronte a questa prospettiva.

Le ragioni che continuano a spingerci alla ricerca di una soluzione alternativa sono molteplici:

  • la Provincia in passato ha investito sulla nostra scuola e in particolare su questo indirizzo di studi, che serviva a “decongestionare” gli istituti lecchesi: perché ora dare un calcio a ciò che, grazie a quell’investimento, si è creato?
  • sono stati recentemente stanziati finanziamenti per l’ampliamento strutturale dell’edificio scolastico;
  • l’orientamento politico nazionale in ordine alla formazione delle sezioni verte nella direzione di ridurre drasticamente il numero degli alunni per classe, abolendo le “classi pollaio”;
  • a causa della pandemia di Coronavirus, la formazione di classi poco numerose pare ora condizione indispensabile al fine di garantire una riapertura delle scuole e una didattica “in presenza” in condizioni di sicurezza per il prossimo a.s. 2020-2021;
  • per via della specifica realtà territoriale della Valle San Martino, verrebbe arrecato grave disagio, soprattutto alle famiglie dei comuni periferici, in termini di tempo, risorse economiche ed energie impiegate a raggiungere una sede scolastica più lontana; inoltre, per via dell’attuale emergenza sanitaria, gli alunni del territorio sarebbero costretti a utilizzare mezzi pubblici per recarsi a scuola, sottoponendosi quindi a maggiori rischi per la propria salute; tali rischi si potrebbero prevenire consentendo loro di frequentare l’Istituto “L. Rota”;
  • quale sarebbe la sorte degli alunni attualmente frequentanti la classe prima del Liceo Scientifico in caso di ripetenza in uno qualsiasi degli anni del loro ciclo di studi? Sarebbero necessariamente dirottati su un’altra sede, il che aggraverebbe le loro difficoltà.

Ci rivolgiamo a Voi dopo aver tentato inutilmente di dialogare con l’UST di Lecco per cercare soluzioni a questo problema, supportati anche dai sindaci dei Comuni della Valle San Martino e dalla Comunità Montana: ci è parso che non ci fosse la volontà di trovarle. Non siamo stati ricevuti e non siamo stati ascoltati, nonostante lo sconcerto e il disappunto espressi da docenti, genitori, alunni ed ex alunni, che hanno avuto molta risonanza anche sulla stampa locale. Incontri richiesti e fissati dalle autorità del territorio con tutte le parti in causa sono stati disattesi, come anche le concrete soluzioni prospettate.

Questa la situazione di fatto: abbiamo ricevuto 17 iscrizioni e, come detto, la classe prima del Liceo Scientifico tradizionale non ci è stata concessa.

L’UST ha comunicato che le risorse non sarebbero sufficienti per garantire in provincia una classe liceale in più. Eppure sta succedendo questo: gli studenti che, dopo il delicato e complesso percorso di orientamento, avevano scelto convintamente di frequentare la nostra scuola si sono visti costretti a rivolgersi ad altri licei o indirizzi, contro la propria inclinazione e ispirazione (valori legislativamente tutelati); alle loro famiglie inizialmente è stato risposto, da almeno due istituti, che le loro future classi prime del liceo scientifico tradizionale erano sature, ma che avendo alunni in lista d’attesa, auspicavano, grazie ai nuovi studenti che stavano chiamando per iscriversi (quelli che avevano espresso come prima scelta il Liceo al “Rota”!) di formare una nuova classe. Dalle ultime notizie in nostro possesso, sappiamo che tali iscrizioni sono state ora accettate almeno in uno dei due Licei storici della provincia.

Concludendo: abbiamo ragione di credere che, per evitare la formazione di “classi pollaio” in tali istituti, si stia prospettando una classe prima in più di Liceo Scientifico tradizionale, rispetto a quelle già autorizzate dall’UST di Lecco, da formarsi anche grazie agli alunni che avevano scelto il Rota ma a spese di quest’ultimo, che perderà tale indirizzo.

Qual è la logica sottesa a queste improbabili operazioni?

Sappiamo che può sembrare ormai tardi, ma vogliamo chiedere il Vostro aiuto per salvare il nostro Liceo.

Chiediamo con forza che, se un’ulteriore classe di liceo scientifico sarà concessa in provincia per il prossimo anno scolastico, sia assegnata alla nostra scuola.

Chiediamo un confronto con voi, alla presenza del dott. Volonté, volto a valutare la possibilità di riconsiderare le scelte fatte, prospettando possibili soluzioni, in un dialogo fattivo e costruttivo.
Auspichiamo di trovare interlocutori che sappiano riservare attenzione alle esigenze formative e culturali del territorio e dei cittadini”.