Con il sindacato un presidio a difesa del Mandic

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Appuntamento martedì 19 febbraio alle 10 davanti all’ospedale di Merate

La voce del sindacato: “Non resteremo a guardare in silenzio davanti al taglio dei servizi sanitari pubblici, sempre più a rischio sopravvivenza”

MERATE – Un presidio davanti all’ospedale San Leopoldo Mandic per ribadirne l’importanza e la strategicità. L’appuntamento è per martedì 19 febbraio alle 10. L’iniziativa porta la firma dell’Usb Pi, il sindacato più votato alle ultime elezioni Rsu nel presidio ospedaliero di Merate. Fanno sapere gli organizzatori: “Non restermo a guardare! Faremo sentire la nostra voce e la nostra vicinanza ai cittadini, di fronte al taglio dei servizi sanitari pubblici, sempre più a rischio di sopravvivenza, con risorse sempre più risicate e lasciate appositamente in balia soprattutto della aggressiva concorrenza delle strutture private e della connivenza degli amministratori pubblici”.

L’obiettivo è la salvaguardia dell’ospedale Mandic

Nel mirino del sindacato il decreto della giunta regionale XI/1046 (Determinazioni in ordine alla gestione del Servizio Sociosanitario per l’esercizio 2019), deliberato il 17 dicembre 2018, pubblicato il 29 dicembre 2018. E anche il decreto ministeriale 11/11/2015 che impone alle Asst di chiudere i reparti che non raggiungono i 500 parti annui, “superati appena nel 2018 con 637 assistenze, in calo del 50% rispetto all’anno precedente e con ben quattro ostetriche che hanno chiesto il trasferimento ad altre sedi. Anche la Pediatria è passata da una percentuale di saturazione posti letto del 74% nel 2017 all’attuale 43,14% diventando anch’essa a rischio”.

Un presidio di fronte alla “dura realtà”

Da qui le conclusioni. “La realtà è oggi molto dura, contrariamente a quanto affermato dai politici locali e dai dirigenti dell’Asst di Lecco. La cronica carenza di medici per il Pronto Soccorso non è stata mai colmata ed i numerosi concorsi banditi non hanno portato ad alcuna stabilizzazione dei medici assunti, che stanno già cominciando ad andarsene nell’impossibilità di fornire un servizio dignitoso ai pazienti ormai trattati solo come scomoda merce da collocare. Nonostante gli sforzi e la buona volontà del personale, il presidio di Merate non può fornire un adeguato e dignitoso servizio ai cittadini in queste condizioni. Per questo USB Pubblico Impiego organizzerà quindi un presidio chiamando a raccolta la cittadinanza per evidenziare le responsabilità degli amministratori dell’Azienda Ospedaliera e chiamare ad una assunzione di responsabilità quelli dei comuni direttamente interessati dai problemi , affinchè si intervengano a risolvere al più presto la situazione”.