Festa con premiazioni per i 20 anni dell’Hospice Il Nespolo: “Un posto speciale”

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Ieri pomeriggio, domenica, un momento di festa per celebrare i primi 20 anni dell’Hospice Il Nespolo

Premiati i volontari e il personale attivi in questi anni nella struttura. Una targa speciale per chi, anni fa, ha saputo trasformare un’utopia in realtà

AIRUNO – Una festa insieme a chi, in questi primi vent’anni, ha contributo a rendere l’Hospice Il Nespolo un posto speciale. E’ stato un pomeriggio emozionante quello vissuto ieri, domenica, al cine teatro Smeraldo, affollato dalle tante persone che, dall’ottobre del 2002 a oggi, si sono affacciate alle porte della casa di via San Francesco per dare dignità al fine vita, convinte della necessità, mutuando le parole di Rita Levi Moltalcini, di dare vita ai giorni e non giorni alla vita.

“Vent’anni fa apriva l’Hospice, in un percorso tutt’altro che facile come abbiamo avuto modo di vedere anche grazie al filmato di Sergio Petracchi proiettato in sala” ha esordito Daniele Lorenzet, presidente dell’associazione Fabio Sassi, l’onlus che si occupa della gestione della struttura airunese. “Per anni, e per qualcuno ancora oggi è così, l’Hospice è il posto dove si va a morire, ma questo non è vero perché al Nespolo si va a vivere fino all’ultimo, restando sempre una persona”.

Rispetto, valore dell’individuo, attenzione alla cura e delicatezza sono state le parole guida che hanno accompagnato le persone che hanno poi dato forma e concretezza alla brillante intuizione, avuta a metà degli anni Novanta dal dottor Mauro Marinari e dall’équipe di cure palliative domiciliari dell’Ospedale di Merate, di creare una struttura ad hoc dove occuparsi delle persone che non potevano essere adeguatamente seguite a domicilio. Incassato il via libera del dottor GianLorenzo Scaccabarozzi, l’Hospice venne costruito ricostruendo parte della vecchia canonica e acquisendo altri edifici.

Diane Mc William

“In questi venti anni abbiamo ospitato 5mila pazienti circa e si sono susseguiti 500 volontari, di cui 188 attivi – ha continuato Lorenzet, snocciolando qualche dato e ringraziando don Mario Maggi e don Venanzio per il supporto spirituale (e non religioso in senso stretto) garantito a tutti gli ospiti -. In struttura lavorano 3 medici, 20 tra infermieri e Oss, due psicologici e un educatore. Siamo stati recentemente omaggiati del premio Rosa Camuna da Regione Lombardia: un riconoscimento che ci ha riempito di orgoglio”.

Senza la vicinanza di un territorio che si è sempre mostrato sensibile e solidale, l’Hospice difficilmente andrebbe avanti: “Ogni bilancio chiude con un disavanzo di circa 300mila euro perché il contributo erogato dalla Regione per ogni paziente ospitato è inferiore alle spese di gestione della struttura. Ma grazie al 5 per mille e alle tante iniziative di raccolta fondi promosse, siamo riusciti sempre ad andare avanti”.

Hospice Il Nespolo
Daniele Lorenzet con il dottor Mauro Marinari

Con fierezza e convinzione, come ricordato anche dal sindaco di Airuno Alessandro Milani, studente alle scuole medie quando veniva costruito l’edificio: “In un luogo che sembra destinato al lutto e alla disperazione, ho trovato anche tanto amore, a dimostrazione che quando si mette il cuore, si ottiene tutto” ha detto ricordando di essere stato chiamato, a pochi mesi dall’elezione a sindaco, a celebrare un matrimonio proprio in Hospice.

Gli ha fatto eco il collega di Casatenovo Filippo Galbiati: “Era doveroso essere oggi qui presente non solo in termini di vicinanza a questa esperienza, ma in rappresentanza delle persone di Casatenovo che il Nespolo ha accolto, insieme alle loro famiglie. Noi sindaci dobbiamo essere anche delle sentinelle del territorio, raccogliendone le istanze. Devo dire che sull’Hospice ho sempre avuto un riscontro di grande delicatezza” ha rimarcato ricordando come il modello Merate, sul fronte delle cure palliative, venisse citato durante il corso di laurea in Medicina da lui frequentato negli anni Novanta. “Questi venti anni rappresentano una storia importante che ci impone di guardare avanti”.

Spazio quindi alle premiazioni con riguardo a chi, per 20 anni, ha fatto parte della grande famiglia del Nespolo. “Abbiamo scelto di consegnare una pergamena a chi ha lavorato con noi per almeno venti anni, ma tutti i volontari sono per noi importanti e non vogliamo dimenticarli” ha sottolineato Lorenzet, chiamando poi sul palco, aiutato da Dario Vanoli, de I bagai di binari, i premiati: Cesira Baio, Paolo Paolo, Donatella Bancheri, Paola Battaglini, Luciana Brera, Maurizio Burini, Nadir Buttironi, Elena Clamer, Rita Cogliati, Fernanda Colombo, Roberta Comi, Valeria Corbetta, Maria Dozio, Silvana Ferrario, Maria Luisa Filippi, Gabriella Fresia, Adriana Giovannacci, Alma Gola, Giantonio Guerriero, Dagmar Koop, Franca Maggioni, Carla Magni, Eugenio Manzocchi, Anna Marchetti, Mariella Mariani, Marinella Milani, Franca Anna Motta, Aristide Nannini, Nicoletta Origo, Maria Luisa Panzeri, Alessandra Passoni, Francesco Peretto, Sergio Petracchi, Vittorio Ravasio, Giancarla Razzetti, Marisa Redaelli, Fabio Ripamonti, Lodovica Riva, Liliana Sala, Cinzia Sassi, Laura Stucchi, Maurizia Vanoli, Milena, Villa ed Emilio Zanmarchi. E’ stata quindi la volta delle pergamene al personale a partire da chi, come Gianna Perego, ha aperto ogni mattina le porte. Dopo di lei, premiate Franca Losa, Cristina Maggi, Giuliana Mandelli, Albertina Martinelli, Ida Massari  e Daniela Orlandini.

In un crescendo di emozioni e applausi si è passati alla consegna delle targhe agli emeriti con il riconoscimento a Domenico Basile, primo presidente della Fabio Sassi. Impossibilitato a partecipare alla cerimonia, ha ritirato la targa per lui Albino Garavaglia, past president. Dopodichè spazio alla premiazione di  Diane Mac William, alla cui determinazione e caparbia si devono sia l’associazione Fabio Sassi che l’Hospice. Standing ovation, infine, per la targa al dottor Mauro Marinari, medico e “maestro”, per molti anni direttore sanitario della struttura. “Ritiro questo premio per tutti i medici, gli infermieri e i volontari che hanno permesso di raggiungere questo obiettivo”. “L’Hospice è proprio un posto speciale” gli ha fatto eco Mc William. “E’ una grande famiglia che lavora insieme con il cuore”.

Hospice Nespolo 20 anni
Albino Garavaglia, Diane Mc William e Mauro Marinari

A conclusione della cerimonia, allietata dai canti del Coro Brianza diretto dal maestro Fabio Triulzi, sono stati conferiti dei riconoscimenti anche a Carla Ponzoni, Giuseppe Beretta,  la Plastiape di Osnago, il gruppo Alpini di Airuno e l’associazione I bagai di binari, sostenitori della Fabio Sassi. Una vicinanza confermata anche ieri con  la consegna di un assegno da 4.500 euro consegnato alla presenza anche di Monica Vanoli, consigliere incaricato al Tempo libero e Associazioni del Comune di Cernusco.

Tra le persone ringraziate anche  Piera Fiecchi, Gigi Bonfanti, Marcello Colombo, Luca Ronchetti e il Foto Club Airuno.

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