Il Comitato Mandic lancia l’allarme: “Da inizio anno 173 abbandoni nell’Asst Lecco”

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Nuovo incontro ieri sera, martedì, a Merate del comitato nato a difesa del Mandic: “Condizioni sempre peggiori, anche a Lecco”

La denuncia di Scorzelli: “Siamo poco attrattivi e i medici qui non vengono. Ma per la direzione ospedaliera va tutto bene”

MERATE – 55mila ore di straordinario  e 25mila ore di ferie arretrate. A cui si aggiungono 173 abbandoni in ogni categoria, da dirigenti agli ausiliari, solo negli ultimi sei mesi, con una media di 1,62 abbandoni al giorno.

Ellis Foschini, Giuditta Pacchiarini e Francesco Scorzelli

Sono numeri impietosi quelli snocciolati ieri sera, martedì, da Francesco Scorzelli durante l’incontro del comitato cittadino a difesa dell’ospedale di Merate. La serata, convocata nel salone della parrocchia di Novate, ha visto presenti al tavolo dei relatori Giuditta Pacchiarini ed Ellis Foschini. Di fronte una trentina di persone, tra cui, per la prima volta in assoluto dopo il presidio davanti all’ospedale del 19 febbraio scorso, quattro amministratori in carica, ovvero il sindaco di Merate Massimo Panzeri (destinatario qualche settimana fa di una lettera al vetriolo da parte dei Cinque Stelle relativa proprio al silenzio sulla questione ospedale), il collega di Verderio Robertino Manega e di Santa Maria Hoè Efrem Brambilla oltre al vice di Imbersago Elena Codara.

Il punto della situazione

“Abbiamo promosso questo incontro per fare il punto della situazione – ha spiegato Scorzelli – . C’è chi dice che non è così drammatica come la dipingiamo noi, ma è anche vero che se qui a Merate e in generale nell’Asst di Lecco ci sono ancora delle eccellenze il merito è esclusivamente del personale”. Un personale sempre più demotivato e pronto a lasciare l’azienda socio sanitaria di Lecco a fronte di una dirigenza sorda a qualsiasi richiesta di incentivo. “Poche settimane fa abbiamo indetto lo stato di agitazione sindacale contro il taglio di 650mila euro al costo del personale e contro le farneticazioni e l’arroganza di questo gruppo dirigente. Lunedì abbiamo incontrato in Regione Luigi Cajazzo e Marco Salmoiraghi, rispettivamente direttore generale e dirigente dell’assessorato al Welfare e salute. Abbiamo ribadito loro l’importanza che l’ospedale di Merate resti un dea di primo livello, ma per farlo serve personale, ovvero un ortopedico e un neurologo sempre a disposizione in reparto (mentre ora ci sono solo i reperibili), che ora non c’è. Abbiamo chiesto di suggerirci cosa rispondere ai lavoratori che hanno accumulato migliaia di ore di straordinario e ferie arretrate. Per noi la situazione della nostra Asst e in particolare dell’ospedale di Merate è preoccupante”.

Reparti in bilico a Merate

In bilico il punto nascite, dove si registrano sempre meno parti, la pediatria e l’ortopedia con il pensionamento del primario e l’aspettativa richiesta dalla dottoressa Viganò, punto di riferimento per l’ortopedia pediatrica. “In Regione ci è stato ribadito che la coperta è corta, ovvero che i soldi non ci sono. Ma alla fine il problema è che la direzione sanitaria ragiona per capitoli di spesa. Permettendo di spendere 160mila euro a Lecco per un parcheggio usato da cinque auto o 18mila euro per la sala fumatori dei chirurghi, come è accaduto sempre al Manzoni, ma non li abbiamo per assumere personale o convincerlo a restare”.

Seduto con la camicia bianca il sindaco di Merate Massimo Panzeri

Diversi gli interventi del pubblico, pronti a rimarcare lo stato di progressivo depotenziamento del presidio meratese di via Cerri. Alcune persone hanno stigmatizzato il fatto della poca presenza di persone all’incontro. Un particolare che ha dato l’occasione al sindaco di Merate Panzeri per ribadire che “molto probabilmente la gente non percepisce una situazione così drammatica come quella denunciata”.

L’opinione dell’oncologa Silvia Villa

Presente all’incontro anche Silvia Villa, oncologa in servizio all’Asst fino a fine anno scorso, quando insieme ad altre 35 persone è andata in pensione. “L’Asst di Lecco ha scelto di mandare il personale in pensione a 67 anni invitandoci caldamente a lasciare il posto. Ci sono i buchi. Questa situazione di carenza di personale e di scarsa attrattività non riguarda solo Merate. A me piange il cuore per Merate perché è un ospedale che ha una storia, ma anche Lecco sta subendo le stesse conseguenze. E’ uscita una delibera per cui le maternità non verranno più sostituite. E’ sicuramente un problema di mancanza di direzione. Il limite grosso dell’ospedale di Merate è che ci sono state tante persone che hanno fatto tantissimo, ma non sono state valorizzate, non con i soldi, ma nemmeno mettendo a disposizione un letto in più”.