A 76 anni dalla morte, la scuola lecchese ricorda Antonio Badoni con un medaglione

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Inaugurato il medaglione a ricordo di Antonio Badoni posto all’ingresso della scuola

Questa mattina, martedì, la sentita cerimonia a cui hanno partecipato studenti e autorità

LECCO – Era il 16 aprile 1943 quando, nelle acque del canale di Sicilia, il sottotenente di vascello Antonio Badoni morì in seguito all’affondamento della torpediniera Cigno. Colpita da fuoco nemico, la Cigno oppose tutta la resistenza possibile con i mezzi a disposizione e il sottotenente di vascello Antonio Badoni, direttore del tiro, gravemente ferito all’addome continuò la strenua difesa della sua postazione di babordo, procurando danni irreparabili ad una nave nemica.

Il dirigente Angelo De Battista

Alla memoria del giovane ufficiale lecchese, classe 1916, unico maschio di Giuseppe Riccardo Badoni, dinastia di industriali tra le più importanti del Paese, già decorato di due croci di guerra al valor militare, verrà conferita la medaglia d’argento.

Al centro Giovanni Bertolozzi

Una solenne commemorazione si è tenuta oggi, in occasione del 76° dalla morte, all’Itis Antonio Badoni, istituto scolastico nato nel 1946 dalla volontà di Giuseppe Riccardo Badoni, in collaborazione con l’ing. Angelo Beretta.

“Perché è importante ricordare la figura di Antonio Badoni? – ha detto il dirigente Angelo De Battista -. Perché rappresenta valori ancora attuali oltre a portare il messaggio importante per tutti i ragazzi della capacità di portare avanti i propri compiti anche quando non è la cosa più gradita”.

Dopo i discorsi istituzionali del Vice Prefetto Vicario Gennaro Terrusi e del sindaco di Lecco Virginio Brivio, Giovanni Bartolozzi in rappresentanza dell’Istituto Nastro Azzurro ha ricordato i tratti storici della vita di Badoni. Quindi è stato proiettato un filmato realizzato dai ragazzi dell’istituto per ricordare la figura del sottotenente di vascello.

La sorella Marta Badoni

I ragazzi, poi, hanno letto alcune poesie della sorella Piera dedicate ad Antonio Badoni. “Io sono tra quelle sorelle piccole di cui si parla nelle poesie anche se sono ormai arrivata agli ottant’anni- ha detto Marta Badoni -. Sono felice che, accanto al lato più drammatico, sia stato sottolineato il lato più umano di Antonio. E’ un aspetto che vive ancora in ognuno di noi e che cerchiamo di portare avanti”.

La cerimonia si è conclusa con la benedizione da parte di monsignor Davide Milani del medaglione in bronzo a ricordo di Antonio Badoni che è stato posto all’ingresso dell’istituto lecchese.