Da Ambrosoli a Gori, mons. Luigi Stucchi, tanti ricordi per Marco Deriu
L’incontro on line per commemorare il giornalista lecchese impegnato per la sua comunità
LECCO – Un anno senza Marco Deriu. “Ci manca Marco” dice Corrado Valsecchi aprendo il momento di ricordo organizzato lunedì in video conferenza per commemorare il giornalista e docente lecchese, tragicamente scomparso il 24 maggio del 2019.
“Prima dell’emergenza Covid, avevamo già avuto la possibilità di ricordarlo con tanti amici che lui ha incontrato nel corso degli ultimi anni, contribuendo a tessere questa rete, prima con la campagna elettorale di Umberto Ambrosoli poi con il civismo lombardo, non facendo mai mancare la sua preziosa opera professionista della comunicazione”.
Tanti gli interventi che si sono susseguiti per onorare la figura di Marco Deriu, lo stesso Umberto Ambrosoli ha voluto partecipare ricordando “la generosità e la mitezza di Marco, qualcosa che è bene tenere sempre presente per decidere che persone essere ogni giorno”
“Un anno dopo il ricordo è molto vivo – ha sottolineato il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori – il ricordo di una persona gentile ma con un forte senso dell’impegno civico. Pur vivendo un città diverse, con Marco ci siamo trovati vicini in alcune imprese e impegni che abbiamo preso. La campagna elettorale per Umberto e per Virginio, abbiamo condiviso entusiasmo e delusioni della stagione politica nazionale”.
“In questi giorni – ha proseguito Gori – ho riletto alcuni messaggi che ci siamo scambiati in questi anni di amicizia”.
“Voleva sempre di più dalla vita” la sua era “una sana insofferenza” lo hanno ricordato i colleghi de Il Resegone, storico giornale e “una palestra di vita – come ha sottolineato mons. Luigi Stucchi, vescovo e a suo tempo direttore della testata editoriale che anche Deriu aveva diretto – Marco l’anno scorso mi ha stracciato il cuore. Ho ancora nella mente l’immagine di quel giovane che iniziava a guardarsi in giro per capire come spendere la propria vita nella società, era lo sguardo di chi cercava di leggere in profondità, comprendendo con molta attenzione le persone, con la sua umanità e il suo stile mite. Ci ha insegnato che con delicatezza e dedizione si può costruire e fare il bene degli altri”.